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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Maggio 2007 |
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BANCHE: ABI, ATTENZIONE AL COSTO DEL LAVORO PER RAFFORZARE LA COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE
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Roma, 17 maggio 2007 - In primo piano al secondo convegno annuale in tema di risorse umane i cambiamenti e le evoluzioni del mercato globale. Obiettivo: coniugare primato della persona e primato dell’impresa per favorire la realizzazione di adeguati livelli di crescita e produttività. Per Faissola le banche italiane sono protagoniste in Europa, ma serve più attenzione ai costi aziendali per non rallentare “La prospettiva di ulteriori accelerazioni ai processi di aggregazione cross border che vedono impegnati in Europa anche i principali gruppi bancari italiani, rende necessario per le nostre imprese del credito mantenere alta l’attenzione sul costo del lavoro, continuando nella riduzione dei costi operativi. C’è ancora un divario con i maggiori concorrenti stranieri e non possiamo perdere terreno in termini di efficienza e competitività”. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola, oggi a Roma, nel corso del secondo convegno annuale su “Hr2007: banche e risorse umane” incentrato sui cambiamenti e le evoluzioni del mercato globale in cui saper coniugare primato della persona e primato dell’impresa può favorire la realizzazione di adeguati livelli di crescita e produttività. Faissola ha ricordato che dalle forti concentrazioni degli ultimi anni il sistema bancario ha registrato una sostanziale tenuta occupazionale: “Questo – ha proseguito Faissola – grazie soprattutto alla buona prova di sé data dal Fondo di solidarietà di settore, che assiste ad oggi 10. 000 lavoratori, e che ha permesso di gestire esigenze di riorganizzazione aziendale con equilibrio e senza oneri a carico della collettività”. La scommessa per il Presidente dell’Abi è riportare la persona al cuore dell’impresa puntando alla valorizzazione e alla formazione in un contesto economico e sociale del tutto diverso “che ci spinge a competere con nuovi mercati con costi del lavoro contenuti. Sapersi confrontare con queste nuove esigenze concorrenziali vuol dire sviluppare vantaggi competitivi e rilanciare l’occupazione”. Processo di integrazione europea, mercato del lavoro, moderne strategie organizzative dell’industria finanziaria, nuovi modelli di relazioni sindacali, trovano un filo conduttore nell’occasione da non perdere, segnalata dal Direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, di creare un mercato finanziario efficiente e competitivo: “Le banche italiane – ha spiegato – sono parte attiva di questo percorso, nonostante permangano ostacoli sotto il profilo normativo che rappresentano un grande problema per le imprese in regime di concorrenza”. Il riferimento è all’attuale regime fiscale del Fondo esuberi che ha reso gravoso per le banche il ricorso a questo ammortizzatore sociale: “Tema che ribadiremo al tavolo di concertazione con il Governo”, ha rilevato Zadra. Ma anche alla penalizzazione per il settore dovuta all’esclusione dal cuneo fiscale che ora si discute in sede Ue: “Rivendichiamo parità di trattamento con le altre imprese industriali – ha aggiunto il Direttore generale”, contando sulle decisioni di Bruxelles e su un segnale da parte dell’Esecutivo. Coniugare la competitività e la protezione sociale, prestando attenzione alla maggiore qualità del lavoro, all’equilibrio tra flessibilità e sicurezza, all’incremento della vita lavorativa legato ai cambiamenti demografici, ai processi di ristrutturazione aziendale in un contesto globale, è per Zadra uno dei principali elementi su cui riflettere e confrontarsi. In questo ambito rientra anche il grande apporto determinato dallo sviluppo dell’innovazione tecnologica, in particolare delle telecomunicazioni: “L’investimento delle banche – ha ricordato – è ammontato a circa 1 miliardo di euro in un anno, con l’obiettivo di creare comunicazioni più efficienti, sicure e veloci per i servizi bancari e per il dialogo tra le banche e i clienti”. . |
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