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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2007
 
   
  SOCIETA´ PARTECIPATE: LA GIUNTA PIEMONTESE TAGLIA COMPENSI E NUMERO DI AMMINISTRATORI

 
   
  Torino, 5 giugno 2007 - Il disegno di legge che disciplina la razionalizzazione, la trasparenza e il contenimento dei costi degli organi gestionali delle società e degli organismi a partecipazione regionale è stato presentato nella seduta di ieri della Giunta regionale, ma l´approvazione è in programma per la prossima seduta di Giunta. "Un passo importantissimo sulla strada della completa razionalizzazione, per un utilizzo delle risorse pubbliche sempre più efficace e produttivo – spiega con grande soddisfazione la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso – Dopo i tagli che avevamo già messo in atto in questi due anni, abbiamo voluto rendere definitivi i provvedimenti. Questi risparmi si aggiungono a quelli già realizzati con il taglio delle consulenze (oltre 60% in meno rispetto al 2004 secondo la realazione della Corte dei Conti 2006, ndr), la riduzione da 24 a 16 nel numero dei direttori regionali, la cancellazione di enti superflui e leggi inutili, l´accorpamento delle Asl contenuto nel Piano socio-sanitario che giace in Consiglio… Segni concreti di attenzione al controllo e alla razionalizzazione dei costi della macchina amministrativa, senza incidere sui servizi forniti ai cittadini". Il ddl recepisce in senso restrittivo gli indirizzi della finanziaria per il 2007, che ha previsto una serie di disposizioni volte al contenimento degli oneri e dei compensi degli organi gestionali delle società partecipate dagli enti locali. Provvedimenti che la Regione Piemonte ha iniziato ad adottare da tempo e che ora vengono resi sistematici e strutturali da un´unica norma. Il disegno di legge stabilisce innanzitutto dei limiti per i compensi degli amministratori, e in particolare che: il presidente del consiglio di amministrazione e gli amministratori esecutivi non possano percepire più del 70% dell´indennità del presidente della Giunta regionale (ovvero circa 118mila euro lordi annui; attualmente alcuni presidenti di Cda arrivano a circa 180mila euro incentivi e gettoni esclusi); che gli altri consiglieri di amministrazione, anche se "investiti di particolari cariche", possano essere remunerati esclusivamente per la loro partecipazione ai lavori dell´organo collegiale e che quindi possano percepire solo i gettoni di presenza che, in ogni caso, non devono superare l´importo di 300 euro, per un numero massimo di dodici sedute annue (attualmente alcuni consiglieri arrivano a oltre 15mila euro/anno). La Giunta regionale ha individuato per ogni società, attraverso l´elaborazione di parametri che tengono conto della grandezza economica e organizzativa, un indice variabile di complessità gestionale a cui rapportare la determinazione del relativo monte retributivo e del gettone di presenza. Ovviamente, per le società controllate dalla Regione si tratta di regole applicabili inderogabilmente e fin da subito. Per le società in cui la partecipazione regionale è in minoranza, vale la regola per cui i rappresentanti regionali chiamati a concorrere col proprio voto alla formazione della volontà dell´assemblea dei soci in merito alla determinazione del livello retributivo degli amministratori, sono obbligati ad attenersi a queste istruzioni. Il ddl, inoltre, pone dei limiti anche agli incentivi: il compenso degli amministratori esecutivi rimane tale se, nel triennio di normale durata in carica, hanno dimostrato di influire positivamente sull´andamento gestionale della società attraverso il miglioramento dell´indice del valore economico aggiunto (Economic Value Added), seguendo gli obiettivi specifici indicati dal Consiglio stesso con il consenso degli azionisti. Nel caso in cui questi obiettivi non vengano raggiunti, lo stipendio risulterà decurtato del 30%. In pratica: lo stipendio è già comprensivo degli incentivi per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti; in caso contrario si viene "penalizzati". Non sono ammessi altri contratti di incentivo che contemplino remunerazioni in azioni, opzioni su azioni o altri diritti di acquisto di azioni, né contratti di amministrazione che prevedano retribuzioni differite al momento di cessazione dall´incarico, ovvero in caso di recesso anticipato. Gli amministratori di società che invece hanno concorso per tre mandati consecutivi alla chiusura del conto economico in perdita - a meno che la perdita risulti più contenuta di quella eventualmente e mediamente riscontrata dalla società nei tre anni precedenti il suo incarico - non possono più assumere incarichi gestionali per un periodo di tre, cinque o otto anni, a seconda del ruolo che copriranno. Un punto fondamentale del nuovo ddl riguarda la trasparenza. Viene definito infatti che la relazione sulla gestione nelle società debba indicare nel dettaglio tutte le linee della politica retributiva nei confronti degli amministratori: i compensi di ciascun amministratore, compresi i gettoni di presenza, l´entità della componente variabile della retribuzione e i criteri di valutazione delle prestazioni e qualsiasi remunerazione aggiuntiva, comprese quelle non monetarie. Tutte le informazioni relative alle remunerazioni devono figurare inoltre sul sito web delle società. La norma regola anche il numero degli amministratori regionali nelle società: in quelle controllate dalla Regione non possono essere più di 5; in quelle controllate congiuntamente con altri Enti locali non più di 6. Attualmente si arriva a 18-20 consiglieri di amministrazione. Tutte regole della legge sono estese, anche solo convenzionalmente, a tutte le permanenze regionali in consorzi, fondazioni, associazioni o organismi associativi. Nel caso della finanziaria regionale Finpiemonte, il disegno di legge vale poi non solo per gli amministratori di nomina regionale nella società ma anche per le società controllate da Finpiemonte. .  
   
 

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