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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Maggio 2007
 
   
  UNA NUOVA CHIAVE DI LETTURA PER VALORIZZARE AL MEGLIO IL TURISMO ITALIANO

 
   
  Guido Venturini, direttore generale del Touring Club italiano ha aperto la tavola rotonda del 1° giugno precisando come l’argomento che lo porta a tenere una conferenza nel Festival dell’Economia di Trento, sia tutt’altro che fuori tema , ricordandoci come il concetto di ambiente, inteso come “territorio turistico” , frutti, parlando del contesto italiano, il 12% del Pil, impiegando ben 2. 8 milioni di persone che lavorano nel settore turistico. Dopo aver fatto una classifica delle città più visitate d’Italia, è emerso, tra lo stupore generale dei presenti, come Trento sia al 5° posto tra le più “desiderate”, prima di città come Firenze, Milano o Napoli. Proprio in questo ambito il professore ha messo in luce come, parlando del settore turistico, vi sarà sempre più l’esigenza di seguire un turismo di qualità, che baserà i suoi concetti cardini su tre aspetti: la cultura, la qualità della vita e la bellezza del paesaggio. Tre elementi che dovranno sempre andare di pari passo, permettendo, da una parte, una continua e redditizia offerta e dall’altra una conservazione dell’intero patrimonio culturale e ambientale della nostra penisola. Sarebbe dunque questa la vera chiave di lettura per risolvere le numerose problematiche ambientali italiane, che sempre secondo Venturini, si potrebbero in parte risolvere mediante un “monitoraggio” delle “quantità dei flussi turistici”; con ciò intende quanto sarebbe importante osservare i vari “spostamenti” verso le città più famose, fino ad arrivare ad un possibile loro controllo, per far sì che luoghi come Venezia, Roma o la stessa Trento, possano vivere un turismo più sostenibile, meno invasivo, più compatibile con l’ambiente. Per realizzare ciò, bisognerebbe “cercare di educare” il turista, rendendolo consapevole e partecipe di come l’Italia, possa essere vista come un vero e proprio “museo nel museo”. Il grande obiettivo del Touring Club italiano, sarebbe dunque in questo frangente, quello di creare nel turista “medio” questo tipo di educazione, auspicando una nuova visione collettiva, in cui il visitatore non si dirigerà più solo ed esclusivamente verso le opere di maggiore rilievo e verso i luoghi più rinomati, ma saprà apprezzare nel suo complesso la straordinaria bellezza sia ambientale che culturale che l’Italia sa regalare dai posti più famosi a quelli più sconosciuti. L’altro intervento significativo dell’incontro è stato proposto dal Prof. Walter Santagata, il quale ha sollevato la problematica di come la conservazione dei beni culturali e la produzione degli stessi, non vadano di pari passo: “bisogna produrre per poter conservare”. Con questa frase il professore sottolinea come l’Italia debba non solo impegnarsi nella conservazione del suo patrimonio, ma anche nella produzione di nuova cultura nei più svariati ambiti: arte contemporanea, cinema, produzione letteraria e televisiva, tanto per citare quelli fondamentali. Il professore conclude poi sostenendo come anche il turismo sia strettamente collegato al concetto di cultura, la quale “nasce da un’alchimia che ha radici in un posto (territorio), ma ha le idee di tutto il mondo”. .  
   
 

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