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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Maggio 2007
 
   
  INFORMATICA: PER DELLAI NECESSARIO INCREMENTARE LE SINERGIE E VALORIZZARE IL RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO

 
   
  Trento, 8 maggio 2007 – “Valorizzare il rapporto pubblico-privato, far crescere filiere, consorzi, aggregazioni di imprese . In una parola, puntare sulle sinergie. Ma attenzione: non si può ottenere tutto questo per legge. Deve emergere lo sforzo del territorio nel suo complesso. ” Questo in sintesi il messaggio del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, lanciato in occasione del convegno promosso da Informatica Trentina “Le tecnologie digitali nell’economia del Trentino”, tenutosi oggi alla Facoltà di Giurisprudenza. Il convegno aveva come scopo quello di presentare i risultati di una pubblicazione che analizza la struttura, le dinamiche e le prospettive dell’economia digitale in Trentino, curata da Pier Franco Camussone, ordinario presso l’Università di Trento di organizzazione e sistemi informativi, da Enrico Zaninotto, ordinario presso la Facoltà di economia in materia di gestione delle imprese industriali e da Ivano Dalmonego, presidente di Informatica Trentina S. P. A. Uno dei dati emersi nello studio è che il tessuto di prodotti e servizi Ict (tecnologie della comunicazione e dell’informazione) non è molto sviluppato in Trentino e non ha favorito la nascita di aziende di medio-grandi dimensioni in numero significativo. Il nodo problematico sembra essere dunque, una volta di più, un tessuto industriale molto frammentato. Su questo problema si è soffermato, nella tavola rotonda che ha chiuso il convegno, anche il presidente Dellai, che ha sottolineato in apertura come la questione dimensioni sia fondamentale non solo sul piano industriale. “C’è una questione di dimensioni che riguarda l’intera provincia, così come la stessa regione. Noi siamo così. La nostra è una realtà peculiare, incuneata fra due entità ben più grandi come la Baviera e la pianura Padana. Dobbiamo superare i problemi di scala che abbiamo facendo sistema tutti assieme. Non rinunciando alle nostre caratteristiche specifiche, ad esempio, come suggerisce qualcuno, sopprimendo i comuni, o sul piano delle politiche industriali, togliendo il nostro sostegno a chi rifiuta le fusioni. ” Attenzione a non rivolgere alla politica richieste contraddittorie: non si può far crescere la dimensione delle imprese per decreto, avverte Dellai. Bisogna invece lavorare sulle filiere, sui consorzi, sulle aggregazioni, sulle sinergie, nel campo dell’informatica così come negli altri settori. Dellai ha insistito sul carattere peculiare del sistema-Trentino, anche riprendendo il concetto di “Land”. “Quando lo adopero lo faccio perché vedo che un problema di dimensioni c’è, è reale, ci crea delle difficoltà oggettive. Per questo dobbiamo far crescere al nostro interno una cultura della coesione. ” La questione per il presidente della Provincia autonoma non si pone comunque in termini di una distinzione secca fra piccole e grandi imprese. “Ad essere importanti sono in primo luogo le imprese, tutte, grandi e piccole. L’importante è che abbiano nel loro dna una vocazione a unire le forze, a fare rete. ” Questa logica si applica anche ad Informatica Trentina. Dellai ha ricordato i tempi in cui la tesi prevalente era quella che guardava con favore ad una rimozione di Informatica per favorire la crescita del privato nel settore dell’Ict. L’esperienza ha dimostrato come questa operazione fosse tutt’altro che scontata, aprendo semmai lo spazio ad una maggiore valorizzazione delle sinergie pubblico-privato, concretizzatasi nella scelta “in-house” dell’azienda. “Solo stando assieme, pubblico e privato, nel rispetto dei ruoli, con l’andare del tempo gli svantaggi connessi al gap dimensionale del Trentino potranno essere superati”, ha ribadito Dellai. Il presidente della Provincia autonoma ha sottolineato infine l’importanza di individuare i settori strategici nei quali investire, tema delicato soprattutto con riferimento al settore dell’informatica, affrontando in seguito anche la questione delle risorse umane, che sarà anche al centro del prossimo Festival dell’Economia. Anche in termini di struttura interna la situazione si presenta in modo analogo. Solo 3 imprese hanno più di 100 dipendenti, mentre oltre l’80 % dichiara meno di 2 addetti. In conclusione, siamo di fronte a un apparato essenzialmente operativo piuttosto che orientato alla programmazione e all’innovazione, contraddistinto da una numerosità di imprese con caratteristiche più artigianali che industriali. Il Trentino resta quindi lontano da quanto si riscontra in altre realtà più evolute quali i paesi scandinavi, o i tradizionali paesi dell’Unione Europea con cui il confronto avviene abitualmente. .  
   
 

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