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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Maggio 2007
 
   
  PRESENTATO UFFICIALMENTE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER L’UMBRIA

 
   
  Perugia,– “La presentazione del nuovo Programma di sviluppo Rurale per l’Umbria, che è stato appena dichiarato ‘ricevibile’ dalla Comunità Europea, rappresenta una straordinaria occasione per vincere la sfida nei mercati internazionali, che chiedono, come l’Umbria sa offrire, prodotti distintivi e di qualità”. Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Paolo De Castro, concludendo 16 maggio a Perugia i lavori della presentazione ufficiale del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2007-2013, in una Sala dei Notari affollata di rappresentanti delle istituzioni e del mondo agricolo. “Questo documento - ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Carlo Liviantoni, introducendo i lavori - rappresenta per noi e per l’agricoltura umbra una pietra miliare, un punto forte su cui misurare le capacità dell’Umbria di essere competitiva e all’altezza delle sfide”. Liviantoni ha sottolineato “l’ingente insieme di risorse a disposizione, mai avute in precedenza” e lo straordinario impegno finanziario della Regione (dai 600 mila euro del vecchio piano agli 8 milioni di euro attuali). “Ci confrontiamo con Bruxelles – ha detto, alludendo all’ingresso del piano nella fase negoziale -, ma anche con i suggerimenti che vengono dal mondo dell’agricoltura umbra”. Citando le “incomprensioni” che pur ci sono state, l’assessore ha rimarcato “la costanza di un confronto continuo, che costituisce – ha detto – il punto di forza dell’Umbria nel negoziato, dove sono sì in gioco gli interessi delle imprese, ma anche quelli dell’intera economia e di tutta la cittadinanza umbra”. Giuseppe Blasi, dirigente del Ministero, ha illustrato le peculiarità dei programmi regionali, all’interno degli orientamenti strategici comunitari e del Piano Strategico Nazionale, soffermandosi sulla necessità di un “sistema di monitoraggio” efficace dei progetti e della spesa: “E’ essenziale per le politiche di sviluppo rurale – ha detto – spendere bene, conoscere e comunicare bene quanto si è fatto e speso”. Dopo la relazione del direttore regionale all’agricoltura Maria Ernesta Ranieri, che ha spiegato l’impostazione e i criteri di redazione del Piano, il Preside della Facoltà di Agraria di Perugia Francesco Pennacchi ha sottolineato “il rigore formale del programma, un formalismo molto forte – ha detto – che si traduce in una sostanza da rispettare”. E’ seguita una tavola rotonda, concluda dal ministro De Castro, alla quale hanno preso parte rappresentanti delle imprese agricole e della cooperazione, delle associazioni professionali e ambientaliste, delle autonomie locali e della Regione. Scheda Informativa Sul “Psr” Notificato e “dichiarato ricevibile” da Bruxelles, il Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 per l’Umbria dispone di risorse comunitarie pari a 334 milioni di euro, che generano più di 425 milioni di euro di quota nazionale e regionale: complessivamente, dunque, oltre 760 milioni di euro di risorse pubbliche, una “dotazione finanziaria – si fa notare – mai ottenuta in precedenza dalla Regione, per irrobustire il sistema produttivo agroalimentare e lo sviluppo del territorio”. Il budget finanziario dovrà vedere impegnate congiuntamente la Regione, sul piano dell’efficienza e dell’efficacia delle scelte, e le imprese, per quanto riguarda la qualità progettuale ed il grado di innovazione. Il budget è ripartito su tre assi: il 40 per cento va all’Asse 1 (Competitività del settore agricolo e forestale); il 43 per cento all’Asse 2 (Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale); il 14 per cento all’Asse 3 (Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale). (Il residuo 3 per cento è assegnato all’assistenza tecnica. ) Grazie all’effetto indotto dalle misure del piano, si prevede per il 2015 un tasso di crescita del settore agricolo del 2, 2,5 per cento in termini di valore aggiunto e del 4 per cento in termini di occupazione. Se sarà positiva la risposta delle imprese e del sistema, il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – si sottolinea – “potrà concorrere positivamente alle dinamiche di crescita economica del settore primario e contrastare le tendenze regressive del settore”. Tenendo conto della situazione del sistema rurale umbro nel complessivo quadro dello sviluppo regionale, e dei diversi fabbisogni delle imprese e del territorio, l’offerta della Regione è quella di un “ventaglio di opportunità, che si intende attuare attraverso misure integrate, di filiera e di area, su alcuni obiettivi prioritari coerenti con gli obiettivi comunitari”: 1) per le imprese, la promozione dell’ammodernamento, dell’innovazione e della integrazione di filiera, la valorizzazione della risorsa umana e del ricambio generazionale; 2) per l’ambiente, il consolidamento dei metodi di agricoltura ecocompatibile e biologica, il contrasto ai cambiamenti climatici, la tutela del territorio; 3) per l’economia e la “qualità della vita nelle aree rurali”, la diversificazione delle attività produttive in funzione dell’occupazione, la crescita dell’attrattività del territorio rurale, il rafforzamento della capacità progettuale locale e la valorizzazione delle risorse endogene. I “concetti forti” che stanno alla base di questi obiettivi sono, nel Psr 2007-2013 si riassumono nell’“accompagnamento al ‘fare impresa’ nei nuovi scenari di mercato, con incentivi diretti all’innovazione e alla costituzione di reti di imprese”; e nella realizzazione di una “forte e peculiare connotazione identitaria dell’Umbria, secondo un circuito virtuoso di prodotti e servizi (agroalimentari, culturali, turistici), ambiente e paesaggio. E’ l’agricoltura della “multifunzionalità”, attraverso la quale al settore agricolo sono attribuiti i ruoli congiunti di produrre in modo conveniente i beni agricoli, di tutelare l’ambiente e il territorio, di promuovere los viluppo sociale ed economico delle aree rurali, di valorizzare le risorse locali, di tutelare le esigenze del consumatore. La “multifunzionalità” inserisce a pieno titolo l’agricoltura umbra nella strategia di Lisbona per la competitività europea, creando condizioni ed opportunità perché le imprese basino la propria competitività sulla competitività di sistema. Il “Psr” promuove l’“attivazione integrata” di più misure per favorire la progettazione aziendale, e soprattutto l’integrazione di filiera e territoriale, su tematiche prioritarie come la qualità, l’imprenditoria giovanile, l’ambiente, il paesaggio, l’agroenergia, la zootecnia. Il “Psr” è stato messo a punto attraverso un’ampia consultazione del partenariato economico e sociale, attraverso la presentazione della sua bozza ai “tavoli” del Patto per lo Sviluppo, alle imprese (20 incontri ed oltre 220 imprenditori coinvolti) e alle organizzazioni ambientaliste. .  
   
 

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