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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Giugno 2007
 
   
  RADIO RAI, IL COMUNICATTIVO: “IL LINGUAGGIO DELL’INTEGRAZIONE”

 
   
  Roma, 4 giugno 2007 - Temi e ospiti dal 4 all’8 giugno: Lunedì 4 giugno “Il linguaggio dell’integrazione” Antonio Caprarica, direttore Radio 1 e Giornali radio Rai, Roberto Castelli, presidente senatori Lega Nord, Luigi Manconi, sottosegretario alla Giustizia con delega per le carceri. Alcune città italiane hanno vissuto in questi ultimi mesi alcuni esempi di insubordinazione che confermano come gli animi siano accesi di risentimento ed esasperazione. L’integrazione tra immigrati abituati alle loro regole e ai loro valori e le popolazioni locali con regole e valori diversi è lenta e faticosa e non potrebbe essere diversamente dato che la modernità del diritto non può permettere che gli immigrati possano subire come accadeva agli immigrati italiani all’inizio del ‘900. Ma le regole, quelle sì, vanno rispettate da tutti, che siano condivise o meno. Altrimenti è l’anarchia, il caos, il dover favorire una parte anziché un’altra. Da una indagine conoscitiva sull’immigrazione e l’integrazione, fatta dall’Istituto superiore di statistica, emerge che negli ultimi anni Italia e Spagna sono diventate mete privilegiate dei flussi migratori. Il fenomeno ha assunto dimensioni sociali epocali. Attualmente gli stranieri regolari sono tre milioni, circa il 5 per cento del totale della popolazione residente mentre i nati di cittadinanza straniera sono annualmente il 10 per cento del totale dei nati. Per quanto riguarda i matrimoni quelli misti sono in continuo aumento. Perlopiù si tratta di italiani che sposano donne straniere. La solidità di questi matrimoni è piuttosto bassa. Tra divorzi e separazioni si arriva all’80 per cento. L’alto numero di matrimoni falliti suggerisce che molte coppie non sono in grado di vincere la sfida del rapporto interculturale. Da una ricerca Eurispes, inoltre, emerge che l’Italia ha il primato europeo di immigrati irregolari ed è anche uno dei Paesi con la più alta percentuale di extracomunitari disoccupati e sottoccupati. Martedì 5 giugno “Tv satellitare, svolta epocale” Igor Righetti aprirà la puntata con l’autore e conduttore radiotelevisivo Clive Malcolm Griffiths con il quale analizzerà il perché molti italiani inseriscono nel proprio linguaggio tanti termini inglesi. Emilio Carelli, direttore Sky Tg24, Fabrizio Salini, vicepresidente e direttore dei canali d’intrattenimento di Fox Italy. È dal primo aprile che i dati di ascolto dei singoli canali satellitari sono resi pubblici e vengono rilevati dall’Auditel. Sommando le tante percentuali e i tanti dati distribuiti su oltre 130 reti telematiche si può avere un’idea del fenomeno che coinvolge 4 milioni di abbonati a Sky Italia (12 milioni di italiani). Si tratta di dati minori rispetto alla tv generalista, maggiore qualità rispetto alla quantità, ma qui l’analisi è molto complessa perché sono canali studiati per soddisfare le attese di target diversi e dove il massimo ascolto non si raggiunge in prima serata. Il satellite, dunque, è una realtà consolidata sul mercato televisivo e, sempre dal primo aprile, Nielsen Media Research ha cominciato a monitorare gli investimenti pubblicitari sulle emittenti satellitari. Della rilevazione fanno parte, per il momento, sette canali del bouquet Sky. Questa del monitoraggio è stata una vittoria di Sky che è dovuta ricorrere alla Corte d’Appello di Milano per la pubblicazione dei dati rilevati. Una parte di telespettatori della tv generalista, dunque, è approdata sul satellite la cui crescita è lenta ma costante (alla fine del 2003 gli abbonati erano 2 milioni e 400 mila). A seguire la tv satellitare sono in modo particolare i segmenti più giovani, i bambini e gli utenti ad alto tasso di scolarizzazione. La loro preferenza è dettata dall’offerta della pay tv sempre più mirata e aderente al cambiamento di gusti e tendenze. La passione per lo sport è molto ben rappresentata dalla ricca offerta satellitare di Sky che ha costruito una programmazione informativa su tutte le specialità sportive. La necessità di soddisfare le tante, diverse richieste dei telespettatori ha portato a una miriade di nicchie d’ascolto catalizzate dalle programmazioni tematiche di canali come quelli offerti da Fox che ha anche avvicinato un pubblico giovane femminile. La conseguenza è che si sta delineando una figura di telespettatore più reattivo di fronte ai palinsesti di cui può decidere in quali giorni e in quali orari guardare il programma che più interessa. Mercoledì 6 giugno “L’anoressia dei valori” L’esperto di bon ton Nicola Santini intervisterà uno dei personaggi ideati e interpretati da Igor Righetti: il signor Mario S. Di professione nuovo povero. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus per il recupero delle gravi emarginazioni. Maurizio Gasparri, componente esecutivo di Alleanza nazionale. Nella famiglia tradizionale italiana venivano insegnati e trasmessi dei punti fermi su cui non si poteva dubitare né discutere: erano i cosiddetti valori, quel complesso di qualità positive in campo morale, intellettuale e professionale che dettavano le regole di vita e di comportamento. Dio, Patria, scuola, famiglia, amicizia, amore, gratitudine, rispetto, lavoro, onestà, altruismo, uguaglianza sono alcuni dei tanti valori in cui l’uomo può credere. Alcuni di questi sono entrati in crisi altri sono ancora molto presenti. Di recente Papa Benedetto Xvi, durante il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali si è rivolto ai media, non tanto e non solo quelli cartacei ma, soprattutto, a quelli più seguiti dai giovani come radio e Internet. Perché è sul rapporto media e giovani che il Papa ha posto l’accento invitando i mezzi d’informazione a proteggere la dignità umana e a promuovere il rispetto per i bisogni della famiglia la cui crisi investe il complesso delle relazioni tra persone. Una crisi ignorata per decenni dalla politica che ha brillato per la sua distrazione tanto da relegare l’Italia agli ultimi posti in Europa per l’assenza di politiche familiari. E poi c’è l’amicizia, un valore universale ancora più forte tra i giovani, oggi che si sono appannati altri valori. E il successo del film di Ferzan Ozpetek “Saturno contro” che invita a riscoprire il valore dell’amicizia è una ulteriore conferma. E poi c’è l’altruismo, quella forma di generosità che porta ad attivarsi per il benessere dei propri simili. E che cos’è il volontariato, così tanto diffuso in Italia se non una forma operativa di altruismo. Giovedì 7 giugno "La classe non è acqua, trasgredire con bon ton. Al mare" Spazio su come si trasgredisce con stile nelle varie situazioni di vita quotidiana con Igor Righetti e Patrizia De Blanck. Oggi si parlerà di come trasgredire con bon ton al mare. Per partecipare in diretta: numero verde gratuito 800 555 701. Per la rubrica “Il libro ad alto tasso comunicativo” Gian Antonio Stella parla della sua ultima fatica letteraria scritta con Sergio Rizzo “La casta” (Rizzoli editore). Si consiglia l’ascolto dell’intervista soltanto dopo aver assunto una dose massiccia di tranquillanti. Venerdì 8 giugno “Giornali in Rete” Fiorenza Vallino, direttore settimanale “Io Donna”, Luigi Bacialli, direttore editoriale Canale Italia e conduttore del programma “Occhio per occhio”, Gianluigi Paragone, vicedirettore quotidiano Libero. Gli editori dei giornali annunciano l’intenzione di mettere in campo nuove iniziative per conquistare i lettori in attesa della ormai prossima riforma dell’editoria incentrata sulla totale liberalizzazione della vendita di giornali. Un tentativo teso ad arginare il sempre minor numero di copie vendute e, di conseguenza, a incrementare la raccolta pubblicitaria. Secondo l’ultimo rapporto Censis gli italiani nell’utilizzo dei media vengono dopo Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania. E se questa constatazione è già di per sé preoccupante, lo è ancora di più se si considera che i giovani italiani si distinguono per essere quelli che meno usano Internet e che meno leggono la carta stampata. E, tra quelli che leggono, la maggior parte non acquista giornali. Si legge la free-press e si scorrono gli articoli su Internet. Le nuove generazioni non intendono pagare per essere informate. Un ventenne di oggi è cresciuto con Google, Napster, Hotmail e eBay. Scaricano film e musica. E che quella della carta stampata sia un’avventura a termine è ulteriormente dimostrato dalla chiusura del giornale più vecchio del mondo ancora in pubblicazione, il quotidiano svedese dal titolo difficile da leggere ma che tradotto sta per Bollettino di informazione nazionale. Il giornale, fondato nel 1645 dalla regina Cristina oggi è presente soltanto sul web. Stessa sorte è stata annunciata da editori di altre grandi e importanti testate, dagli Usa all’Inghilterra. Finiranno tutti in Rete. .  
   
 

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