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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Maggio 2007
 
   
  FORMIGONI:FEDERALISMO FISCALE PER SANITA´ MIGLIORE BRESCIANI: 28 MILIONI PER ACCORDO INTEGRATIVO CON MEDICI DI BASE

 
   
   Milano, 8 maggio 2007 - Realizzare quanto prima la riforma costituzionale così da introdurre il federalismo fiscale, come prevede l´articolo 119 della Costituzione italiana, e garantire alle Regioni un ruolo nella contrattazione degli accordi con i medici. Sono queste, secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni – intervenuto il 4 maggio insieme all´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, al secondo congresso regionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) - le priorità da attuare per rispondere sempre più e sempre meglio alle esigenze mediche della nostra Regione. Il punto di partenza non può che essere, dunque, quello dell´adozione di un sistema sanitario efficiente ed efficace che parta proprio dalla valorizzazione delle professionalità che vi operano. Un lavoro che Regione Lombardia ha avviato con un´importante riforma 10 anni fa e che deve proseguire in un quadro di maggiore autonomia e responsabilizzazione. "Per questo - ha detto Formigoni - chiediamo con forza la piena applicazione dell´articolo 119 della Costituzione che consentirebbe a noi e a chi governa in modo virtuoso ed efficiente, di offrire una sanità ancora più adeguata alle esigenze dei cittadini". "La Lombardia invece - ha spiegato Formigoni - viene penalizzata; basti pensare che riceviamo una quota del Fondo Nazionale inferiore a quella di 14 Regioni italiane. Se si considera che ogni anno riceviamo 500 milioni di euro in meno rispetto alla media nazionale, ad oggi, nella casse delle Regione (dati i finanziamenti degli ultimi 11 anni) mancano 5,5 miliardi di euro, una cifra molto consistente che avremmo sicuramente destinato a rendere ancora migliori i servizi per i nostri cittadini". La necessità di un percorso federalista, solidale e responsabilizzato, è perciò la strada che Regione Lombardia ha individuato per continuare un lavoro che già ha dato grandi risultati e che ha visto nei medici di famiglia i garanti della centralità della persona. Un sistema molto complesso che ha visto crescere in maniera rilevante le "attese di salute" cui Regione Lombardia ha risposto ridefinendo anzitutto i livelli essenziali di assistenza (Lea), nell´ottica di un corretto rapporto tra domanda e prestazione sanitaria. "Quando parliamo dei Lea però - ha sottolineato Formigoni - non ci riferiamo solo alle prestazioni e all´attività che il Ssn si impegna a garantire, ma anche ai luoghi e i professionisti che devono assicurarle così come alla tempestività dell´intervento in relazione alle condizioni del paziente". "Un altro strumento - ha aggiunto il presidente lombardo - che sta dimostrando tutta la sua rivoluzionarietà è il Sistema Informativo Socio Sanitario (Siss) che ci permette di offrire una pluralità di servizi nel pieno rispetto della privacy degli utenti". Al centro di questo complesso quadro, comunque, come ha tenuto ad evidenziare Formigoni, c´è il processo di rinnovamento della figura del medico, che tende a superare il concetto tradizionale di medico isolato nel proprio studio, per arrivare gradualmente ad una figura professionale di alta qualificazione, il medico in associazione, che possa svolgere la propria attività lavorativa in stretto collegamento con altri colleghi e con le strutture sanitarie territoriali. E´ questo il modo per riequilibrare un modello sanitario ancora fortemente spostato sul livello ospedaliero. "In questa direzione - ha invece sottolineato nel suo intervento l´assessore Bresciani - fondamentale importanza riveste l´accordo integrativo regionale che, mercoledì scorso Regione Lombardia ha firmato con le rappresentanze dei medici di famiglia (tra cui la Fimmg). Ventotto milioni di euro per il solo 2007 che permetteranno una maggior collaborazione tra i medici e una migliore offerta dei servizi". "Siamo felici del risultato raggiunto - ha sottolineato Bresciani - questa è la strada per alzare ulteriormente la qualità della nostra sanità e anche i medici oggi lo hanno riconosciuto". E´ un accordo che ruota attorno a quattro cardini: - la valorizzazione del Siss, come servizio effettivo al cittadino e facilitazione del ruolo del medico di famiglia; - lo sviluppo della progettualità e delle sperimentazioni, cui sono state dedicate ingenti risorse; - un legame sempre più stretto per garantire la continuità assistenziale, tra la guardia medica e i medici di famiglia, soprattutto in caso di patologie croniche, in cui si possano condividere i dati essenziali per rispondere nel modo più efficace e appropriato alle richieste dei soggetti più deboli; - la formazione come strumento fondamentale dello sviluppo professionale ed organizzativo dell´intero sistema. "I medici però - ha aggiunto l´assessore alla Sanità - devono giocare fino in fondo il proprio ruolo per la riorganizzazione del sistema stesso". "Siamo riusciti a rendere la sanità lombarda un servizio attrattivo, che piace ai lombardi (più dell´80% dei pazienti si dichiara soddisfatto delle prestazioni sanitarie) - è la conclusione di Formigoni - ma che attrae anche circa il 20% della mobilità sanitaria nazionale. E non è certo un caso: abbiamo gli standard qualitativi migliori d´Italia grazie anche ai 3,5 miliardi di euro investiti nell´ultimo decennio in progetti di edilizia sanitaria". .  
   
 

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