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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2007
 
   
  BUONA PERFORMANCE PER L’ECONOMIA PIACENTINA

 
   
  Piacenza, 14 maggio 2007 - E’ complessivamente migliore di quello degli anni passati il quadro dell’economia piacentina che esce dall’esame degli indicatori socio-economici analizzati nel rapporto che sarà presentato oggi pomeriggio a Piacenza Expo, in occasione della Quinta Giornata dell’Economia. Nel 2006, infatti, alcune grandezze che avevano assunto più o meno costantemente andamenti negativi o di fatto si mantenevano stazionarie, hanno segnato un punto di rottura. L’elemento che balza più agli occhi è quello relativo al mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione provinciale più basso della media regionale, grazie al buon contributo fornito dalla componente femminile, da sempre quella più in difficoltà nel trovare un’occupazione. In forte crescita l’impiego nei servizi che, appaiato all’aumento delle imprese di questa branca e a quello del valore aggiunto prodotto dal settore, testimonia l’avanzamento della terziarizzazione della realtà economica piacentina. Prosegue la crescita della popolazione residente, ancora una volta sotto la spinta dell’immigrazione ed in particolare di quella extracomunitaria, anche se la forza di questa spinta sembra essersi affievolita dal 2004; per contro il tasso di natalità e quello di mortalità piacentini sono ancora tra i peggiori all’interno dell’area vasta che usiamo come termine di confronto. La consistenza delle imprese registrate ha nuovamente compiuto un passo avanti grazie al dinamismo delle società di capitale, il cui peso sul totale ha superato il 16%, e a quello degli imprenditori extracomunitari (che sono arrivati all’8,2% delle ditte individuali). Anche lo stock di imprese artigiane ha aumentato le proprie dimensioni, ma principalmente per effetto della pressione delle imprese del settore edile. Sia il valore aggiunto che il Pil hanno fatto segnare un incremento tra il 2004 ed il 2005 che ha portato il Pil procapite piacentino al 35mo posto nella graduatoria nazionale, con un salto in avanti di 7 posizioni. L’interscambio commerciale è risultato in aumento per effetto sia della crescita dell’export (+19%) che di quella dell’import (+13,2%). Il saldo della bilancia commerciale si è fermato a 154 milioni di euro circa. Il progressivo crescere del tasso di apertura dell’economia piacentina rende atto del progredire dell’internazionalizzazione del contesto imprenditoriale. Questo fenomeno è testimoniato anche dal fatto che le aree con le quali si commercializza si stanno ampliando: si riduce il peso esercitato dall’Unione Europea a vantaggio dei Paesi asiatici ed americani. Impieghi e depositi bancari hanno segnato un nuovo aumento, che si accompagna alla riduzione del rapporto sofferenze/impieghi, sceso finalmente al di sotto della media del Paese. Le sofferenze sono peraltro concentrate per più del 70% nel primo 10% degli affidati, considerazione non secondaria per giudicare il livello di rischiosità del contesto economico provinciale. A livello settoriale i risultati congiunturali sono decisamente più favorevoli di quanto osservato negli ultimi anni. Per l’agricoltura l’annata agraria appena conclusa dovrebbe aver dato degli esiti positivi sia per la qualità delle produzioni che per la loro redditività. Se per l’industria già il 2005 aveva iniziato a fare intravedere scenari meno pesanti, il 2006 ha risollevato anche le performances del settore artigiano che invece nel triennio precedente aveva lamentato senza sosta riduzioni di produzione, fatturato ed ordini. Anche la Cassa Integrazione dà risultati in linea con questi trend. Per il settore commerciale la situazione è un po’ più differenziata, nel senso che per piccola e media distribuzione le vendite non dovrebbero aver fatto segnare aumenti mentre la grande distribuzione ha totalizzato risultati positivi. A concludere il quadro di sintesi la constatazione che nel 2006 il numero dei fallimenti è calato bruscamente rispetto all’anno prima, quando la consistenza era stata la più elevata a partire dal 2001. In crescita invece valore e numero degli effetti protestati. .  
   
 

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