Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 15 Maggio 2007
 
   
  CONVEGNO A BOLOGNA: "IL FUTURO DELLE RELAZIONI TRA RUSSIA ED UNIONE EUROPEA: QUALI OPPORTUNITAŽ PER LŽECONOMIA ITALIANA?"

 
   
  Bologna, 15 maggio 2007 - Si è tenuta il 20 aprile a Bologna la conferenza internazionale "Il futuro delle relazioni tra Russia ed Unione europea: quali opportunità per lŽeconomia italiana?", organizzata dalla Regione Emilia-romagna, dallŽIstituto Nazionale per il Commercio Estero, dallŽIstituto Affari internazionali, e dalla Rappresentanza della Commissione europea in collaborazione con Intesa Sanpaolo. LŽincontro ha offerto lŽoccasione per un confronto tra rappresentanti delle istituzioni europee, italiane e russe sulle prospettive dei rapporti tra la Russia e lŽUnione europea e sulle implicazioni che un possibile ulteriore rafforzamento dei rapporti economici e politici bilaterali potrà avere per lŽeconomia italiana e per la sua presenza imprenditoriale nel mercato russo. LŽiniziativa, realizzata nellŽambito dellŽAccordo di Programma tra Regione Emilia-romagna e il Ministero per il Commercio Internazionale, si è aperta con gli interventi introduttivi del vice presidente della Regione Emilia-romagna Flavio Delbono e del capo della Delegazione delle Commissione europea in Russia, Marc Franco. Erano presenti, tra gli altri, lŽassessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, il commissario europeo per il Commercio estero Peter Mandelson ed Eugeny Yasin già ministro dellŽeconomia della Federazione russa. Russia e Unione Europea hanno sperimentato in questi anni relazioni commerciali crescenti e complementari. Spinta da anni di crescenti prezzi delle materie prime, la Russia ha conosciuto un periodo di forte espansione economica interna ed internazionale riuscendo a divenire stabilmente il terzo partner commerciale dellŽUnione Europea, dietro Stati Uniti e Cina. LŽunione Europea, dal canto suo, ha mantenuto e rafforzato attraverso lŽallargamento la sua posizione dominante sul mercato russo, di cui copre stabilmente oltre il 50% delle importazioni. La Russia e lŽUnione Europea sono dunque partner strategici per lo sviluppo delle rispettive economie, sia in termini quantitativi che qualitativi. È tuttavia una partnership che soffre per due tipi di sbilanciamento: da un lato, vi è lŽimportanza predominante del settore energetico, senza il quale lŽUnione Europea avrebbe un saldo di bilancio positivo praticamente in ogni settore merceologico e dei servizi; dallŽaltro la Russia continua ad avere un livello di investimenti diretti europei e stranieri relativamente basso (anche se in forte crescita negli ultimi due anni) e concentrato principalmente su settori tradizionali, quali energia, distribuzione e immobiliare. Nonostante queste difficoltà i due mercati hanno, anche per ragioni storiche e geografiche, un livello di compenetrazione elevato e mostrano entrambe un forte interesse a sviluppare accordi e regole ispirate da un approccio cooperativo e di reciprocità. Per rafforzare questa partnership strategica risulta necessario e urgente rinnovare le basi giuridiche ed istituzionali che regolano i rapporti bilaterali e raggiungere unŽintesa "alta" riguardo al rinnovo dellŽAccordo di Partenariato e Cooperazione Bilaterale scaduto nel dicembre scorso, lavorando efficacemente nei diversi tavoli negoziali a partire da quello - ormai in corso di conclusione - per lŽadesione della Russia allŽOrganizzazione Mondiale del Commercio. Su quali debbano essere le priorità politiche, economiche ed istituzionali alla base di un rilancio dei rapporti tra Unione europea e Russia si sono confrontati esperti internazionali a partire da Nadia Arbatova, direttore dellŽInstitute for World Economy and International Relations (Imemo) di Mosca; Paolo Guerrieri, vice presidente dello Iai; Michael Emerson, Senior Fellow del Centre for European Policy Studies di Bruxelles e Sergei Karaganov, vice direttore dellŽInstitute of Europe Academy of Science di Mosca. Il Commissario europeo Mandelson e il sottosegretario al Ministero per il Commercio Internazionale e per le Politiche europee dellŽItalia Milos Budin hanno concluso la mattinata di lavori, incentrati sulle relazioni tra Unione europea e la Russia. La Sessione Pomeridiana Se la presenza italiana in Russia è forte ed in crescita, lŽimpegno delle imprese italiane in termini di investimenti diretti esteri risulta non adeguato rispetto allŽimportanza che la Russia riveste per lŽItalia in termini commerciali. Ciononostante la presenza industriale italiana in Russia è significativa: le statistiche nazionali russe indicano la presenza di 523 joint ventur italo-russe e agiscono allŽinterno del mercato della Federazione alcuni tra i maggiori gruppi internazionali italiani, affiancati da una nutrita schiera di medie imprese. Sulle opportunità da valorizzare nonché sulle politiche per lŽinternazionalizzazione da impostare verso il mercato russo si concentreranno, durante la sessione pomeridiana, gli interventi di Massimo Mamberti, direttore generale dellŽIstituto Nazionale per il Commercio Estero; Antonio Fallico, presidente di Zao Banca Intesa (prima banca italiana ad insediarsi stabilmente nel mercato russo) e Gaetano Casalaina, direttore delle strategie internazionali di Indesit Company (uno dei maggiori gruppi industriali italiani in Russia). LŽultima sessione sarà dedicata al ruolo che le regioni e i territori italiani e russi svolgono e potranno svolgere per strutturare ulteriormente i legami economici e politici bilaterali e vedrà la partecipazione anche di Franco Iacop, assessore per le relazioni internazionali della Regione Friuli Venezia Giulia. I dati statistici fanno emergere come lŽexport italiano verso la Russia è significativamente concentrato a livello regionale: le prime tre Regioni in termini di flussi commerciali assorbono da sole poco meno del 60% del totale nazionale. A guidare queste Regioni è la Lombardia con una quota pari al 26,9%, seguita dallŽEmilia-romagna con un 16,8% che ha continuato a rafforzare la propria posizione relativa nellŽultimo quinquennio e dal Veneto. Concluderanno i lavori della conferenza il parlamentare della Duma Aleksei Likhacev, Deputy Chairman della Commissione economia, turismo e business del Parlamento russo e la vice presidente della Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo Godelieve Quisthoudt-rowohl. LŽunione Europea E La Russia Il rafforzamento del dialogo politico ed economico bilaterale tra Russia ed Unione europea rappresenta una grande opportunità anche per le imprese italiane che potrebbero beneficiare delle prospettive ed opportunità legate ad una intensificazione degli scambi e ad un abbattimento delle barriere di accesso al mercato russo. LŽinterscambio commerciale italo-russo ha registrato negli ultimi anni una significativa e continua espansione, attestandosi nel 2006 a poco meno di 21,3 miliardi di euro, con un tasso medio annuo di crescita del 12,2% a partire dal 2001, tanto da portare il nostro Paese al terzo posto dietro Germania e Olanda in termini di quote commerciali nel mercato russo. La crescente importanza che il mercato russo sta acquisendo per le prospettive di internazionalizzazione dellŽItalia è senza dubbio confermata dal confronto tra i tassi di crescita delle esportazioni delle nostre imprese verso le principali aree geografiche mondiali dal quale emerge come le vendite italiane verso la Federazione Russa siano cresciute negli ultimi sei anni al maggiore tasso medio. Ancora più significativo appare il confronto tra le performance delle esportazioni italiane verso i principali quattro paesi emergenti a livello mondiale: Brasile, Russia, India e Cina (BricŽs). LŽinteresse circa i risultati ottenuti verso questi nuovi mercati è legato al ruolo sempre più centrale che essi sono destinati ad assumere allŽinterno della geografia dello sviluppo e degli scambi internazionali e ad una auspicabile maggiore presenza economica dellŽItalia in aree e paesi a maggiore potenziale di crescita e penetrazione. A partire dal 2000 le esportazioni dellŽItalia verso la Federazione Russa sono cresciute in valore assoluto molto più che negli altri tre paesi: ad un tasso circa doppio di quello registrato per lŽIndia (10,8% medio annuo) e maggiore di quello associato alla Cina (+5 punti percentuali), mentre il Brasile ha subito nello stesso periodo una considerevole contrazione delle vendite in loco con un lieve recupero nel 2006. Il settore di punta dellŽexport in Russia è quello meccanico, comparto che ha assorbito nel 2006 ben il 29,3% del totale delle esportazioni italiane in Russia, per un valore di oltre 2 miliardi e duecento milioni di euro. Altri settori di specializzazione, sono sicuramente rappresentati dalle produzioni tipiche del Made in Italy, quali i prodotti dellŽindustria tessile e dellŽabbigliamento, i mobili (compresi nel gruppo delle altre produzioni manifatturiere) e i prodotti in cuoio e calzature che hanno assorbito nel corso del 2006, rispettivamente, il 16,7 %, il 10,1 % ed il 7,2% del totale dei flussi commerciali in uscita verso la Federazione Russa. LŽemilia-romagna E La Russia Per quanto riguarda la proiezione internazionale del sistema imprenditoriale dellŽEmilia-romagna, la Federazione Russa rappresenti per la regione il secondo partner commerciale fra i paesi extra-europei, con un export che sfiora il miliardo e mezzo di euro. Sul piano delle relazioni economico-politiche bilaterali la Regione Emilia-romagna si è impegnata nella costruzione di partnership a livello regionale con realtà della Federazione Russa come via complementare, ma non secondaria, rispetto ai canali nazionali. Questa strategia di cooperazione territoriale, infatti, permette alla realtà regionale di formare al proprio interno una massa critica di soggetti economici interessati ad operare non più sullŽintero territorio russo, ma a focalizzare le proprie iniziative su alcune realtà regionali, che per caratteristiche socio-economiche risultino più interessanti e presentino complementarietà e similitudini con quelle emiliano-romagnole. A questo proposito, lŽEmilia-romagna ha previsto già dal 2004 forme di collaborazione nel campo delle infrastrutture, della logistica e dei trasporti oltre che dei servizi pubblici, delle attività manifatturiere e dello sviluppo scientifico-tecnologico. Queste azioni si sviluppano sia nelle tradizionali aree di collaborazione con la Russia (Mosca e San Pietroburgo) sia nel resto del Paese, con lŽobiettivo di raggiungere aree dalle prospettive economiche in crescita, in cui la concorrenza internazionale non sia ancora elevata. .  
   
 

<<BACK