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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Maggio 2007
 
   
  CONVEGNO SU "I CLUSTER BIOMEDICALI" NEL FVG

 
   
  Udine, 8 maggio 2007 - Favorire le sinergie tra formazione, ricerca, mondo delle imprese e finanza pubblica e privata attraverso il Distretto Tecnologico di Biomedicina Molecolare, costituito nel 2005 dalla Regione, per rafforzare il ruolo del Friuli Venezia Giulia in quella che è considerata una delle più promettenti aree delle biotecnologie applicate alla medicina. E´ questo l´indirizzo per lo sviluppo del settore, formulato nel corso del convegno "Il cluster biomedicale in Friuli Venezia Giulia", svoltosi nella sede dell´Assindustria di Udine e al quale hanno partecipato gli assessori regionali alla Salute e Protezione Sociale, e al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca. L´evento voleva mettere in evidenza le caratteristiche strutturali del settore che è costituito da un´area industriale nella quale è compreso l´insieme delle tecnologie e dei prodotti relativi alla sanità, ad eccezione dei farmaci. Il settore industriale biomedicale, considerato nella sua accezione più ampia, coinvolge nel Friuli Venezia Giulia 770 imprese, comprese quelle facenti parte dell´indotto. In senso stretto, le aziende che operano direttamente nel comparto sono, sempre nella regione, cinquantuno; occupano complessivamente mille addetti con una produzione annua pari a 220 milioni di euro e una partecipazione dello 0,71 per cento alla formazione del Prodotto Interno Lordo regionale (Pil). Ma, in particolare, assicurano un valore aggiunto medio del 46 per cento, e sono dunque molto remunerative per gli imprenditori. Tuttavia, com´è stato segnalato nel corso dei lavori, nel Friuli Venezia Giulia non si è ancora creata un´azienda leader di grosse dimensioni, alla quale quelle già esistenti, con caratteristiche medio - piccole, possano fare riferimento. Ciò si deve al fatto che il "cluster" biomedicale locale, che si accentra prevalentemente attorno ad Area Science Park e ai centri di ricerca esistenti, è relativamente giovane. Da parte sua, la Regione sta svolgendo il suo ruolo e ritiene importante il controllo della spesa sanitaria quale elemento per investire sul futuro. Occorre però rafforzare l´impegno nazionale per le attività scientifiche e di ricerca. .  
   
 

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