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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Maggio 2007
 
   
  “VIGNETO PIEMONTE”: UN AFFOLLATO CONVEGNO A CANELLI SULL’IDENTITÀ E I DESTINI DEL VINO PIEMONTESE

 
   
   “La scelta, intrapresa anni fa, di fare del Piemonte una terra che affronta la competizione internazionale su un piano molto alto di qualità è una scelta che riteniamo di confermare? Quando ragioniamo sul nostro territorio, che si pone complessivamente con la sua offerta di ricettività, turismo, enogastronomia, dobbiamo immaginare che il target dei consumatori di vino debba corrispondere al target immaginato per il turismo. Diverse scelte sono a questo punto possibili, occorre chiarezza negli obiettivi. A queste domande possono anche esserci risposte multiple, purchè integrate in un sistema organizzato. La giornata di oggi speriamo possa aiutare a capire in quale direzione vogliamo indirizzare il vino piemontese. ” Con queste domande e questi obiettivi ha aperto il dibattito l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco al convegno “Vigneto Piemonte: qualità e territorio di fronte alle nuove sfide”, svoltosi oggi al Teatro Balbo di Canelli (At), che ha visto la partecipazione di circa duecento persone e di tutti i rappresentanti più significativi del settore vitivinicolo piemontese. La giornata di convegno si è aperta l’ 11 maggio 2007con una relazione ricca di spunti, curata da Stefano Aimone (Ires Piemonte), che ha presentato lo scenario passato e presente del comparto, individuando alcuni concetti – guida, tra cui la complessità, la frammentazione della produzione e della filiera, l’intenso legame con il territorio, che è uno dei fattori determinanti di quell’”economia del gusto” che ha fatto il successo dell’enogastronomia e dell’enoturismo degli ultimi anni in Italia. 53. 000 ettari di superficie vitata, 4,5 milioni di quintali e 3,2 milioni di ettolitri prodotti, 23. 000 aziende agricole sono i principali dati della viticoltura piemontese, caratterizzata da una realtà di molteplici, piccole aziende, una cooperazione diffusa e parcellizzata. “Il vino – ha ricordato Aimone – è l’unico prodotto agroalimentare in grado di produrre valore aggiunto per il territorio e per la sua economia. Il vino ormai non è una semplice bevanda, ma segue le logiche di mercato proprie dei prodotti voluttuari, un mercato in cui, da un lato, si è consolidato il canale della grande distribuzione, dall’altro è rilevante lo strumento della vendita diretta in azienda. La comunicazione del vino è diventata un genere a sé e da alcuni anni i giovani consumatori si sono avvicinati a questo mondo. Le sfide che ci attendono – ha concluso Aimone – sono all’interno di un mercato globale, competitivo e volubile, in cui sono presenti nuovi format distributivi e il consumatore va seguito, educato, e curato anche dal punto di vista comunicativo. Il nodo centrale è la rilevanza del rapporto qualità/prezzo, laddove il Piemonte ha raggiunto un livello di qualificazione alto e in alcuni casi molto alto, ma deve verificare il suo posizionamento di prezzo e di mercato. ” Nella mattinata sono intervenuti i funzionari regionali Ettore Ponzo, che ha trcciato il quadro normativo e in particolare il recentissimo Decreto ministeriale sul piano dei controlli e Enrico Zola, che ha illustrato l’osservatorio vitivinicolo regionale; l’onorevole Massimo Fiorio, relatore in Commissione Agricoltura della Camera sulla riforma dell’Ocm vino ha esposto le sue proposte. “Siamo nel quadro di un mondo che sta cambiando – ha affermato ancora Taricco - Questo ribalta sulle nostre produzioni, se non una crisi, una difficoltà legata a un assestamento in atto, a livello comunitario, nazionale, regionale. La percezione diffusa è che il sistema Piemonte abbia qualche difficoltà a recuperare la capacità di stare sul mercato in modo adeguato. Abbiamo vini grandissimi e conosciutissimi singolarmente, ma le statistiche dicono che pochi conoscono il Piemonte come denominazione unitaria. Alcune cose che stiamo facendo per affrontare i problemi: stiamo varando il Psr, con risorse che andranno governate settore per settore e territorio per territorio; un programma di investimenti regionali sulla cooperazione pari a 6 milioni di euro; . Stiamo ripensando la promozione e la legge sui Distretti che passerà la prossima settimana in Conferenza Regioni - Autonomie locali. Il Progetto Unesco di riconoscimento dei vigneti come patrimonio dell’umanità richiederà un salto di qualità di tutto il territorio, in termini di responsabilità e consapevolezza. Ma la sfida vera sta nelle domande poste all’inizio: quale identità vogliamo dare al vino piemontese? . In occasione del convegno a Canelli è stato anche presentato il Salone del Vino 2007, che si svolgerà al Lingotto di Torino a fine ottobre: quest’anno il salone verrà rilanciato con un’identità molto più netta, con prodotti autoctoni, a forte vocazione territoriale e finalizzata. “Piccoli prodotti di qualità, a forte vocazione territoriale – l’ha definito Taricco – Sarà un’interessante e piacevole sorpresa e un bel biglietto da visita per il nostro Piemonte”. .  
   
 

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