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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Maggio 2007
 
   
  IL MINISTRO DE CASTRO AL CONVEGNO SULLA “PERA ABATE FETEL”

 
   
  Che fare per preservare il valore e l’importanza di quella che è considerata la Pera regina? In che modo evitare gli effetti della concorrenza ed, auspicabilmente, allargare i consumi? Cosa comunicare e come? Questi i temi al centro dell’importante convegno del 16. 5. 2007 “Abate Fetel: mettere a frutto la comunicazione”, voluto dalla Camera di Commercio di Ferrara in collaborazione con Bayer Cropscience e la Fondazione Cassa Risparmio Ferrara, al quale oltre a Paolo De Castro, ministro Politiche agricole, alimentari e forestali, sono intervenuti Carlo Alberto Roncarati presidente della Camera di Commercio, Sergio Lenzi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e vice presidente di Confagricoltura, Renzo Angelini, responsabile marketing Bayer Cropscience, Roberto Della Casa e Carlo Cannella, docenti rispettivamente presso l’Università di Bologna e “La Sapienza” di Roma, Daniele Tirelli, docente dell’Università Iulm di Milano, Paolo Bruni, presidente Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli) e, in qualità di testimonials Luca Granata, Lucio Torresan, Stefano Mengoli e Andrea Ghiglione, in rappresentanza rispettivamente di: Melinda, Radicchio di Treviso, Consorzio Vitellone Bianco Appennino Centrale, Consorzio Asti Spumante. “Il triangolo che racchiude le province di Ferrara, Bologna e Modena – ha sottolineato Carlo Alberto Roncarati nel presentare il convegno - rappresenta, in assoluto, l’areale più vocato per la pericoltura. E’ qui, infatti, che si producono le pere migliori, che trovano condizioni ambientali eccezionalmente favorevoli ed imprenditori di grandissima capacità. A riprova di ciò, le pere dell’Emilia Romagna si fregiano del riconoscimento Igp (Indicazione Geografica Protetta) dell’Unione Europea che, attraverso rigidi disciplinari di produzione assicura al consumatore standard elevatissimi di qualità e di salubrità. Con il convegno di oggi – ha proseguito Roncarati – abbiamo inteso assumere una iniziativa a tutela della Pera Abate Fetel, regina della produzione nazionale, che in previsione di un rilevante incremento produttivo rischia, in assenza di adeguate contromisure di carattere comunicativo, logistico e commerciale, di non mantenere le quotazioni che l’hanno resa sin qui assai remunerativa. La remunerazione di un prodotto non è mai un fatto acquisito, ha espresso con determinazione Roncarati. Bisogna fare innanzitutto i conti con la concorrenza sempre più agguerrita che, a livello internazionale, viene esercitata da parte di Paesi produttori nell’ambito dei quali vigono regimi fiscali, previdenziali e di tutela del lavoro meno onerosi e persino normative fitosanitarie assai più permissive. Inoltre, la globalizzazione e la destagionalizzazione dei consumi portano sulle nostre tavole ogni giorno una enorme quantità di frutti con cui la pera deve confrontarsi”. Nel corso dell’incontro, che ha visto la folta partecipazione di operatori, di studiosi del settore frutticolo e del marketing oltre che di numerosi rappresentanti delle Istituzioni, autorevoli testimonials hanno illustrato gli esempi ed i motivi del successo di Melinda, del Radicchio di Treviso, del Consorzio Vitellone Bianco Appennino Centrale e dell’Asti Spumante, suggerendo la ricetta, o meglio, le ricette, che potrebbero consentire alla “regina” di restare tale, dopo che una specifica ricerca compiuta da Trade Food Lab, e commentata da Daniele Tirelli, ha evidenziato una percezione del prodotto da parte del consumatore per certi versi sorprendente e, comunque, ben diversa dalle caratteristiche che – secondo gli operatori della filiera – la Pera Abate realmente possiede. Il ministro Paolo De Castro, profondo conoscitore della materia, che nel suo intervento ha spaziato sulle diverse problematiche del settore, a partire dalla riforma della Organizzazione Comune di Mercato dell’Ue attualmente in discussione, ha così commentato, rivolgendosi al presidente Roncarati, gli esiti dei lavori, “…che rispondono ad una richiesta forte dei consumatori e degli imprenditori ortofrutticoli. Si tratta di una iniziativa fortemente significativa – ha concluso De Castro – che ha avuto il grosso merito di chiamare a raccolta operatori, tecnici, studiosi e rappresentanti istituzionali per l’avvio di una strategia complessiva, di un progetto capace di dare indicazioni su dove concentrarsi per orientare tutte le azioni e convogliare le risorse disponibili che, benché limitate, se messe insieme possono risultare determinanti”. Al convegno hanno complessivamente partecipato circa 500 persone. .  
   
 

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