Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2007
 
   
  DINAMICHE DI SVILUPPO DELL´ECONOMIA RAVENNATE

 
   
  Ravenna, 14 maggio 2007 - In occasione della Quinta edizione della Giornata dell’Economia, la Camera di Commercio di Ravenna ha partecipato all’iniziativa nazionale con la presentazione di una serie di dati relativi all’economia provinciale. L’appuntamento si è tenuto ieri pomeriggio alla sala Cavalcoli con la partecipazione di Roberto Pinza, vice ministro dell’Economia e delle finanze. I lavori sono stati aperti dal presidente della Camera, Gianfranco Bessi; sono quindi seguiti gli interventi del segretario generale dell’ente, Paola Morigi, e di Guido Caselli, responsabile dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-romagna, che ha presentato uno studio dedicato a: “Le componenti dello sviluppo: il capitale sociale come fattore di competitività “, argomento sviluppato per la provincia di Ravenna, con confronti con le altre province italiane, in particolare con quelle della regione Emilia-romagna. “Siamo di fronte - ha rilevato Bessi - ad una trasformazione che si misura in termini qualitativi più che quantitativi: ciò significa che bisogna superare il paradigma della crescita infinita a favore di un modello di sviluppo centrato su creatività, innovazione, formazione, sostenibilità e responsabilità. Quindi, ambiente e cultura, tecnologie e strutture, istruzione e formazione, associazionismo e cooperazione. Temi che vedono la nostra Camera di Commercio, unitamente al sistema Unioncamere, impegnati nel creare le condizioni affinché i fattori della competitività possano sviluppare tutti i loro effetti. ” “Nel nostro territorio – ha sottolineato Morigi - partiamo da una serie di piccole e piccolissime aziende: se non si mettono in rete come hanno fatto in Toscana e a Genova non ci sarà futuro. E’ necessario investire sull’innovazione e sull’informatica. Noi lo facciamo come Camera di Commercio, bisogna che questo messaggio passi dalle aziende e soprattutto dalle associazioni che devono accompagnare il percorso”. Caselli ha spiegato che lo studio ha analizzato oltre 1500 indicatori di tutte le province italiane. Questi indicatori sono stati raggruppati per forma di capitale: umano, tecnico, naturale, sociale e si è cercato di capire come incidono sullo sviluppo economico. “Innanzitutto - ha detto Caselli - per quello che riguarda lo sviluppo economico misurato come ricchezza, Ravenna è 21ma su 103 province italiane. Il dato più negativo è quello relativo al capitale naturale, che è fortemente determinato dalla struttura demografica della popolazione e, in particolare, dallo spostamento verso la terza età: Ravenna risulta 100°, cioè quart’ultima. Quella di Ravenna è una popolazione anziana: nel 2000 ogni 100 bambini vi erano 210 anziani, nel 2006 sono calati a 190. Il dato sta migliorando, ma sicuramente influenzerà le dinamiche di sviluppo. ” Caselli ha proseguito sottolineando che “per quanto riguarda il capitale tecnico (cioè imprese, infrastrutture, turismo, credito) Ravenna si trova 28mo posto. La posizione della nostra provincia risulta migliore in termini di capitale umano (mercato del lavoro, ma soprattutto formazione) attestandosi tra le prime 10 province italiane, esattamente la sesta. Buona la collocazione relativamente al capitale sociale, cioè la partecipazione civica e tutto il sistema relazionale, il no profit e il volontariato: Ravenna, infatti, è quinta. Complessivamente, calcolando un indicatore unico di capitale, Ravenna risulta essere ottava su 103 province italiane. ” “Quindi – ha commentato Caselli – Ravenna è ottava in termine di capitale e 21ma in termine di sviluppo. Vi è, allora, una dotazione di capitale che è superiore rispetto allo sviluppo raggiunto: se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che ci sono parecchi margini di miglioramento; se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, evidentemente vi è qualcosa che impedisce all’economia ravennate di svilupparsi pienamente. E’ una realtà che accomuna molte province dell’Emilia e del Veneto e altre con una connotazione manifatturiera e riteniamo causata da in un minor peso del “capitale simbolico”, cioè la condivisione di valori e il senso di appartenenza. In passato questo capitale aveva giocato un ruolo importante, pensiamo ai temi della filiera e dei distretti, che nascono proprio dalla condivisione di obbiettivi e valori. Ora, sia perché si è raggiunto un livello di ricchezza abbastanza elevato, sia perché è in atto una forte trasformazione economica e sociale diventa difficile trovare degli obbiettivi da condividere e, soprattutto, dei valori: questo determina una minor crescita dello sviluppo”. Nelle conclusioni il vice ministro Roberto Pinza, illustrando alcuni dei problemi del bilancio dello Stato, a proposito dell’utilizzo del cosiddetto “tesoretto” ha affermato che “non andrebbe speso, ma impiegato per ridurre il peso del debito pubblico. ” Sulle banche ha espresso apprezzamenti per la modernizzazione del settore, che ha consentito fusioni e accorpamenti creando nuove banche in grado di competere con altri colossi europei. In relazione alla prospettiva dell’economia nazionale ha sottolineato che “purtroppo si sta accentuando il divario nord/sud: il nord cresce del 2,9%, il sud solo dell’1,3% e ha tassi di occupazione femminile estremamente bassi. Questo divario rischia di accentuarsi, con un sud estremamente povero e un nord che vde accrescere i livelli di immigrazione. Pinza ha poi fatto cenno al tasso di sviluppo dell’Est europeo, che avrà riflessi sull’economia locale, su porto, trasporti, logistica. “Dovremo attrezzarci – ha concluso - per poter consentire questi traffici sulla statale Adriatica fino a Cesena e, quindi, da lì verso Roma oppure verso il sud dell’Adriatico. ” .  
   
 

<<BACK