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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Giugno 2007
 
   
  IL SOLE IN MONTAGNA SPLENDE PIU’ FORTE OTTIME PROSPETTIVE PER L’UTILIZZO DELL’ENERGIA SOLARE IN MONTAGNA. SE NE PARLA AD AOSTA DAL 7 AL 9 GIUGNO PROSSIMO

 
   
  Milano, 4 giugno  2007 - Gli sciatori lo sanno bene: il sole di montagna abbronza molto più di quello del mare, anzi, scotta con grande facilità. La spiegazione è semplice: in montagna l’atmosfera è più limpida sia per l’altitudine che per l’assenza di nebbie e foschie, se non in casi eccezionali. Queste condizioni si riscontrano non solo in quota ma anche nelle valli. Così, per esempio, l’insolazione effettiva media della Valle d’Aosta è equivalente a regioni molto più a sud , come la Campania e la Sicilia. Ma il fattore che più incide è la latitudine. Poste intorno al 45 parallelo, le pareti delle montagne ricevono i raggi perpendicolarmente (quasi come se si fosse all’equatore), tanto che al sole il termometro non fatica a superare i 50° C. Quello che per il turista può essere un sollievo estetico, per chi pianifica l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia diventa una grande opportunità. Le montagne italiane sono viste di solito sotto il profilo energetico come grandi “miniere” di idroelettrico, ma sono anche luoghi dove si consuma molta energia di origine termica, specialmente per il riscaldamento degli edifici e dell’acqua. Per questo, lo sfruttamento dell’energia solare abbondante è centrale in ogni programma di riorientamento dei consumi verso fonti rinnovabili. Le specifiche tecnologie per lo sfruttamento del sole in ambito montano sono tutte quelle ormai diffuse e anche qualcuna nuova. Tra le prime vi è il solare termico tradizionale, per intenderci i collettori solari per il riscaldamento dell’acqua. Le ottime condizioni di insolazione fanno sì che per esempio in Valle d’Aosta sia possibile realizzare sistemi che consentano la copertura al 60-70 per cento dei fabbisogni medi di acqua calda per uso domestico-sanitario e al 30-50 per cento per quanto riguarda l’acqua per il riscaldamento. Lo stesso discorso si può fare per il fotovoltaico, anch’esso potenzialmente capace di ottimi rendimenti. Per esso, l’unico problema posto dall’ambiente montano è la collocazione fuori dal percorso dell’ombra delle montagne, che limita il tempo utile di raccolta. Per questo in ambiente montano c’è particolare interesse, oltre che nei tetti fotovoltaici, in progetti di sfruttamento di energia solare da fotovoltaico a livello di comunità, come i pannelli posti in costa con ripartitori dell’elettricità a favore degli utilizzi più a valle. Il problema dell’esposizione rende interessante per un uso montano anche una tecnologia vecchia ma nuova come il solare termico a concentrazione, specchi che concentrano i raggi solari su caldaie a fluido operanti ad alta temperatura (oltre 500 gradi). Il calore immagazzinato viene utilizzato per produrre vapore che aziona una turbina, esattamente come in un bruciatore a gas, e può essere immagazzinato in un serbatoio coibentato per essere poi sfruttato in assenza di insolazione, per esempio di notte. La tecnologia del solare termico a concentrazione è ormai a punto e sta scendendo anche nella scala dimensionale, per cui accanto alle grandi centrali sarà a breve possibile realizzare impianti economici anche di piccola taglia, adatti per comunità montane e valligiane. Fare il punto sulle possibilità dell’energia dal sole in ambiente montano è uno dei temi di “Rigenergia”, un evento organizzato dal 7 al 9 giugno da Camera di Commercio di Aosta, in collaborazione con gli Assessorati regionali alle Attività produttive, all´Istruzione e Cultura e all´Ambiente, il Comune di Aosta e la Compagnia Valdostana Acque, controllata della Regione proprietaria di tutte le ex centrali Enel della Valle. Alle occasioni per gli “addetti ai lavori” (oltre al convegno, i workshop formativi, veri e propri minicorsi ad elevata specializzazione), Rigenergia affianca anche momenti dedicati alla diffusione della cultura energetica nelle scuole e un punto espositivo aperto a tutti che si terrà in una tensostruttura apposita installata nel centro di Aosta. .  
   
 

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