Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Maggio 2007
 
   
  LE REGIONI SU FEDERALISMO FISCALE E SICUREZZA SUL LAVORO

 
   
   Venafro (Is), 04 mag - Com/mpb - Federalismo fiscale e incidenti sul lavoro all´attenzione della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome che, riunitasi il 4 maggio, in assemblea plenaria a Venafro, in provincia di Isernia, ha anche approvato due ordini del giorno scaturiti dalla relazione svolta dal coordinatore Alessandro Tesini e incardinata su questi due argomenti prioritari. "Ogni ritardo nell´attuazione dell´art. 119 della Costituzione,riguardante il federalismo fiscale, comporta incertezza e deresponsabilizzazione nel finanziamento delle competenze fondamentali e nell´organizzazione dei servizi per i cittadini" - ha sottolineato Tesini ricordando che la proposta di legge delega del Governo va a incidere sull´autonomia finanziaria e tributaria di Regioni ed Enti locali ponendo criteri fondamentali per la costruzione di un sistema finanziario e fiscale regionale e locale rispondente a criteri di responsabilità, equità, sussidiarietà e perequazione. Per questo l´ordine del giorno infine votato invita le Assemblee legislative a "esprimere urgentemente atti di indirizzo per le rispettive Giunte attualmente impegnate nella Conferenza delle Regioni a valutare il disegno di legge governativo": "Perché - ha spiegato ancora Tesini - il federalismo fiscale rappresenti la leva per esercitare responsabilmente politiche regionali per lo sviluppo dei territori". Per il coordinatore e presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia va fatta chiarezza su caratteristiche e modalità di alimentazione e distribuzione del fondo perequativo destinato a integrare le fonti di finanziamento per consentire ai territori con minore capacità fiscale di far fronte alle funzioni ordinarie. Per la promozione dello sviluppo e altre finalità va, invece, attivato un fondo diverso e separato. I livelli essenziali delle prestazioni nei settori sanità, assistenza, trasporto locale e scuola devono essere uniformi in tutto il territorio nazionale. Inoltre, vanno evitati vincoli di destinazione per i diritti essenziali, che limitano l´autonomia di spesa regionale, ed è importante definire rigorosamente i "tributi propri" delle Regioni, per evitare confusioni con finanza derivata, autonomia fiscale e compartecipazione a tributi erariali. Per quanto riguarda le Regioni a Statuto speciale Tesini ha sottolineato che la loro peculiarità sarà rispettata: "Non sono perciò previste applicazioni automatiche di alcun tipo, ma tutto è rinviato a norme di attuazione dei rispettivi statuti di autonomia, così come previsto nella regolazione dei rapporti finanziari fra Stato e Autonomie speciali". Quanto alla sicurezza sul lavoro, all´indomani della celebrazione di un 1° Maggio incentrato proprio sul persistere e, anzi, sull´aumento degli incidenti nei luoghi di lavoro, con costi umani e sociali altissimi, la Conferenza, con il documenti votato, impegna le Assemblee legislative a promuovere iniziative coordinate di indagine e di studio sulla situazione della sicurezza del lavoro, per rilevare eventuali carenze di controlli, insufficienze normative, applicazioni mancate o parziali della legislazione esistente e i settori di sistematica elusione delle misure di sicurezza, ma anche per individuare possibili miglioramenti dei livelli di igiene, salute e sicurezza del lavoro, che devono essere garantiti in maniera uniforme sull´intero territorio nazionale. "La tutela e la sicurezza del lavoro è materia di competenza regionale concorrente - ha evidenziato Tesini - ed è perciò compito delle Regioni intervenire per garantire ai lavoratori i migliori livelli di sicurezza possibili, anche completando e unificando il sistema normativo regionale di settore. Nelle politiche regionali vanno promossi e rafforzati gli interventi e i progetti che valorizzino prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e favoriscano la crescita della cultura professionale in tutti i settori. Il coordinamento fra Regioni nell´esercizio del ruolo di controllo consente, poi - ha concluso il coordinatore - di superare la frammentazione delle competenze fra i vari soggetti coinvolti, di mettere in campo azioni specifiche, di potenziare gli strumenti di partecipazione dei lavoratori al sistema di prevenzione, di approfondire le conoscenze sulle specificità del lavoro femminile". .  
   
 

<<BACK