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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Maggio 2007
 
   
  FRANCESCO NERLI PROPONE STRUTTURA OPERATIVA DI VERIFICA DELLA SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO IN AMBITO PORTUALE A NAPOLI

 
   
  Napoli, 28 maggio 2007 - In merito alla costituzione di una struttura operativa di verifica della sicurezza ed igiene del lavoro in ambito portuale, sull’esempio di quanto deciso recentemente a Genova, il Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, che è intervenuta alla riunione, convocata presso la Prefettura di Napoli lo scorso 15 maggio alla presenza del sottosegretario alla salute Gian Domenico Patta, ha proposto un modello di organizzazione che si prefigge di realizzare obiettivi di ottimizzazione delle attività di vigilanza che vanno oltre a quanto previsto a Genova con una struttura operativa da subito. Tale organizzazione coordinata potrebbe derivare da un protocollo d’intesa con il quale l’ Autorità Portuale, Asl, Sanità Marittima e Capitaneria di porto destinerebbero il proprio personale, già specializzato, in controlli ad attività lavorative in ambito portuale. Ciò consentirebbe di beneficiare di un team operativo esperto in tutti i campi delle attività portuali, di non dover attendere la formazione di nuovo personale che, fra l’altro, se non inquadrato negli organici dell’Asl avrebbe ben pochi poteri, e di partire subito coinvolgendo le amministrazioni sopra citate in una attività di verifica quotidiana, interfacciandosi con i vari settori delle predette amministrazioni allo scopo di porre in essere tutti gli atti amministrativi che dovessero rendersi necessari per innalzare il livello di sicurezza delle realtà sottoposte a verifica. In questa ipotesi, pertanto, le amministrazioni interessate potrebbero distaccare proprio personale presso un ufficio con sede in Autorità Portuale, la quale, in ragione dei poteri di coordinamento attribuiti dalla Legge 84/94, potrebbe farsi carico di mettere a disposizione della struttura locali adeguati, computers e linee telefoniche, autovetture ed ogni attrezzatura o dotazione dovesse ritenersi necessaria agli scopi dell’attività di controllo. Tale organizzazione potrebbe interfacciarsi con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dei singoli terminal nel corso di riunioni operative quotidiane, allo scopo di valutare le eventuali vulnerabilità che vengono riscontrate o segnalate. E’ opinione del Presidente Nerli che l’efficienza delle attività di vigilanza la si raggiunge solo dedicando personale in maniera stabile a questo specifico compito, impedendo la possibilità che tale personale venga distolto in altre funzioni che, seppur importanti, lo portano ad interrompere l’attività di controllo. Inoltre, in materia di sicurezza e igiene del lavoro le parti sociali ( Assoporti, Assiterminal, Assologistica, Fise e Filt, Fit Uiltrasporti) hanno definito specifiche norme per quanto di competenza, proposto e richiesto precisi interventi di carattere legislativo . Fra tali ipotesi legislative vanno ricordate : - si e’ richiesto ai competenti ministeri di completare in tempi rapidi il quadro normativo, previsto dal d. Lgs. 272/99, in particolare con un avviso comune delle parti si e chiesto, l’emanazione del d. Lgs. Previsto dall’art. 6 dello stesso d. Lgs. 272/99, riguardante la formazione (si ricorda che i costi della formazione sono a totale carico delle aziende e che nessun costo e’ previsto per i ministeri, si ricorda inoltre che ormai sono passati oltre 2anni dall’avviso comune delle parti, e ad oggi dopo 8 anni dalla approvazione del d. Lgs. N. 272 , il decreto sulla formazione non e’ ancora stato emanato. - si e’ inoltre chiesto di modificare l’art. 7 del d. Lgs. N. 272/99, per rendere obbligatoria la costituzione, in tutti i porti, dei comitati di igiene e sicurezza, prevedendo uno specifico regolamento operativo ( si ricorda che questi coordinamenti prevedono il coinvolgimento di tutti gli organi ispettivi e delle parti sociali, che attualmente sono costituiti in gran parte dei porti sede di autorita’ portuale). Infine, la mancanza di una specifica competenza in materia e l’assenza di poteri sanzionatori e delle attribuzioni di P. G. Al personale delle Ap, sotto il profilo della repressione degli illeciti commessi o delle semplici difformità delle norme in materia in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, rende l’opera di accertamento delle Ap priva dei necessari requisiti di effettività sanzionatoria- così come previsto per le Asl – ed incisività sui concreti modelli organizzativi di gestione e controllo della sicurezza sulle operazioni portuali. Difatti sarebbe opportuno prevedere, oltre al potere di sospensione di cui all’art. 60 del Dlgs 272/99, peraltro attuabile solo in presenza di accertamenti e sanzioni già inflitte dall’Asl, la previsione di specifici poteri di intervento preventivi sulle linee programmatiche adottate dalle imprese per evitare pericoli nell’esercizio delle operazioni portuali; solo in tal modo le Ap possono successivamente intervenire con poteri anche interdettivi sulle operazioni portuali condotte in difformità a detti modelli. .  
   
 

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