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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Maggio 2007
 
   
  A MILANO DAL 5 AL 9 GIUGNO DA UN PROGETTO DI ACCADEMIA DANZA DIRETTA DA SUSANNA FELTRAMI “PUROSANGUE” RASSEGNA INTERNAZIONALE DI NUOVE DRAMMATURGIE COREOGRAFICHE

 
   
  Milano, 28 maggio 2007 - Pura come l’energia del movimento. Sanguigna come la linfa vitale che scorre nelle vene. Purosangue come il cavallo di razza pronto a correre e segnare il traguardo. Da queste impellenti necessità nasce la prima edizione della Rassegna Internazionale di Nuove Drammaturgie Coreografiche Purosangue. Dalla volontà di portare alla ribalta nuovi talenti ancora sconosciuti ma che scalpitano per tagliare il nastro di partenza. Scovati nei più importanti centri di formazione coreografica europea, adottati da una nuova “scuderia”, Accademia Danza, che ha da poco avviato le sue corse, i giovani artisti invitati alla rassegna mordono il freno per presentare in anteprima le loro nuove creazioni. E lo fanno a Milano, con il sostegno del Teatro Franco Parenti – Associazione Pier Lombardo e con il patrocinio e il contributo del Comune di Milano, Assessorato al Tempo Libero, da sempre sensibile alle esigenze delle nuove generazioni nel campo artistico, attribuendo così alla città il ruolo di crocevia delle esperienze di ricerca finalizzata alla drammaturgia coreografica. Gli artisti e le compagnie ospiti confermano di saper costruire, con il solo movimento, con l’ausilio del video o delle arti visive, con la parola o con elementi scenici, quell’architettura coreografica che attribuisce allo spettacolo un contesto emotivo/razionale, vero unicum artistico. E come per altri appuntamenti importanti, anche questa volta Artemide, da sempre compagna di viaggio delle più emozionanti avventure del Teatro Franco Parenti, illumina il percorso dei giovani artisti Purosangue. Gli spettacoli. L’irruenza androgina della belga Lisbeth Gruwez, diplomatasi alla Parts di Bruxelles e fondatrice della compagnia Voetvolk, prorompe in un assolo dai connotati fortemente performativi che si snoda in una catena di quadri coreografici la cui linea drammaturgica è dettata dall’ “arte della caduta” in bilico tra un casco da centauro e un paio di scarpe con i tacchi. Nel solco del tanz-teather alla tedesca, la coreografa Kathrin Heide, proveniente dalla Tanz-haus Nrw di Dusseldorf, in un duetto “chapliniano” ribalta ripetutamente i piani d’azione di una coppia alle prese con una ripetuta promessa di matrimonio, che tra l’ironia del destino e la volontà capricciosa degli innamorati non giungerà mai a conclusione. La fusione tra cibo e danza si compie attorno ad una tavola imbandita di un ristorante di una città cosmopolita, in cui il fil rouge drammaturgico è servito dalla coreografa taiwanese Tsui-shuang Lai nelle portate gastronomiche di varie nazionalità. Dalle sponde del Danubio e da una delle scuole più prestigiose dell’Austria (Sead), la giovane coreografa e danzatrice slovena Jelka Milic sviluppa un turbinio di azioni teatral-coreografiche attraverso un corpo in rotta di collisione con le coordinate spazio temporali della danza accademica, segno di un emergente new deal della ricerca coreografica austriaca. A ciascuno di questi lavori di coreografi stranieri si associa ogni sera un lavoro di un gruppo italiano emergente proveniente dai centri di formazione e ricerca coreografica nazionali. Eleonora Bonvini, proveniente dall’Atelier di Teatro-danza della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, coordinato da Marinella Guatterini, presenta una pièce in cui le storie dei personaggi sono intimamente connesse alle suonerie dei cellulari e pervase dall’invadenza tecnologica dei mass-media. La giovane compagnia Phe_to, ospite presso “Scenario Pub. Bli. Co”, sede stabile della Compagnia Zappalà Danza, si impone sulla scena nazionale per la sua carica di energia metropolitana, in cui la costruzione coreografica ruota attorno agli impulsi dell’hip hop coniugati con i nuovi linguaggi contemporanei. Le ironie ponderate della giovane autrice Giorgia Maretta, esponente della compagnia Astratti Contatti di Milano, trovano spazio in una nuova creazione intitolata “Studio per tre (dove il terzo non c’è)”. Infine i lavori di due insegnanti - coreografi ospiti di Accademia Danza, Daniele Ziglioli e Sabrina Camera. Nella prima coreografia, la necessità drammaturgica scaturisce dalla fisicità scarna del danzatore, dall’essenziale noncuranza di un corpo che si offre come puntello per lo slancio dinamico del partner/complice. Nel secondo lavoro, la riflessione coreografica si materializza tra i versi del poema intenso del musicista Alfredo Zitarrosa, perseguitato dalla dittatura in Uruguay del 1977, e si incarna nelle movenze di una donna che ha le sembianze di una chitarra. I Workshop. Per passare dall’azione scenica all’esperienza fisica, Purosangue si chiude con i workshop di due artisti, un italiano e una tedesca, due metodologie a confronto, due modi diversi di lavorare con il corpo e la drammaturgia: Andrea Cagnetti della Compagnia Arsmovendi e Dawna Dryhorub, danzatrice/ coreografa free-lance della Tanz-haus Nrw di Dusseldorf . Salon des Refusès. Nella fascia pre-serale Purosangue offre anche una chance di visibilità a chi per motivi di spazio e tempo non ha potuto partecipare in carne, ossa e muscoli: un Salon des Refusés, dove vengono proiettati i video dei purosangue che, durante la rassegna, stanno correndo su circuiti ad altre latitudini. Nella stessa fascia pre-serale sono previste incursioni a sorpresa degli allievi di Accademia Danza! . .  
   
 

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