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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Maggio 2007 |
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FEMALE JOB PROJECT EQUAL: UN PROGETTO INNOVATIVO SUI SISTEMI DI CONCILIAZIONE VITA/LAVORO DELLE DONNE MILANESI MILANO PARTNER DELLA GUYANA FRANCESE E DELLA SLOVACCHIA
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Milano, 14 maggio 2007 – “Come Fondazione puntiamo”, dice la dott. Ssa Anna Fellegara, Direttore della Fondazione Scm- Politecnico,” a creare sinergie internazionali e a sviluppare progetti concreti sul territorio. Attualmente siamo partner di un progetto finanziato dalla Commissione europea, con il programma Equal, di cui è capofila il Comune di Milano, Assessorato alle Politiche del Lavoro e della Occupazione in collaborazione con Università degli Studi di Milano Bicocca, Multimediamente, Conform S. R. L. , Agenzia per la Formazione e il Lavoro, Servifor S. R. L. E Plusfin S. R. L. ; il progetto rientra nell’asse Pari opportunità, misura 4. 2, e si intitola ‘Female Job: Sistemi per la conciliazione vita/lavoro delle donne milanesi’. Il problema che la partnership intende affrontare è il permanente svantaggio della condizione femminile nel mercato del lavoro a causa del doppio ruolo, spesso di difficile conciliazione, che la donna riveste nella vita familiare e professionale”. Il progetto mira a trovare soluzioni ai fabbisogni di servizi all’infanzia sul territorio milanese attraverso l’attivazione di percorsi formativi per la creazione di imprese che sappiano privilegiare la specificità della componente femminile per migliorare la conciliazione del tempo lavoro con il tempo familiare. Si articola in sei macrofasi. La prima fase è stata attuata e sono stati presentati recentemente i risultati di una ricerca e indagine sul tema dell’offerta e della domanda di servizi educativi per la prima infanzia a Milano. La fase di ricerca ha svolto una funzione propedeutica a quella successiva di Creazione di Impresa utile a indirizzare lo sviluppo di nuove imprese in questa area di attività (creazione nidi etc. ). Nello specifico il progetto intende migliorare e potenziare i servizi alla persona e dell’infanzia e mira a realizzare nuovi strumenti che liberino il tempo: servizi family/personal friendly. Nell’ottica di favorire l’impresa al femminile viene agevolato l’empowerment femminile nell’accezione di crescita costante progressiva e consapevole delle potenzialità delle donne accompagnata da una corrispondente crescita di autonomia e assunzione di responsabilità. Inoltre, il progetto si pone l’obiettivo di ottimizzare e rafforzare le sinergie tra gli amministratori e i cittadini nella diffusione delle pari opportunità, attraverso azioni volte a migliorare la conciliazione dei tempi delle donne lavoratrici e a rendere agevoli i percorsi di carriera per sperimentare nuove forme di organizzazione del lavoro che coniughino i fattori: obiettivi, tempi e qualità delle risorse. Oltre alla fase di creazione di impresa, è compresa anche la fase di attivazione di corsi di formazione già partiti realizzati dall’Università di Milano Bicocca e dalla Fondazione Scm per la creazione di nuovi servizi e nuovi profili formativi, la creazione di un portale e di un call center all’infanzia, l’avvio di campagne di comunicazione e sensibilizzazione, lo scambio di buone prassi con partner esteri e la ricerca di soluzioni innovative, strumenti e metodologie comuni per la creazione di nuovi servizi di assistenza e cura alla persona secondo i target groups delineati nell’accordo di cooperazione transnazionale. Per quanto riguarda i corsi di formazione è già stato avviato ad esempio un corso per preparare la figura professionale di consulenti socio-pedagogici. Questo corso, per donne disoccupate, è realizzato dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano Bicocca, in collaborazione con il Comune di Milano, la Fondazione Scm e Servifor nel quadro dell’iniziativa comunitaria Equal. Esso intende fornire una formazione qualificata a coloro che sono motivati a lavorare presso: servizi educativi, socio-educativi e scolastici rivolti all’infanzia; servizi di supporto alla genitorialità e alla conciliazione vita e lavoro anche in collaborazione con servizi rivolti all’occupazione femminile. “In questo progetto che durerà diversi mesi ed è molto complesso e variegato, vengono effettuati anche scambi di esperienze, visite di studio, scambi di formatori e staff, progetti per la trasferibilità e adattabilità di modelli di gestione di servizi a favore della famiglia”, spiega il dott Mazzocchi, Presidente della Fondazione Scm,” A Milano dal 14 al 18 maggio saranno in visita i partner della Guyana francese e i partner della Slovacchia. Saranno tre giorni di incontri, di visite, di seminari e giornate di lavoro per portare avanti il progetto transnazionale”. I partner sono l’associazione Samusocial, una organizzazione non profit con sede in Guyana, molto attiva in progetti a favore dei senza fissa dimora e che ha sviluppato una notevole conoscenza della situazione degli homeless guyanesi, lavorando con loro direttamente nel loro habitat. Mentre il partner slovacco è un’organizzazione Ngo denominata Oz Proti Prudu, che da anni lavora a Bratislava a stretto contatto con gli homeless. La partnership transnazionale si propone l’obiettivo generale di trovare soluzioni innovative contro le discriminazioni, migliorando i servizi di assistenza sociale e di cura, con particolare attenzione ai target presi in riferimento dalla strategia transnazionale (assistenza rivolta all’infanzia e agli homeless). Il problema di fondo comune a tutti i partner è la mancanza di strumenti e strategie efficaci per la creazione di servizi innovativi atti a combattere la discriminazione e l´esclusione sociale. La necessità avvertita dai partner è trovare nuove soluzioni al fine di migliorare sia i servizi sociali, sia i servizi di cura. Partendo dalle esperienze e metodologie di ciascun Stato membro si vuole arrivare alla definizione di un modello comune di servizi. Nell’ambito dell’attività transnazionale diversi sono gli obiettivi che la partnership intende raggiungere quali: sviluppare modelli in cui i principi di uguaglianza, la dignità e l´integrazione sociale siano rafforzate; scambiare i modelli/prassi che ciascun partner ha applicato nel proprio Stato per meglio integrare nella vita sociale alcune categorie ad alto rischio di esclusione, come ad esempio i senzatetto; ridefinire i servizi di politica di assistenza sociale al fine di garantire una migliore qualità della vita dei soggetti svantaggiati. . |
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