Milano - In relazione alle recenti notizie apparse sulla stampa circa la richiesta avanzata dall’Avvocatura di Stato di Venezia di un sequestro conservativo per 43 milioni di euro a motivo di un asserito “ridotto stanziamento” a bilancio per i costi di bonifica, la Società, letti gli atti e i documenti allegati all’istanza, precisa che la richiesta è stata avanzata in un giudizio civile nel quale Montefibre ha già rappresentato la totale infondatezza delle pretese di risarcimento del danno ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente. La richiesta di sequestro appare dunque più un atto “ad effetto” che una reale difesa dei diritti dello Stato. Essa risulta, in ogni caso, infondata nel merito e costruita su una erronea interpretazione dei dati tecnici di bilancio. La Società stigmatizza il comportamento poco meditato dell’Avvocatura che crea un ingiustificato allarmismo e conseguente pregiudizio per la Società in relazione al quale si riserva di promuovere le opportune azioni legali. . .