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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Maggio 2007
 
   
  STUDIO RILEVA UN RISCHIO DI POVERTÀ PIÙ ALTO PER I MIGRANTI EXTRA-COMUNITARI

 
   
  Bruxelles, 3 maggio 2007 - Secondo i ricercatori del Centro europeo per la ricerca e la politica del benessere sociale, nell´Ue i migranti extra-comunitari hanno maggiori probabilità di vivere nella povertà rispetto alla popolazione autoctona. Lo studio, condotto dall´analista politica Orsolya Lelkes, nell´ambito di un progetto finanziato dalla direzione generale per l´Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità della Commissione europea, si è occupato dei livelli di povertà tra i migranti in 14 paesi europei. Il team oltre ad aver rilevato una maggiore povertà tra i migranti extra-comunitari, ha anche notato che i migranti intra-comunitari ed extra-comunitari formano due gruppi distinti in termini di esposizione alla povertà. La «povertà» è stata definita impiegando l´indicatore Laeken, secondo il quale vive nella povertà un individuo il cui reddito è inferiore al 60% della mediana nazionale. «Il rischio di povertà dei migranti provenienti dai paesi dell´Unione europea varia enormemente secondo il paese; peraltro, tale rischio tende ad interessare in modo evidente gli altri migranti o, talvolta, perfino i non migranti. La differenza "Ue/extra Ue" tra i migranti è particolarmente forte in Belgio, Francia, Lussemburgo e Norvegia», ha scritto la dott. Ssa Lelkes. I migranti dell´Ue vivono a livelli di povertà più bassi (o all´incirca uguali) rispetto alla media nazionale in Danimarca, Grecia, Irlanda, Norvegia e Portogallo. L´austria si distingue al riguardo per il fatto che il livello di povertà tra i migranti nati nell´Ue tende ad essere quasi il doppio di quello dei non migranti. La dott. Ssa Lelkes ha spiegato i motivi del divario del rischio di povertà tra i migranti intra-comunitari ed extra-comunitari considerando le caratteristiche dei due gruppi. I migranti provenienti dai paesi dell´Ue hanno tendenzialmente un numero di anni d´istruzione maggiore rispetto ai migranti provenienti da paesi extra Ue; talvolta i loro titoli di studio sono superiori alla media del paese ospitante. L´occupazione è inoltre più alta tra i migranti dell´Ue rispetto a quelli provenienti dai paesi extra Ue. Secondo la dott. Ssa Lelkes, i risultati dello studio indicano che per alcune fasce della società esiste una minaccia per i diritti sociali. Uno svantaggio relativo potrebbe anche generare tensioni sociali sia tra i migranti e la popolazione autoctona, sia all´interno della popolazione migrante. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Alphagalileo. Org/nontextfiles/1177683529_91749. Pdf .  
   
 

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