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Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Maggio 2007
 
   
  SALVAGUARDIA MEDITERRANEO E MAR NERO – CREARE RISERVE MARINE INTERNAZIONALI

 
   
  Venezia - Una delle risposte per contribuire a tutelare l’ecosistema Mediterraneo – Mar Nero è la creazione di riserve marine internazionali, come il santuario del Nord Adriatico per la protezione dei cetacei: un ampio triangolo di mare aperto, sulla cui difesa si sono accordati Francia, Italia e Principato di Monaco. Si tratta infatti di una azione già concretamente possibile e realizzabile, in attesa che si arrivi ad una gestione operativa unitaria sovrannazionale del bacino e alla creazione del Tribunale Internazionale dell’Ambiente. La proposta è emersa il 25 maggio nel corso del secondo giorno dei lavori della Conferenza Internazionale sul tema “Protezione e sviluppo sostenibile dell’ecosistema Mediterraneo e Mar Nero”, che vede a confronto a Venezia esponenti di magistratura e istituzioni di pressochè tutti i paesi che si affacciano sul bacino e di quelli che comunque influiscono sulla sua qualità. Il convegno, promosso dall’Icef e fortemente sostenuto dalla Regione del Veneto, si concluderà nella tarda mattinata di domani, sabato 26 maggio, e si sta lavorando alla messa a punto di una specifica “Carta di Venezia”, che dia impulso alla nascita di un organismo gestionale unico e alle azioni da avviare per garantire il futuro a Mediterraneo e Mar Nero, complesso chiuso, dal lentissimo ricambio idrico e fortemente influenzato in maniera negativa dalle attività umane. L’obiettivo da raggiungere, ha ricordato il giudice Amedeo Postiglione, segretario della Fondazione per il Tribunale Internazionale dell’Ambiente, è la convergenza dei sistemi e la collaborazione piena e attiva degli organismi preposti, ma ci sono appunto esempi concreti di forme di salvaguardia che superano la visione delle acque internazionali come “terra di nessuno”. Di sicuro, in ogni caso, il confronto veneziano in corso alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, costituisce una tappa inconsueta ma di grande rilievo, perché non parte da posizioni precostituite, ma da un approccio che vede tutti gli interessati protagonisti in eguale misura verso una finalità comune. Oggi è stata in proposito affermata l’esigenza che l’Unione Europea partecipi alla Convenzione di Bucarest sul Mar Nero ed è stato sottolineato come la biodiversità non si difenda solo con la tutela di microambienti tutti interni alle acque territoriali, ma appunto in forma globale. .  
   
 

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