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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Maggio 2007
 
   
  LO SPIRITO GASTRONOMICO DEL PORCA VACCA RAPPRESENTA UNA ORIGINALE EVOLUZIONE DELLA TRADIZIONE ITALIANA, E IN GENERALE DALLE ECCELLENZE ITALIANE CHE VEDONO PROTAGONISTE LE CARNI DI ASSOLUTA QUALITÀ.

 
   
  Lo chef Andrea Chiriatti propone un’attenta rielaborazione artistica dei piatti, che tuttavia prevedono tradizionali metodi di cottura, grill su vetro ceramica, vapore, forno, nel pieno rispetto della materie prime, carni argentine, toscane, maialino di Cinta Senese, selezionate accuratamente, così come i salumi della Spagna e dell´Argentina, Serrano e Pata Negra, i salumi toscani dell’Antica Macelleria Falorni, le bresaole della Val Chiavenna, i formaggi Dop rigorosamente artigianali. Le paste dei primi sono fresche e preparate “in casa” con farine e verdure biologiche. Anche la Carta degli Oli è frutto della ricerca dell’eccellenza, e prevede il Laudemio del Castello Poppiano Conti Guicciardini, l’Olio extravergine di oliva dell’Azienda Agrituristica Podere il Castagneto Rufina, il Viola Dop Colleruita dei Colli di Assisi. Non manca il prezioso aceto balsamico "Oleum Olivae" dell’ Acetaia San Giacomo Campagnola. Il segno della grande attenzione ai particolari è la “carta del sale”, che prevede il sale marino del Madagascar con erbe aromatiche creole, sale marino nero delle Hawaii, sale rosa dell’Himalaya, e ancora pepe bianco Muntok indonesiano, pepe rosa del Sud America, pepe verde dell’India, peperoncino frantumato del Nord Africa. La Carta dei Vini, creata in collaborazione con Francesco Schiamone, appassionato sommelier e grande professionista che opera da anni a Milano come consulente per importanti ristoranti e locali, annovera vini italiani autoctoni provenienti da vitigni predefiniti come Morellino di Scansano, Tignanello Sassicaia, Barbaresco di Gaia, Compagnoni Francia Corta, Inama, Tocai rosso, Schioppettino, Terre di Giumara etc. Particolare attenzione è riservata ai dolci, grande passione dello chef. Anche gli accessori della tavola avranno la stessa attenzione dedicata agli alimenti, le posate infatti sono d’argento per dare al palato una sensazione meno fredda, piatti di ceramica Fine Bon China della Schonhuber Franchi, bicchieri di cristallo e magnesio. Il Concept Porca Vacca. Non è una parolaccia, ma un intercalare colorito che affonda le sue radici nella nostra storia, e addirittura nella mitologia. Nessuna offesa dunque se si ricorre ai termini che definiscono nell’antico linguaggio popolare la femmina del maiale e quella del toro. Irene Carzoli, giovane designer allieva di Fabrizio Ferri, responsabile del concept e della comunicazione visiva del locale, ha creato il logo del ristorante attingendo dalla memoria affettiva evocata dai tipici “animali da cortile”, trasfigurandola in un tratto contemporaneo ironico ispirato ai cartoon. In equilibrio fra passato e futuro il logo-icona del locale, una vacca stilizzata dalla forma beneaugurante che ricorda un di ferro di cavallo. Un simbolo ancestrale di fertilità, presente in tutte le mitologie delle civiltà antiche, da Pasife all’omerica Giovenca, nelle tradizioni agresti e nella poesia, fino all’apparente corruzione del termine, che è divenuto un intercalare irriverente e mai volgare. Uno sberleffo innocente per non prendersi troppo sul serio e lanciare con leggerezza un messaggio di auspicio che finalmente l’era delle “vacche magre” stia per terminare… Irene Carzoli ha progettato gli interni del locale, riprendendo le coordinate tipiche dell’osteria, mixandole con elementi di arredo contemporaneo, come le tradizionali sedie Bidermeier in legno wengé, che convivono assieme a finiture, materiali e arredi di gusto contemporaneo. Il locale si trova negli spazi di una ex tipografia che stampava libri di pregio, attualmente tutelata dalle Belle Arti. La ristrutturazione e gli arredi costruiscono dunque l’identità del locale, accogliente ma non rustico, ricercato, ma non freddo. Il pavimento in ceramica colorata Lafaenza Nouvelle ha un aspetto “decapato” simile al legno chiaro. L’illuminazione è affidata a faretti e applique disegnati dall’Architetto Luca Sacchetti per Bottega Gadda. La ristrutturazione, attuata nell’ottica del restauro conservativo, valorizza alcuni elementi originari dello spazio, come alcune pareti lasciate senza intonaco che rivelano i laterizi. Grande enfasi nella scala di ingresso che porta al soppalco, un elemento funzionale e decorativo al tempo stesso, di grande impatto scenografico. Gli interni giocano sui colori caldi, dal rame al rosso, dal legno naturale al wengé delle sedute e dei tavoli. Nella vetrina sono inserite due “Tv” di Teracrea che contengono piante aromatiche, e le illuminano, regalando allo spazio una suggestione estetica originale. Info@osteria-porcavacca. It www. Osteria-porcavacca. It .  
   
 

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