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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2007
 
   
  SERGIO DANIOTTI ELETTO PRESIDENTE DI ANIFA

 
   
  Milano, 14 maggio 2007 - Sostenere la necessità di ampliare l´offerta di farmaci Otc per i cittadini, incentivare le aziende a investire in questo settore, ribadire il valore dell´industria farmaceutica come comparto ad alto valore aggiunto tecnologico/intellettuale: queste le linee guida alle quali si ispirerà il nuovo vertice dell’Associazione. E’ stato eletto nel corso dell’Assemblea annuale dell’Associazione, il nuovo presidente di Anifa, Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione. Sergio Daniotti, 56 anni, dal 2000 Country Manager del gruppo Boehringer Ingelheim Italia, subentra ad Angelo Zanibelli, che lascia la presidenza di Anifa dopo sette anni, pari a oltre tre mandati consecutivi. Nel corso dell’Assemblea sono stati anche eletti i nuovi vicepresidenti dell’Associazione: Roberto Bertani (Novartis Consumer Health), Stefano Brovelli (Bayer) e Gianluigi Frozzi (Angelini). Nella relazione programmatica il nuovo Presidente ha evidenziato criticità e opportunità del settore e illustrato le linee guida alle quali intende ispirarsi, in continuità con la linea politica del predecessore, del quale sono stati sottolineati l’impegno profuso e gli importanti risultati raggiunti. In primo luogo, Daniotti ha ricordato come troppo spesso si dimentichi che l’industria farmaceutica è principalmente un fattore di sviluppo: sia dal punto di vista sanitario, per l’ovvia ragione della crescita di benessere sociale legata allo sviluppo e miglioramento delle terapie farmacologiche; sia dal punto di vista industriale, perchè si tratta di uno dei settori più avanzati della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica e del progresso delle conoscenze intellettuali. “Il farmaco è una risorsa chiave per il sistema, le industrie e i cittadini – ha affermato Sergio Daniotti -. Spetterà ad Anifa il ruolo e il compito di farsi promotrice e interprete di una politica che porti a un nuovo approccio verso questo settore, impostando un’azione a sostegno del valore dei farmaci di automedicazione”. Primo passo sarà la promozione di una “stagione per lo switch”: non certo per stimolare i consumi – l’uso dei farmaci dipende unicamente da un bisogno, che in nessun modo può essere stimolato artificiosamente – quanto piuttosto per allineare l’Italia all’offerta di farmaci Otc dei Paesi più vicini e simili (Francia, Germania, Regno Unito, che hanno un’offerta fino al 30% superiore alla nostra) con ricadute notevoli e positive per il sistema e i cittadini. In primo luogo, sarebbero a costo zero per lo Stato; in secondo luogo, un maggiore ricorso all’automedicazione andrebbe a “drenare” quelle sacche di spesa farmaceutica che potrebbero essere affrontate con farmaci Otc e che, invece, per varie ragioni continuano a essere fonte di spesa pubblica; inoltre, sarebbe un vantaggio per i cittadini, che potrebbero beneficiare di un’offerta Otc realmente europea, al pari con i loro concittadini stranieri. Non da ultimo, sarebbe un vantaggio anche per le imprese: che sarebbero incentivate a investire risorse in questo comparto stimolando, complessivamente, la stessa concorrenza industriale. Secondo fronte di azione dell’Associazione sarà promuovere il “valore industriale” del farmaco di automedicazione. “I nostri – ha proseguito Daniotti - sono farmaci di uso consolidato, noti, che hanno una forte connotazione nazionale: questo significa da una parte sostenere produzioni e aziende italiane, con ricadute positive in termini di generazione di risorse locali e crescita e qualificazione della nostra forza lavoro, e, dall’altra, salvaguardare opzioni terapeutiche su cui i nostri concittadini fanno da sempre affidamento”. Basti pensare che, in termini di volumi, il comparto dei farmaci di automedicazione rappresenta circa 300 milioni di confezioni, pari a circa il 20% del totale delle confezioni vendute: di fatto, un farmaco su cinque acquistati è senza obbligo di ricetta. Cifre che denotano una capacità industriale e produttiva di prim’ordine, in grado di attrarre in Italia fette consistenti di produzioni oggi destinate all’estero. “E’ quindi quanto mai necessario ricercare e favorire le condizioni affinché le industrie farmaceutiche dell’automedicazione trovino un contesto che le stimoli a investire nel nostro Paese - ha concluso Daniotti -, cercando di andare oltre alcune rigidità della nostra burocrazia che, a volte, si rende incompatibile con le dinamiche industriali”. Nel passare il testimone al nuovo Presidente, Angelo Zanibelli ha commentato: “Sergio Daniotti è la persona più adatta a guidare l’Associazione verso nuovi, importanti traguardi. Dopo questi anni di grossi cambiamenti e, al tempo stesso, entusiasmanti, nei quali abbiamo portato le nostre istanze all’attenzione delle istituzioni e delle autorità regolatorie cogliendo grandi successi, dobbiamo consolidare il comparto. Sergio saprà senz’altro cogliere ogni opportunità e vincere le nuove sfide che ci attendono”. .  
   
 

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