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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 23 Maggio 2007 |
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CRESCE LA PROGRAMMAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE IN PIEMONTE MA SOLO IL 50% VENGONO REALIZZATE
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Torino, 23 Maggio 2007 - Presentata la ricerca dell´Osservatorio regionale relativa al 2005 Soltanto il 50% dei lavori pubblici previsti annualmente dai 1. 206 comuni piemontesi vengono effettivamente realizzati e il 44% dei lavori non realizzati non viene appaltato per mancanza di finanziamenti. Con l’eccezione della città di Torino che ne realizza il 70%. E’ quanto emerge dalla ricerca, relativa al 2005, “Dalla programmazione all’affidamento di lavori pubblici” presentata ieri al convegno “Le opere pubbliche nella Regione Piemonte, le innovazioni introdotte dal Codice dei contratti pubblici” organizzato dalla Regione Piemonte presso il Centro congressi di Torino Incontra e al quale hanno partecipato oltre 400 persone. Si tratta di un’importante iniziativa, la prima nel suo genere, resa possibile dalla collaborazione tra l’Osservatorio regionale dei lavori pubblici e l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. “A tredici anni dall’entrata in vigore della legge quadro sui lavori pubblici – commenta l’assessore regionale alle opere pubbliche, Bruna Sibille -, che ha introdotto l’obbligo per le amministrazioni locali di realizzare le opere pubbliche sulla base di un programma triennale, si può dire che l’applicazione non corrisponde ancora alle aspettative, anche se la logica programmatica sta progressivamente entrando nel ciclo di realizzazione delle opere pubbliche”. La ricerca sottolinea anche due dati positivi: il 90% dei programmi triennali 2005/2007 è stato inviato all’Osservatorio regionale e solo un contenuto numero di interventi previsti non verranno più realizzati, sottolineando con ciò che l’individuazione delle esigenze della collettività ha un buon grado di attendibilità. I dati raccolti dall’Osservatorio regionale dei lavori pubblici indicano che le amministrazioni locali più grandi e strutturate - in Piemonte i comuni che hanno meno di 1. 000 abitanti sono 600 - dimostrano più capacità di portare a compimento le opere programmate. Dato che si spiega con la maggior facilità di accesso alle risorse finanziarie e alle migliori capacità gestionali che favoriscono il reperimento dei fondi, l’approntamento delle gare e l’aggiudicazione dei lavori. Negli elenchi annuali dell’Osservatorio regionale sono stati inseriti 1. 619 interventi previsti dai comuni in Piemonte per opere pubbliche d’importo pari o superiore a 150. 000 euro, con un fabbisogno finanziario di circa 935 milioni di euro, dei quali circa 394, il 42%, solo per la città di Torino. Il valore dei lavori pubblici che si realizzano ogni anno in Italia è di circa 160 miliardi di euro, ai quali va aggiunta una somma cinque volte più grande relativa a servizi e forniture. Il problema del reperimento delle risorse finanziarie è quindi spesso, ma non sempre, la causa della mancata realizzazione delle opere messe in programma. Ai comuni, è stato ricordato nel convegno, la legge finanziaria n. 296 del 2007 ha fornito due strumenti per procurarsi le risorse necessarie per la realizzazione di opere pubbliche: l’istituzione di un’imposta di scopo temporanea destinata esclusivamente alla parziale copertura delle spese e la locazione finanziaria (leasing), un finanziamento in cambio del pagamento di un canone periodico. Nel corso del convegno è stato presentato anche il terzo “Rapporto informativo sui lavori pubblici in Piemonte”: “Concretizza l’obiettivo di poter mettere a disposizione delle amministrazioni e degli enti che hanno funzioni di programmazione, e di tutti i soggetti privati che a vario titolo si occupano di lavori pubblici, uno strumento che individua e quantifica gli investimenti in infrastrutture, realizzati e/o da realizzare sul territorio regionale” sottolinea l’assessore Sibille. In materia di lavori pubblici la Giunta regionale ha recentemente approvato un nuovo disegno di legge che, tra l’altro, ha il fine di snellire e semplificare le procedure negli appalti pubblici di opere, di garantire una più rapida conclusione delle stesse e di incentivare la sicurezza del lavoro nei cantieri. . |
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