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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Maggio 2007
 
   
  LA MAFIA CHE CAMBIA, DALLE STRAGI ALLE PARTECIPAZIONI IN BORSA MAGISTRATI, RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI E DELLE VITTIME A CONFRONTO A FIRENZE L´APPELLO DEI MAGISTRATI PROTAGONISTI DELLA LOTTA ALLA MAFIA: VIGNA, GRASSO, NICOLOSI

 
   
  Firenze, 28 maggio 2007 - "La mafia oggi è entrata in borsa, pervade l´economia, ben nascosta da scatole cinesi, finanziarie e studi professionali esterovestiti. Oggi questa è la priorità: un fenomeno che solo in Italia vale 6 milioni di euro, e forse di più. " Piero Luigi Vigna, oggi procuratore onorario in Cassazione, da sempre in prima linea nella lotta alla mafia, esibisce un recente articolo di prima pagina del maggior quotidiano finanziario e ricorda le parole di Falcone "la mafia è entrata in borsa" per ribadirne l´attualità, ancora maggiore oggi di allora, ad oltre 14 anni di distanza. Con lui al tavolo dell´Auditorium del Consiglio regionale dove si è svolto il convegno "Il terrorismo mafioso: autori e vittime", organizzato dalla Regione Toscana con il Comune e la Provincia di Firenze e con l´Associazione che riunisce i familiari delle vittime di via dei Georgofili c´è il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e il sostituto procuratore Giuseppe Nicolosi, al quale è passato il testimone delle indagini dopo Gabriele Chelazzi, oggi scomparso. Ci sono anche il vicesindaco di Firenze, Giuseppe Matulli, l´assessore provinciale Pietro Roselli, il responsabile del Centro per la cultura della Legalità della Regione Toscana. Ci sono i rappresentanti dell´Associazione dei Familiari delle vittime: Luigi Dainelli e Giovanna Maggiani Chelli. Non sono presenti fisicamente il Consigliere regionale Luca Ciabatti, per colpa di un incidente stradale, e il vicepresidente della Regione, Federico Gelli, a causa di un problema di salute. Gelli ha inviato un messaggio, che viene letto integralmente, nel quale, lui che ha la delega per la cultura della legalità, ricorda la strage dei Georgofili e il dolore sempre vivo per le vittime, l´impegno dei familiari e delle istituzioni, quello della magistratura - di chi oggi è presente e di chi non c´è più, il giudice Gabriele Chelazzi, su tutti - e ribadisce l´impegno della Regione Toscana contro la mafia e per l´affermazione della cultura della legalità. Un impegno costante, che vede, tra le tante iniziative, quella che porta i ragazzi toscani a lavorare volontariamente nei campi confiscati alla mafia. Ragazzi che oggi sono idealmente simboleggiati dal premio conferito a Matilde Bricchi, studentessa di Sarzana, che ha vinto il concorso per un bozzetto da tradurre nella lapide che verrà affissa in via dei Georgofili per ricordare l´accaduto. Un bozzetto nel quale Matilde ha voluto astrattamente disegnare una bomba che esplode. Gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni ribadiscono l´importanza della memoria, "che non è solo - per dirla con le parole di Matulli - quella di un fatto passato, ma di una responsabilità presente, quella di combattere la mafia e di tenere presente il debito che abbiamo verso le vittime e i familiari". E per questo è giusto che il Gonfalone delle istituzioni e il suono delle chiarine siano lì a sottolineare questo impegno. Per i familiari delle vittime ringraziano il presidente dell´Associazione, Luigi Dainelli e la vicepresidente, Giovanna Maggiani Chelli. Ringraziano la magistratura "che mai ci ha tradito", la Regione Toscana, "che ci ha sempre sostenuto", il Comune e la Provincia di Firenze. Ma non risparmiano critiche a chi non c´è. Per esempio i sindaci delle città che, come Firenze, hanno subìto il terrorismo mafioso, i magistrati di altre città che potevano fare di più, il Governo, che poteva scegliere una data diversa per il convegno sulla famiglia, perché - come dice Giovanna Maggiani Chelli - "le nostre famiglie sono state distrutte dal terrorismo mafioso". Lancia un suggerimento il Procuratore Vigna: "portiamo i ragazzi delle scuole, facciamo queste iniziative in un giorno che non sia il sabato e la domenica, perché i ragazzi sono interessati a conoscere le loro radici, ma non le conoscono. Non sanno perché sono avvenute le stragi, perché ci sono stati i delitti del terrorismo. " Raccoglie l´invito Giovanna Maggiani Chelli, riconoscendo l´opportunità dell´invito: "porteremo i ragazzi, già lo facciamo durante l´anno, ma lo faremo anche in questa occasione". E il procuratore Grasso ricorda che le questioni di base che hanno riguardato la lotta alla mafia: la confisca dei beni con la legge Rognoni - La Torre, il regime speciale del 41 bis, la questione dei collaboratori di giustizia, il tema dell´abrogazione dell´ergastolo per reati di questa gravità, sono sempre attuali. "Noi non ci fermiamo" - rassicura Grasso - riferendosi alle indagini, e "ogni spunto investigativo è colto dalla Procura nazionale e trasferito alle Procure che indagano, perché le indagini, come gli esami, non finiscono mai. Per parte nostra - conclude - l´accertamento della verità e della giustizia è il miglior risarcimento che possiamo offrire alle vittime. Ma c´è un livello diverso da quello della responsabilità penale, ed è quello della politica. Ed è in questo campo che è indispensabile il riavvicinamento dei giovani alla politica, perché la politica è partecipazione". .  
   
 

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