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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Giugno 2006
 
   
  CASA PER FASCE DEBOLI, FVG REGIONE PILOTA

 
   
   Villa Manin, 13 giugno 2006 - Immigrazione ma anche impoverimento del potere d´acquisto causato da un aumento esiguo degli stipendi rispetto al costo della vita. Da questi presupposti - trattati nel corso del convegno "Dalla casa all´abitazione sociale", organizzato a Villa Manin da Federsanità dell´Anci - emerge una forte crescita del fabbisogno-casa per le fasce di reddito più disagiate in Friuli Venezia Giulia, dove le Ater sono alle prese con 5mila richieste di edilizia sovvenzionata ma dove quasi l´80 p. C. Della popolazione vive in abitazioni di proprietà, una situazione favorita anche dalla politica edilizia della Regione che, nel corso degli ultimi trent´anni, ha erogato 80mila contributi per le diverse forme di acquisizione della casa. I dati riportati da Gabriele Rabaiotti, esperto di politiche abitative del Politecnico di Milano, evidenziano che, a fronte di un aumento dell´1,5 p. C. Annuo degli stipendi, il costo d´acquisto della casa sale del 7 p. C. Mentre quello degli affitti registra una progressione addirittura del 12 per cento. Ciò nonostante, la necessità di case sarebbe smentita dalla statistica che assegna 130 case per 100 abitanti, evidentemente trattate troppo come investimento e non come un bene di servizio. La pressante esigenza di una casa sociale ha così ispirato la proposta elaborata all´interno dell´Anci in funzione di un sistema regionale per l´abitare sociale coordinato dai Comuni, condizione che proietterebbe il Friuli Venezia Giulia nel ruolo di Regione pilota di un progetto del ministero all´Economia per la creazione di un´Agenzia che, con l´obiettivo di identificare le migliori soluzioni per far fronte alla crescente domanda di abitazioni a basso costo, riunisca allo stesso tavolo istituzioni, Ater e soggetti sociali pubblici e privati. Le esigenze sociali abbracciano tutte le fasce considerate più deboli, dagli anziani agli immigrati ed ai disabili, ed è necessario garantire case adatte a coloro i quali le dovranno abitare. Le strategie regionali del welfare - ha commentato l´assessore alle Politiche sociali del Friuli Venezia Giulia - non possono prescindere da forme di integrazione avanzate tra settori nevralgici quali trasporti, edilizia, istruzione, lavoro, sanità e sociale. Stop all´assistenzialismo a favore di una riorganizzazione generale dei servizi sociali. In quest´ottica - ha proseguito l´assessore - l´Agenzia per l´Abitare sociale, non necessariamente organizzata su base regionale ma inserita nel contesto degli strumenti già esistenti, è un´opportunità in più a disposizione di quella che deve essere una task force per l´abitare sociale. L´agenzia per l´Abitare Sociale, ha spiegato un esponente del Consiglio nazionale per l´economia del lavoro (Cnel), fruirebbe di un fondo statale sperimentale, assegnato in forma triennale per finanziare i progetti-casa fino ad un massimo del 50 p. C. , innalzabile al 70 p. C. In caso di servizi aggiuntivi particolarmente avanzati.  
   
 

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