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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Maggio 2007
 
   
  FEDERALISMO FISCALE. COPPOLA: SONO AVVILITA E SCONCERTATA DA CERTE POSIZIONI

 
   
  Roma, 7 maggio 2007 “Sono da un lato avvilita, dall’altro sconcertata per come sono andate oggi le cose su un tema così importante come il federalismo fiscale. Qualche Regione, come la Campania, ha addirittura messo in discussione i principi stessi del federalismo fiscale, ma il Veneto comunque non demorde e continueremo ad essere presenti dando il nostro apporto fino al risultato finale”. Lo ha detto l’assessore regionale al bilancio del Veneto Isi Coppola al termine della riunione delle Regioni a Roma per proseguire il confronto sul disegno di legge delega sul federalismo fiscale, ma l’esame non è stato concluso e la riunione è stata aggiornata alla prossima settimana. “Mi auguro che queste posizioni rientrino – aggiunge l’assessore – altrimenti viene da chiedersi perché abbiamo discusso fino ad ora. In ogni caso, vari scogli sono stati superati. Oggi ad esempio, a fronte di una nostra posizione molto chiara e precisa, è stato concordato che non saranno assolutamente aggiunte materie, oltre alla sanità e all’assistenza sociale, per quanto riguarda i livelli essenziali assistiti dal fondo perequativo, fugando ogni dubbio sulla possibilità di introdurre il trasporto pubblico locale. Inoltre, la discussione che era stata intrapresa sulla regionalizzazione dell’istruzione viene rimandata ad altro momento, in attesa che entri a pieno titolo la delega in questa materia per la quale sono impegnate nel bilancio dello Stato risorse per 50 miliardi. Questo importo dovrà essere garantito e ripartito integralmente fra le Regioni, perché è impensabile che possano coprirlo con risorse proprie. Era prematuro quindi inserire un “macigno” di questa mole in questa fase”. “Siamo poi passati all’articolo 7 – spiega l’assessore Coppola – che era comunque stato più che approfondito in sede tecnica e sembrava che oggi potesse essere condiviso da tutti. Invece abbiamo avuto l’uscita della Campania che ha messo in discussione la base stessa del federalismo fiscale, negando l’esistenza di una territorializzazione del gettito fiscale. Secondo questa visione, non esisterebbe ad esempio differenziazione nella raccolta dell’Iva da una Regione ad un’altra, perchè l’Iva è un tributo statale e quindi non c’è nessuna differenza tra Regioni. Ma se non si riconosce questo principio di che cosa discutiamo? Il federalismo fiscale si chiama così proprio perché raccoglie la diversità della capacità fiscale delle Regioni, la mette insieme. Il fondo perequativo va poi incontro alle Regioni con capacità fiscale ridotta per svariati motivi (dimensioni, montuosità, ecc. ), in modo da garantire a tutti uno standard di servizi adeguato. A questo punto ci siamo nuovamente aggiornati per la prossima settimana, ma è emerso un muro di incomprensioni che in questi termini non si era mai evidenziato e che va abbattuto”. .  
   
 

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