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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Maggio 2007
 
   
  NASCE A FIRENZE LA RETE EUROPEA DELLE UNIVERSITÀ PER IL PAESAGGIO L´INTERVENTO DELL´ASSESSORE REGIONALE AL TERRITORIO CHE HA RIBADITO LA CENTRALITÀ DI TUTELA E SVILUPPO

 
   
   Firenze, 28 maggio 2007 - E´ stata costituita il 26 maggio a Firenze, presso la Villa Medicea di Careggi, la Rete delle Università d´Europa sul paesaggio. La Rete, nata sulla base della proposta avanzata dai rettori delle Università Iuav di Venezia e dell´Università Mediterranea di Reggio Calabria, che hanno accolto l´idea dell´architetto Riccardo Priore, dirigente del Consiglio d´Europa, avrà il compito di stimolare lo cooperazione scientifica a livello europeo tra le istituzioni universitarie interessate all´attuazione della Convenzione sul paesaggio nei settori della ricerca e della didattica. Conosciuta anche sotto il nome di Convenzione di Firenze, la Convenzione europea del paesaggio segna una svolta nell´approccio pubblico in materia di paesaggio, impegnando gli Stati che vi hanno aderito (26 fino ad oggi) ad adottare politiche e misure in grado di favorire la qualità di tutti i paesaggi, anche quelli del quotidiano e quelli degradati, coinvolgendo le popolazioni interessate nei rilevanti processi decisionali. All´articolo 6, la Convenzione impegna in particolare gli Stati a promuovere la formazione universitaria con riferimento al nuovo concetto di paesaggio proposto. Alla costituzione della Rete hanno partecipato, tra gli altri, l´assessore regionale al territorio, il Rettore dell´Università Iuav di Venezia Carlo Magnani e Massimo Giovannini, Rettore dell´Università Mediterranea di Reggio Calabria, oltre che diversi docenti provenienti da vari paesi europei. Per l´assessore regionale all´urbanistica e al territorio si tratta di una importante opportunità per connettere virtuosamente l´azione delle istituzioni con l´azione culturale promossa dalle università e dai centri di ricerca. Ricordando come il Piano di Indirizzo Territoriale nasca dalla cultura della pianificazione territoriale, spesso d´eccellenza, che la Regione ha condotto negli ultimi 20 anni, l´assessore ha definito il Codice del paesaggio come lo strumento principe per l´attuazione del Pit. Un´operazione complessa con al centro il contesto dello sviluppo regionale, il rispetto e la tutela del territorio e la partecipazione degli abitanti ai processi decisionali. L´assessore all´urbanistica non ha tralasciato nella sua relazione qualche nota polemica quando ha auspicato un autentico confronto culturale sui temi del paesaggio e della sua tutela. Un confronto che non deve poggiare sul pregiudizio, spesso emerso negli ultimi mesi, sull´incompatibilità tra pianificazione e tutela del territorio. E proprio su questo aspetto si sono soffermati anche gli intervenuti al dibattito, esprimendo stupore e meraviglia per le tante polemiche che recentemente hanno colpito la programmazione territoriale della Toscana. E´ un fatto, ha ribadito l´assessore, che la Rete europea delle università per l´attuazione della Convenzione europea del paesaggio abbia sede proprio a Firenze e non altrove, nel capoluogo di una regione che vive il territorio come bene comune da rispettare e qualificare. L´assessore ha poi ricordato l´evoluzione dell´esperienza urbanistica della Regione Toscana che nel tempo ha abolito la figura del Piano Regolatore Generale, sostituendola con la programmazione strutturale in modo tale da perseguire un obiettivo più ambizioso, capace di tener conto delle trasformazioni della società. Ed è questo il punto chiave della programmazione territoriale attualmente promossa dalla Regione Toscana: riuscire a definire un sistema utile ad intrecciare virtuosamente gli obiettivi di tutela e gli obiettivi di sviluppo del territorio. Una visione che ha come nemico da contrastare il fenomeno della rendita a breve termine, spesso immobiliare, a svantaggio del paesaggio stesso. L´assessore ha portato a proposito l´esempio delle villette a schiera che nascono un po´ ovunque e che oltre a mortificare il paesaggio dissipano risorse destinate allo sviluppo di qualità del territorio. .  
   
 

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