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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Maggio 2007
 
   
  FIRMATA DA DELLAI E GALAN UN’INTESA PER LA COOPERAZIONE FRA I TERRITORI CONFINANTI DI TRENTINO E VENETO

 
   
  Trento, 17 maggio 2007 - – È stato approvato ieri – nella splendida cornice di Castel Ivano – uno schema di intesa tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto che imposta le coordinate generali della cooperazione fra i territori confinanti di Veneto (province di Verona, Vicenza, Belluno) e Trentino. Si concretizza in questo modo la strategia che punta ad un tempo a rafforzare i legami storici esistenti fra aree geografiche contigue e a dare risposta al disagio manifestato da alcuni comuni veneti per lo squilibrio e la disomogeneità nelle politiche di intervento e nelle dinamiche di sviluppo rispetto ai vicini comuni del Trentino. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e dal governatore della Regione Veneto Giancarlo Galan per un accordo che rafforza la collaborazione fra i due territori e rappresenta un esempio concreto della volontà di collaborazione delle due amministrazioni. Importante risultato raggiunto oggi a Castel Ivano dalla Regione Veneto e dalla Provincia autonoma di Trento, con la firma di un protocollo d’intesa che impegna i due territori a sottoscrivere un successivo accordo (che per il Trentino si tradurrà rispettivamente in legge provinciale e regionale) “per la disciplina del migliore esercizio delle funzioni amministrative inerenti i settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti di trasporto”. L’accordo verrà elaborato con la fattiva collaborazione delle popolazioni interessate e delle amministrazioni locali, valorizzando quindi le opportunità offerte dal fatto di vivere lungo la linea di confine fra Trentino e Veneto. Verrà costituito a questo proposito un organismo comune di coordinamento politico-amministrativo denominato “Commissione per la Gestione dell’Intesa”. Le ragioni di fondo sono molteplici: innanzitutto esiste tra le popolazioni dei territori di confine tra la Regione del Veneto e la Provincia autonoma di Trento un profondo legame, storicamente comprovato, che in virtù della vicinanza geografica e culturale ha portato alla creazione nel tempo di una fitta rete di rapporti. Trentino e Veneto hanno inoltre avviato nuovi percorsi di collaborazione allo scopo di tutelare nella forma migliore gli interessi comuni delle popolazioni abitanti i territori di confine, anche per favorirne la crescita competitiva nel peculiare contesto territoriale e sociale. Nonostante ciò in alcuni territori sono emerse condizioni di svantaggio che hanno portato anche a prese di posizione “radicali”, come la richiesta di passaggio di alcuni Comuni dal Veneto al Trentino. Forti di questa consapevolezza, la Regione del Veneto e la Provincia autonoma di Trento convengono con il documento siglato oggi sulla necessità di realizzare processi di collaborazione territoriale in forma omogenea e sull’attivazione di meccanismi di raccordo istituzionale per la predisposizione di progetti condivisi, seppure nel rispetto delle specifiche competenze, dalla Regione, alla Provincia autonoma e agli enti locali interessati. Il principio di leale collaborazione, espressamente recepito nel nuovo articolo 120 della Costituzione, individua non a caso nella cooperazione inter-istituzionale tra tutti i livelli di governo coinvolti un significativo momento di sostegno delle dinamiche territoriali, attraverso l’elaborazione di procedure decisionali “alternative” capaci di superare le condizioni di svantaggio sofferte dalle aree di confine, mitigandone i disagi. Gli accordi di cooperazione che privilegiano la dimensione interregionale risultano infatti maggiormente efficaci per valorizzare le risorse comuni e per governare i fattori della competitività, considerata la crescente importanza che la cooperazione fra territori assume nella programmazione non solo nazionale ma anche comunitaria ai fini di un’accelerazione del processo di integrazione europea. Questi i principali contenuti dell’Intesa siglata oggi. Ambito Di Applicazione L’intesa ha per oggetto l’individuazione di modalità per il migliore esercizio delle funzioni amministrative di competenza della Regione veneto e della Provincia autonoma di Trento, in particolare nei settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti di trasporto, in un quadro di partenariato con le forme rappresentative dei territori interessati. L’esercizio di funzioni amministrative con le modalità definite in attuazione della presente Intesa comprendente i seguenti comuni:
Provincia Di Verona (n. 8 comuni) Provincia Di Vicenza (n. 12 comuni) Provincia Di Belluno (n. 12 comuni) Provincia Autonoma Di Trento (+ province venete confinanti) (n. 27 comuni)
- Bosco Chiesanuova - Brentino Belluno - Dolcé’ - Erbezzo - Ferrara Di Monte Baldo - Malcesine - Sant´anna D´alfaedo - Selva Di Progno - Asiago - Cismon Del Grappa - Crespadoro - Enego - Laghi - Lastebasse - Pedemonte - Posina - Recoaro Terme - Rotzo - Valdastico - Valli Del Pasubio - Arsié - Canale D´agordo - Cesiomaggiore - Falcade - Feltre - Gosaldo - Lamon - Livinallongo Del Col Di Lana - Rocca Pietore - Sovramonte - Taibon Agordino - Voltago Agordino - Ala (Vr; Vi) - Avio (Vr) - Borgo Valsugana (Vi) - Brentonico (Vr) - Canal San Bovo (Bl) - Canazei (Bl) - Castello Tesino (Bl) - Castelnuovo (Vi) - Folgaria (Vi) - Grigno (Vi; Bl) - Imer (Bl) - Lavarone (Vi) - Levico Terme (Vi) - Luserna (Vi) - Mezzano (Bl) - Moena (Bl) - Nago-torbole (Vr) - Ospedaletto (Vi) - Pozza Di Fassa (Bl) - Sagron Mis (Bl) - Siror (Bl) - Terragnolo (Vi) - Tonadico (Bl) - Trambileno (Vi) - Transacqua (Bl) - Vallarsa (Vi) - Villa Agnedo (Vi)
Obiettivi La Regione e la Provincia autonoma si propongono di costruire un modello innovativo di cooperazione interregionale, particolarmente orientato alla risoluzione delle problematiche incontrate dalle popolazioni di confine, finalizzato a: - promuovere lo sviluppo del territorio delle aree di confine perseguendo l’adeguamento dell’intero sistema dei servizi alle comunità locali all’obiettivo della integrazione territoriale, per favorire lo sviluppo economico, culturale e sociale dei territori e rafforzare l’integrazione delle identità locali; - individuare le più efficaci e razionali strategie di localizzazione e gestione dei servizi, (delle funzioni produttive, del terziario e della residenza) nel rispetto dei più efficaci criteri di tutela, valorizzazione e uso delle risorse fisico-ambientali; - costituire un sistema di reti per lo scambio di esperienze sui temi di interesse comune; - migliorare la qualità e le competenze professionali di tutti i soggetti (persone, imprese, pubblica amministrazione) coinvolti nei processi di promozione integrata del territorio, attraverso adeguati percorsi, anche formativi, che consentano l’acquisizione e l’utilizzo di strumenti conoscitivi e metodologici per progettare e realizzare attività finalizzate a migliorare la performance del peculiare sistema territoriale. Strumenti Gli obiettivi di cui sopra possono essere perseguiti attraverso la valorizzazione di strumenti operativi già conosciuti e collaudati, come la promozione della gestione associata di funzioni e servizi tra comuni, anche mediante il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati comunque interessati allo svolgimento di una gestione programmata e coordinata, per la quale forma di esercizio di funzioni può essere valutata l’applicabilità ad enti locali appartenenti a Regioni diverse. È prevista inoltre l’implementazione di forme innovative di cooperazione quali la costituzione di vere e proprie forme associative stabili (di carattere sovracomunale) su richiesta degli enti interessati, assieme alla creazione di sinergie nell’utilizzo delle risorse finanziarie dei fondi dedicati. Verrà attuato un particolare regime di accordo con gli operatori economici e i piccoli investitori privati mediante il quale concordare investimenti sul territorio in grado di coniugare le esigenze anche della piccola proprietà con l´interesse pubblico comune. Sarà incentivata la riqualificazione, lo sviluppo e la creazione di infrastrutture e di servizi nei settori oggetto dell’Intesa con particolare attenzione alla viabilità e all’integrazione delle reti viarie e ferroviarie di confine. La Regione e la Provincia autonoma assicurano il massimo coinvolgimento delle istituzioni locali e degli organismi pubblici e privati interessati nella programmazione e attuazione degli interventi volti alla valorizzazione delle potenzialità locali. Organo Comune Per La Gestione Dell’intesa Per il raggiungimento degli obiettivi indicati viene costituito un organismo comune di coordinamento politico-amministrativo denominato “Commissione per la Gestione dell’Intesa”. La Commissione è composta dal presidente della Regione e dal presidente della Provincia autonoma, o loro delegati, nonché dagli assessori di riferimento per i settori oggetto della presente Intesa. Le decisioni della Commissione sono approvate d’intesa tra le rappresentanze della Regione e della Provincia autonoma in seno alla Commissione medesima. Sempre la Commissione individua e garantisce idonee forme di consultazione e partecipazione degli enti locali e delle altre forme rappresentative dei territori di cui all’articolo 1 coinvolti nei progetti e nelle attività di cui alla presente Intesa. La Commissione adotta il Programma degli interventi da attuare nei diversi settori, di validità triennale, e stabilisce linee di indirizzo, direttive e priorità per l’adozione delle misure di integrazione territoriale delle comunità di confine tra la Regione e la Provincia autonoma. Nel Piano possono essere inseriti le attività e gli interventi previsti dagli ordinamenti regionale e provinciale. Gruppo Tecnico La Commissione per la Gestione dell’Intesa si avvale, per la propria attività, di un Gruppo tecnico (paritetico) avente competenze sia giuridico-amministrative che tecnico-economiche, composto da personale appartenente agli uffici regionali e provinciali competenti per materia, individuato rispettivamente nei segretari o nei dirigenti generali o loro funzionari delegati. Il Gruppo tecnico provvede alla raccolta, coordinamento ed elaborazione istruttoria delle proposte provenienti dagli interlocutori locali al fine della trasmissione delle stesse alla Commissione per la redazione del Programma e del Piano. La Regione e la Provincia autonoma provvedono alla designazione dei componenti il Gruppo tecnico entro sessanta giorni dall’insediamento della Commissione. .
 
   
 

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