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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2007
 
   
  LE IMMAGINI DEL PREMIO ‘VIAGGIO IN BASILICATA’ IN MOSTRA A TORINO

 
   
   Potenza, 14 maggio 2007 - Le immagini del premio internazionale di fotografia “Viaggio in Basilicata. I giovani e il futuro, la percezione di una speranza”, istituito dal Consiglio regionale della Basilicata in collaborazione con l’università di Westminster e l’Apt di Basilicata, sono in esposizione da a Torino nella sede del Consiglio regionale del Piemonte. La mostra, che sarà aperta al pubblico presso Palazzo Lascaris, in Via Alfieri, dal 12 al 26 maggio, è stata inaugurata questa sera alla presenza dei presidenti del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Gariglio e della Basilicata, Maria Antezza. Successivamente si sposterà a Milano, a Roma, a Londra e Strasburgo. In mostra 65 scatti, una selezione tra i lavori dei vincitori, segnalati e partecipanti, che mostrano volti sorridenti, sguardi disincantati, mani di bimbi pronte al gioco, la rassegnazione, l’ironia, la denuncia, ma anche la speranza e la richiesta di impegni concreti e di progetti ambiziosi. “L’idea di proporre ai giovani fotografi un argomento con cui confrontarsi in un concorso internazionale – ha spiegato il critico Roberto Mutti, presidente della giuria del premio, che ha partecipato all’iniziativa di Torino - ha conferito al premio ‘Viaggio in Basilicata’ un ruolo molto importante, quello dell’interlocutore. In un’epoca in cui, come spesso si dice e più spesso si legge, i giovani stentano a costruire un dialogo con se stessi e con gli altri, la fotografia può trasformarsi in uno strumento importante messo al servizio delle proprie ricerche. ‘I giovani e il futuro: la percezione di una speranza’ è stato così lo spunto, difficile quanto accattivante, da cui i fotografi sono partiti per una riflessione ad ampio raggio che ha considerato i più diversi temi con cui le nuove generazioni si confrontano”. “Molto interessante – ha sottolineato Mutti - è anche il confronto fra le diverse tecniche usate dagli autori che, pur provenendo da diverse nazioni e quindi avendo alle spalle formazioni differenti, hanno finito per somigliarsi. Accanto alla tradizione reportagistica classica, si sono viste le ricerche espressive e stilistiche più diverse capaci di indagare sulle potenzialità del digitale, sulla forza del colore, su moduli narrativi ora lineari ora spezzati, come è tipico dell’espressività giovanile. Per questo è importante la decisione di rendere la mostra itinerante, per far sì che arrivi in realtà sociali e culturali diverse al fine di rilanciare un confronto che consente, presumibilmente, di riconoscersi più simili di quanto si possa immaginare”. .  
   
 

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