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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Maggio 2007
 
   
  APPALTI TRUCCATI, MOLIN: "È LA CONSEGUENZA DEL RICORSO A PRATICHE DI MASSIMO RIBASSO" IL PRESIDENTE DEGLI EDILI FAGHERAZZI: "A FARNE LE SPESE LE PMI ARTIGIANE. PUNTARE SULLA QUALITÀ E SULLE AZIENDE CHE LAVORANO CON CORRETTEZZA"

 
   
  Venezia – 24 maggio 2007 - Il racket degli appalti in Veneto scoperto dalla Guardia di Finanza di Venezia, che ha coinvolto 80 aziende e condotto, per ora, a 19 arresti, "ha portato finalmente alla luce un fenomeno diffuso e fino ad oggi solo paventato, quello di una rete di gare d´appalto con offerte al ribasso messa in piedi da aziende conniventi. Il problema di fondo era noto a tutti coloro che operano nel settore, ora preoccupa rilevare il meccanismo criminale che stava dietro a queste operazioni". È perentorio e tutt´altro che politically correct l´intervento del presidente della Confartigianato provinciale di Venezia Giuseppe Molin in merito alla tangentopoli degli appalti veneziani. "È uno scenario allarmante che denota una situazione grave - rimarca sulla stessa linea Paolo Fagherazzi, presidente degli edili di Venezia e del Veneto di Confartigianato -. Scopriamo oggi che le imprese appartenenti al presunto giro d´affari si spartivano i cantieri per opere inferiori ai 5 milioni e 300mila euro, assicurandosi così l´aggiudicazione dei lavori al prezzo più basso, ovviamente ben calcolato. Quello che non si è detto è che questa procedura, oltre a costituire un illecito, danneggia le piccole imprese artigiane, tagliate fuori da qualsiasi possibilità di aggiudicarsi (legalmente) i lavori e costrette poi in subappalto ad accettare incarichi ribassati di molto". "Di fatto il peso di questo circolo vizioso è stato riversato sulle piccole aziende in subappalto - rimarca Fagherazzi -, con ricadute negative rispetto alla qualità e alla sicurezza del lavoro. Per questo sottoscrivo la proposta dell´assessore regionale ai Lavori Pubblici Massimo Giorgetti: è necessario puntare sulla qualità, sostenendo con maggiore convinzione le aziende in regola e che operano con trasparenza. Gli enti appaltanti dovrebbero invitare le aziende valutando le garanzie che queste possono offrire in termini di qualità, correttezza e tutela dei lavoratori. Ad oggi, invece, le Pmi che partecipano alle aste per aggiudicarsi gli appalti sono poche e il mercato di conseguenza ne soffre, perché la spuntano quasi sempre grosse imprese con una potenza di fuoco maggiore. Invece bisogna iniziare a capire che solo puntando sulla qualità e creando un sistema virtuoso che si svicoli dalla pratica del massimo ribasso si possono tutelare maggiormente i lavoratori. Mi auguro che i recenti fatti di cronaca tocchino le corde giuste e portino a una svolta nell´intero sistema". In quest´ottica la Confartigianato ritorna a sollecitare l´innalzamento della soglia per il mantenimento dello status di azienda artigiana (oggi 19 dipendenti), perché "in questo modo le imprese potrebbero strutturarsi maggiormente e risultare maggiormente competitive", conclude Fagherazzi. .  
   
 

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