Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 15 Maggio 2007
 
   
  SAREBBE UN INEDITO DI RUBENS LA “TESTA DI OSSESSO” CONSERVATA NEL PALAZZO CORONINI CRONBERG DI GORIZIA MARTEDÌ 15 MAGGIO, IN ANTEPRIMA, LA CONFERENZA-RIVELAZIONE NELL’AMBITO DEL CICLO DI CONVERSAZIONI A CADENZA MENSILE “VISTO E NON VISTO” NELLE EX-SCUDERIE DEL PALAZZO

 
   
   Gorizia, 15 maggio 2007 - Sarebbe un inedito del celebre pittore fiammingo Peter Paul Rubens l’olio su carta incollata su tavola raffigurante una Testa di ossesso che da anni fa parte del ricco e variegato patrimonio artistico lasciato in eredità dal conte Coronini Cronberg di Gorizia. L’importante scoperta è stata fatta da Serenella Ferrari Benedetti, coordinatore culturale della Fondazione Coronini Cronberg, che ne farà oggetto, prima della pubblicazione ufficiale, di una conferenza-rivelazione nel pomeriggio di martedì 15 maggio, nell’ambito del ciclo di conversazioni “Visto e non visto” che si susseguiranno con cadenza mensile fino alla metà di dicembre, nelle ex-Scuderie dello storico palazzo riaperto al pubblico l’estate scorsa dopo due anni di importanti lavori di restauro. Pochi ma fondamentali gli elementi che fanno ritenere che la Testa di ossesso conservata a Gorizia (un quadro di piccole dimensioni: 36. 6x29. 6 cm. ) sia effettivamente opera di Rubens: prima di tutto la perfetta somiglianza rilevabile anche ad occhio nudo semplicemente confrontando la fotografia del piccolo modello appartenuto al conte Coronini con quella di un particolare, in basso a sinistra (la figura dell’indemoniato riprodotto a testa in giù) della pala d’altare I miracoli di S. Ignazio di Loyola eseguita da Rubens fra il 1618 e il 1619 per la chiesa di S. Ignazio di Loyola ad Anversa e ora conservata al Kunsthistoriches Museum di Vienna. Inoltre, l’analisi ai raggi ultravioletti ha consentito di evidenziare che il supporto originale è cartaceo e che soltanto in un secondo momento l’opera fu incollata su tavola: una pratica piuttosto diffusa all’epoca, eseguita anzi con una certa frequenza proprio dal celebre maestro fiammingo. A svelare come il conte Guglielmo Coronini sia entrato in possesso della Testa di ossesso ora attribuita a Rubens è una lettera, rintracciata nell’archivio della famiglia Coronini, in cui è dichiarata la vendita, avvenuta il 25 marzo 1966 con l’indicazione del prezzo pattuito e i nomi dei precedenti proprietari fra i quali anche la moglie di Claudio von Klaudy (1833-1903), figura ben introdotta alla corte asburgica e assai stimata dall’Imperatore Francesco Giuseppe. Infatti, dal 1884 egli divenne imperial regio Direttore dei viaggi ferroviari di Corte accompagnando la coppia imperiale in tutti gli spostamenti su strada ferrata in patria e all’estero. Von Klaudy ebbe il privilegio, fino agli anni Novanta dell’Ottocento, di presenziare a tutti gli incontri che Francesco Giuseppe ebbe con i potentati stranieri e fu uno dei funzionari di corte maggiormente decorati, con al seguito oltre quaranta onorificenze fra cui la Croce d’Oro al merito della Corona. .  
   
 

<<BACK