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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Giugno 2007
 
   
  BOTERO GLI ULTIMI DIECI ANNI A MILANO, PALAZZO REALE DAL 6 LUGLIO AL 9 SETTEMBRE

 
   
  Milano, 4 giugno 2007 - La mostra estiva di Palazzo Reale sarà dedicata all’arte universalmente conosciuta di Fernando Botero, maestro colombiano creatore di una cifra stilistica inconfondibile, con studi a New York, Parigi, Grecia, Montecarlo, Colombia e anche in Italia, a Pietrasanta, cittadina molto amata dove si dedica alle sculture. A Milano Botero mancava da trent’anni, quando venne organizzata una sua mostra sul tema della corrida al Castello Sforzesco. Il maestro settantacinquenne sarà presente all’apertura della mostra milanese e si dichiara entusiasta di portare finalmente i suoi lavori nel capoluogo lombardo. L’esposizione, che fa parte della manifestazione “La bella estate” ideata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, è organizzata dalla Galleria Contini di Venezia, che rappresenta Botero in Italia, con Palazzo Reale e Skira Editore, che ne firma il catalogo, a cura di Paola Gribaudo e Riccarda Grasselli Contini. La mostra è sostenuta da The Royal Bank of Scotland, Borbonese, Ad Architectural Digest. E Aedes. Saranno esposte circa 150 opere, realizzate negli ultimi dieci anni, scelte dall’artista e suddivise in tre grandi sezioni tematiche. Il circo. La prima sezione presenta una serie inedita di circa 40 lavori, una quindicina di olii e venticinque disegni dedicati all’arte circense. Botero si è innamorato del circo in Messico, dove passa in genere i mesi invernali, ed è stato attratto dai suoi personaggi, i colori, il movimento, le storie legate ad uno spettacolo antico e moderno a un tempo, già immortalato dalla pittura di Picasso, Léger, Chagall e tanti altri. “Un soggetto bellissimo e senza tempo - dichiara il Maestro, che presenta una carrellata di ritratti di grande bellezza, dall’equilibrista a Pierrot, da Arlecchino al domatore di tigri, dall’incantatore di serpenti ai clown, dalla donna cannone - quale soggetto più adatto alle morbide volumetrie del Maestro? - al contorsionista, dall’elefante ai cavalli. Insomma un universo variopinto, un caleidoscopio di colori, i personaggi colti nel momento dell’esibizione, con la massima concentrazione sul volto, ma anche la sospensione del momento, la gioia ma anche la malinconia racchiuse nello spettacolo stesso del circo. Immagini spesso divertenti, buffe, ironiche, ma dense di significati, per chi sa andare oltre il primo sguardo. Botero infatti non giudica ma descrive minuziosamente senza alcuna indulgenza o crudeltà, non scherza e non deride. Il pubblico avverte la sostanziale eticità di questo artista e questo gli conferisce un respiro universale. La sezione storica. Qui troveranno posto oltre settanta opere, che rappresentano l’intero universo poetico del grande maestro. La figura umana singola è il cardine di molti di questi lavori, tra cui prevalgono le immagini femminili, come la dolente Donna che piange, la pensierosa Ragazza di profilo, la vorace Donna che mangia, ma anche la severa Donna in piedi, la sciantosa Celestina e la monumentale ragazza de Il bagno, figure di donne memorabili nelle posture, negli abiti, negli sguardi, da cui Botero riesce a far emergere con forza le diverse personalità, a raccontarcene le vite, i pensieri, i desideri. Accanto alle donne, le coppie, come Uomo e donna, rispettabili borghesi che si incontrano per la strada, quasi un fermo immagine di un film dei primi anni del Novecento; Amanti, un uomo e una donna nudi che si abbracciano appassionatamente in una squallida stanza da albergo; Il Palazzo Presidenziale, una algida coppia in abito da sera pronta per una serata di gala dove non si divertirà; Adamo ed Eva, nudi frontali dagli sguardi carichi di intensità; il bellissimo Danzatori, uomo e donna allacciati in un passionale tango. E ancora si potranno ammirare i soggetti collettivi, davvero notevoli, spezzoni di storie vissute, prese dalla vita quotidiana colombiana, spesso drammatiche come La via, con fuggiasco e poliziotto che si inseguono tra la folla: o Suicidio, dove si assiste al volo da una finestra di un uomo disperato; Pablo Escobar morto, un agghiacciante cadavere che galleggia sopra la scena del delitto. Ma anche scene di lavoro, come il notevole L’atelier di sartoria, dove ogni personaggio è intento a fare il proprio compito in un’atmosfera di allegra laboriosità; Il Club del giardinaggio con sei deliziose vecchie signore in posa per il fotografo; Il seminario con cinque preti che ricordano, nella movimentata spensieratezza, i pretini di Giacomelli; Sala da ballo, dove coppie di ballerini si muovono scatenate sulle note di una musica da balera; Tre donne che bevono, intriso di tristezza; Le Sorelle, opera magnifica dove sono ritratte cinque donne di varie età, dalle cui pose traspaiono le diverse personalità e le loro vite, vivide come se parlassero. Infine i d’après, i quadri in cui Botero rifa i grandi pittori del passato, opere straordinarie come Rubens e sua moglie, Maria Antonietta da Vigee-lebrun, Da Goya, Gli Arnolfini da Van Eyck, Da Velazquez, quadri bellissimi e spesso ironici, indimenticabili. Abu Ghraib. Qui l’atmosfera cambia del tutto e si precipita nell’inferno del famigerato carcere iracheno, tristemente famoso per le torture ai prigionieri di guerra. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo si ritrovano in questi quadri drammatici, dove il colore predominante è il rosso del sangue, gli occhi sempre coperti da bende, i corpi abnormi nudi legati, spesso in posizioni impossibili, o di violenza sessuale, le bocche aperte in smorfie di dolore. “Sono stato fortemente colpito dal dramma della tortura in Iraq - ha detto il Maestro - e non potevo ignorare questa vicenda. Anche l’artista deve farsi carico di ciò che avviene nel mondo e ho voluto interpretare questa realtà, denunciandola”. Saranno esposte circa quaranta opere, realizzate in poco più di un anno di lavoro e presentate per la prima volta a Roma nel 2005 e poi a Berkeley, a New York e in Germania. Immagini che stridono con la leggerezza e la piacevolezza anche fisica di molte delle opere precedenti, immagini forti e durissime che non fanno sconti alla tragedia irachena. Completano il percorso della mostra sei sculture monumentali che saranno collocate in città, tra la piazzetta Reale, la Galleria Vittorio Emanuele, il Castello Sforzesco, Corso Vittorio Emanuele e la Stazione Centrale. Opere di grandi volumi, in bronzo - che invitano a fermarsi, toccarle, girarci attorno - animeranno le strade milanesi, rivelando appieno la forza creativa di Botero. Un percorso intenso e sfaccettato dunque nell’arte di un grande maestro, una mostra che emoziona, diverte, fa pensare. .  
   
 

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