Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 15 Maggio 2007
 
   
  DENTRO AI DATI ISTAT SULLA LETTURA: LE CURIOSITÀ DAL CONVEGNO “ESSERE LETTORI NEL XXI SECOLO”

 
   
  Torino, 15 maggio 2007 - Ecco le curiosità della terza edizione dell’indagine quinquennale sulla lettura realizzata dall’Istat su un campione di circa 50mila individui ed emersa nel corso del convegno organizzato l’ 11 maggio, dall’Associazione italiana editori (Aie) e dall’Istituto nazionale di statistica (Istat), in collaborazione con la Fiera internazionale del Libro di Torino, “Essere lettori nel Xxi secolo”. Il Lettore nel Nuovo Millennio – Nel 1957 solo il 17% delle famiglie aveva un componente che leggeva, nel 1973 si è passati al 49,3% fino al 2006 con il 60,9% delle famiglie. Il grande salto del 1973 è stato dovuto alla scuola di massa e alla rivoluzione culturale avviata nel 1968. Il dato più negativo è relativo al permanere negli ultimi 10 anni di un 40% di famiglie che non leggono; sono soprattutto di status sociale basso, anziane e con titolo di studio non superiore alla licenza media. Di grande rilevanza anche l’evoluzione della presenza di libri in casa: nel 1965 il 64% delle famiglie non aveva libri in casa, nel 1973 il 42,6%, nel 2006 il 12,3% in crescita rispetto al 1995 (10,4%). Si legge poco per motivi professionali: solo il 20,5% delle lavoratrici e il 18,2% dei lavoratori (esclusi i libri di testo obbligatori). La scuola non riesce a operare un’azione di stimolo alla lettura e meno della metà degli studenti leggono libri per motivi scolastici. Aumentano le differenze territoriali nella lettura nel tempo libero, al Sud si legge sempre meno e al Nord sempre di più ma nel Sud è maggiore il possesso di enciclopedie multimediali perché le differenze nell’uso delle nuove tecnologie sono minori che quelle nella lettura di libri. I giovani e la lettura: l’altra faccia della Digital Generation – I giovani? Leggono più della media della popolazione (il 70% tra i 6-24 anni rispetto al 60,5% del totale della popolazione) ma sono dei lettori deboli (che leggono da 1 a 3 libri l’anno). E una quota del 26,8% non legge proprio (un dato sostanzialmente stabile rispetto al 2000 in cui erano il 27,1%). Si tratta di un dato strutturale che è fortemente influenzato dal contesto familiare: i figli che vivono con entrambi i genitori lettori hanno una probabilità di lettura più che tripla rispetto a quelli che vivono con genitori non lettori. Il 32,2% degli bimbi e il 21,2% delle bimbe non ha letto nemmeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista. Il 26,8% delle persone tra i 6 e i 24 anni non legge. Internet, i videogiochi, la tv non distraggono: non emergono effetti di sostituzione tra lettura e altre attività culturali: tra chi legge usa il pc l’84,5% dei giovani rispetto al 51,2% di chi non legge. Un’ultima curiosità: i giovani non leggono non perché preferiscono fare altro ma perché vivono in contesti familiari in cui non gli viene dato né lo stimolo né la possibilità di leggere. Il lettore e i canali di vendita – Il 22,2% della popolazione possiede una biblioteca domestica molto fornita (oltre 200 libri in casa), ma il 37% possiede fino a 50 libri. Dove se li procurano? Nel 2006 si registra un aumento della quota di lettori che ha acquistato l’ultimo libro letto: il 59,2% (era il 56,6% nel 2000, il 53,8% nel 1995, quote che comprendono anche il libro ricevuto in regalo e quindi comprato anche se non direttamente dal lettore). La quota di lettori che ha ricevuto in regalo l’ultimo libro letto è in aumento: arriva infatti al 16,6%, (era il 14,9% nel 2000 e il 12,8% nel 1995). Risulta in calo, seppur di poco, l’acquisto in libreria (dal 18,5% del 2000 si è passati al 17,4% del 2006), nei centri commerciali (dal 13 del 2000 all’11,8% del 2006) e quello in edicola (dal 3,9% al 2,3%). E’ invece in forte aumento la lettura di libri acquistati con un periodico quotidiano (si è passati dal 3,7% al 6,9%) e quelli che si acquistano su internet (dallo 0,1% si è passati 0,5% dei lettori nel tempo libero – 132mila persone nel 2006). Un’ultima curiosità: i lettori di libri allegati ai quotidiani (negli ultimi dodici mesi) sono 9milioni e 640mila. Si tratta di lettori più forti rispetto alla media (il 43,6% ha letto 7 libri e più rispetto al 34,7% della media), che dispongono di una biblioteca domestica di grandi dimensioni e che sono lettori assidui (il 61,8% legge una o più volte alla settimana rispetto al 55,4% della media). Il commento degli editori: “Se la situazione che appare oggi è migliore rispetto a quella di quattro-cinque anni fa – ha sottolineato il presidente dell’Aie, Federico Motta – restano irrisolti i nodi strutturali che penalizzano il nostro Paese: le differenze di lettura tra uomini e donne e tra Nord e Sud del Paese (anche se alcuni segnali positivi si intravedono); il fatto che il 20% di laureati e il 40% dei diplomati non legge alcun libro (sono numeri che ci riportano al ruolo della scuola in questi processi); il fatto che solo poco più della metà dei dirigenti e dei professionisti dichiara di leggere almeno un libro l’anno e meno del 10% di farlo per il proprio aggiornamento professionale. Ci si può stupire, allora che in un mondo sempre più complesso e competitivo la produttività, l’innovazione, sia il principale fattore critico della nostra economia?” .  
   
 

<<BACK