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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Maggio 2007
 
   
  RIFORMA DELLO ZUCCHERO: NUOVA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ULTERIORI INCENTIVI PER CHI RINUNCIA A QUOTE DI PRODUZIONE

 
   
  La Commissione europea ha proposto il 7 maggio 2007 una serie di modifiche al regime di ristrutturazione del settore dello zucchero destinate a rendere più efficace tale regime, riducendo a livelli sostenibili la produzione saccarifera dell´Unione europea. Il regime di ristrutturazione ha costituito un elemento chiave della riforma dell´organizzazione comune dei mercati dello zucchero del 2006, offrendo ai produttori che non sarebbero risultati competitivi con il nuovo prezzo ridotto un incentivo finanziario per abbandonare il settore. Sfortunatamente, nel corso dei primi due anni di applicazione del regime le rinunce alle quote sono state di gran lunga inferiori alle previsioni; occorre pertanto introdurre modifiche per rendere tale regime più attraente. La principale modifica proposta prevede che la percentuale dell´aiuto da concedere ai coltivatori e ai fornitori di macchinari sia fissata al 10%, ma che i coltivatori che rinunciano alla quota ricevano un pagamento aggiuntivo, versato con effetto retroattivo per evitare di penalizzare quanti hanno rinunciato alle proprie quote in precedenza. Un nuovo elemento consiste nella possibilità per i coltivatori di barbabietole di chiedere aiuti, entro certi limiti, direttamente al fondo di ristrutturazione. A titolo di incentivo supplementare, le aziende che rinunciano a un determinato quantitativo della propria quota nella campagna 2008/09 saranno esentate dal pagamento del contributo di ristrutturazione per la parte di quota che era stata oggetto di ritiro preventivo nella campagna 2007/08. La Commissione ritiene che le modifiche proposte dovrebbero consentire la rinuncia a circa 3,8 milioni di tonnellate di quote di zucchero in aggiunta ai 2,2 milioni di tonnellate già abbandonate. Qualora entro il 2010 la rinuncia alle quote risulti ancora insufficiente, la Commissione propone inoltre che il livello di riduzione obbligatoria delle quote possa variare a seconda della percentuale di quota cui ciascuno Stato membro ha rinunciato nell´ambito del regime di ristrutturazione. La Commissione auspica che il Consiglio e il Parlamento possano adottare la proposta al massimo entro il mese di ottobre. "Dobbiamo ridurre drasticamente la nostra produzione di zucchero se vogliamo offrire al settore un futuro sostenibile in Europa", ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissaria responsabile per l´Agricoltura e lo Sviluppo rurale. "Il fondo di ristrutturazione costituisce un elemento chiave della nostra riforma, che offre incentivi finanziari agli zuccherifici che non risultano competitivi con il prezzo più basso introdotto dalla riforma. Tale fondo è purtroppo risultato meno attraente di quanto sperassimo, ma ritengo che le modifiche proposte oggi spingeranno un maggior numero di aziende a rinunciare alle quote. Io le incoraggio vivamente a cogliere questa opportunità. La riduzione del prezzo renderà la vita più difficile ai produttori e dopo il 2010 non ci saranno più fondi per sostenere quelli costretti ad uscire di scena". Contesto Oltre a una riduzione di prezzo del 36% e al pagamento di aiuti disaccoppiati agli agricoltori, un elemento cruciale della riforma dello zucchero dell´Ue è stata l´introduzione di un fondo di ristrutturazione finanziato dai produttori di zucchero per fornire un sostegno al processo di ristrutturazione necessario per rafforzare la competitività del settore. L’obiettivo è di ridurre la quota di produzione di circa 6 milioni di tonnellate, in modo da riportare il mercato in equilibrio dopo un periodo di transizione di quattro anni. Nel corso del primo anno di applicazione, il piano di ristrutturazione ha portato alla rinuncia a circa 1,5 milioni di tonnellate di quota. Ciò significa che, all’inizio della campagna di commercializzazione 2006/2007, il 1° luglio 2006, le quote sono diminuite di 1,5 milioni di tonnellate. In caso di smantellamento totale degli impianti di produzione, ciascuna tonnellata di quota revocata è stata compensata con 730 Eur/t in provenienza dal fondo di ristrutturazione. Lo stesso importo è previsto per la campagna 2007/08, ma l´aiuto alla ristrutturazione si riduce successivamente a 625 Eur/t per il 2008/09 e a 520 Eur/t per il 2009/10, quarta ed ultima campagna. Le imprese saccarifere che non sono in grado di produrre a un prezzo di circa 400 Eur/t dovrebbero approfittare dell´aiuto alla ristrutturazione. Purtroppo, nel corso del secondo anno del regime i produttori hanno rinunciato solo a 0,7 milioni di tonnellate di zucchero, cifra ben al di sotto dell´obiettivo di 5 milioni di tonnellate e notevolmente inferiore a quanto necessario per equilibrare il mercato. Prevedendo un´offerta eccedentaria di oltre 4 milioni di tonnellate, la Commissione ha deciso nel mese di marzo di ritirare almeno il 13,5% dello zucchero di quota, o circa 2 milioni di tonnellate. A causa dell´introduzione graduale del taglio dei prezzi nella riforma, gli effetti devono ancora essere avvertiti dai coltivatori e risultano ancora moderati per i trasformatori. I trasformatori si sono ritrovati in una situazione di incertezza poiché, nell´ambito dell´attuale sistema, gli Stati membri possono fissare la percentuale di aiuto da versare agli agricoltori al di sopra del minimo del 10%. Essi devono pertanto decidere circa l´opportunità o meno di presentare domanda al fondo di ristrutturazione senza conoscere esattamente l´entità dell´aiuto che riceveranno. Principali modifiche proposte La percentuale dell´aiuto da versare ai coltivatori e ai fornitori di macchinari sarà fissata al 10%, con un complemento d´aiuto speciale per i coltivatori che potrà essere versato retroattivamente. Per la campagna di commercializzazione 2008/09, i coltivatori riceveranno un pagamento aggiuntivo di 237,5 euro per tonnellata di quota revocata. I coltivatori di barbabietole saranno autorizzati a chiedere direttamente di rinunciare a una quota, fino a un massimo del 10% della quota spettante all´azienda. Il livello di riduzione obbligatoria delle quote definitivo terrà conto dei risultati ottenuti da ciascuno Stato membro nel ridurre la quota nazionale nell´ambito del regime di ristrutturazione. Verrà introdotto un regime di ritiro riveduto per il periodo fino alla campagna di commercializzazione 2009/10, che consenta una decisione iniziale precedente alla semina, eventualmente integrata da un ulteriore ritiro in ottobre, con tassi di ritiro più ridotti per gli Stati membri che hanno già rinunciato a una parte delle proprie quote. Il ritiro non ridurrà il fabbisogno tradizionale di approvvigionamento per le raffinerie. Dati i margini di tempo ristretti fra la pubblicazione del regolamento del Consiglio e il termine per la presentazione delle domande, sulla Gazzetta ufficiale verrà pubblicata una comunicazione per informare nel dettaglio le parti interessate e consentire loro di preparare in anticipo le domande. .  
   
 

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