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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Giugno 2006
 
   
  MERRILL LYNCH INVESTMENT MANAGERS : MERCATI AZIONARI GLOBALI: PREMATURO METTERSI SULLA DIFENSIVA

 
   
   Londra - 14 giugno 2006 - Secondo Merrill Lynch Investment Managers (Mlim), sui mercati azionari globali è ancora possibile conseguire dei buoni rendimenti, ancorché non nello stesso ordine di grandezza rispetto a quanto si è assistito a partire dal 2003. E´ dunque prematuro per gli investitori adottare un atteggiamento difensivo. Richard Urwin, Responsabile Asset Allocation & Economics di Mlim, ha reso note quelle che ritiene essere le principali tematiche di investimento per il resto del 2006: "L´economia globale gode ancora di condizioni discretamente propizie, coerenti con ulteriori opportunità per chi investe in azioni. All´ inizio del 2006, ritenevamo che il rischio inflazione non si sarebbe rafforzato e che il rialzo dei tassi di interesse Usa avrebbe avuto fine, prevedendo anche prospettive favorevoli per le materie prime e per i mercati azionari del Giappone e dei Paesi Emergenti. A nostro avviso, si tratta di tematiche non ancora esaurite: pur avvicinandosi alla fase matura e aumentando la propria volatilità, il mercato rialzista non è compromesso. Anche se non assisteremo nuovamente ai vigorosi rendimenti azionari che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni, è ancora prematuro per gli investitori riposizionare i propri portafogli in maniera difensiva". Tematiche per la seconda metà del 2006 - Tassi di interesse ancora in graduale aumento. A livello globale, i tassi di interesse sono in fase di normalizzazione, in risalita da livelli bassi piuttosto anomali. La politica restrittiva della Federal Reserve Usa è sul punto di terminare e riteniamo che i tassi aumenteranno in Europa, in Giappone e in altri Paesi Asiatici, anche se questo si verificherà lentamente e in modo da evitare che la politica monetaria diventi restrittiva ovunque. Le aspettative sono per una bassa inflazione, limitando così la necessità di interventi più aggressivi da parte delle banche centrali. Trend rialzista nelle materie prime. All´origine degli aumenti dei prezzi delle materie prime vi sono dei solidi fondamentali: le tendenze della domanda e dell´offerta. Non si tratta di un terreno speculativo: la domanda resta alta a causa di una vigorosa crescita economica globale, in particolare in Cina e in India, mentre il prezzo del petrolio resta sostenuto in virtù dei vincoli della capacità produttiva e dei rischi geopolitici. Anche se per la seconda metà dell´anno un rallentamento e un periodo di consolidamento sono probabili, non prevediamo una marcata correzione dei prezzi delle materie prime. Dollaro nuovamente sotto pressione. Con i tassi di interesse Usa ai massimi e con aspettative di crescita dei tassi anche nel resto del mondo, è probabile che l´assottigliarsi del differenziale di interesse a favore degli attivi Usa possa portare a un ulteriore deprezzamento del dollaro. Bassi rendimenti obbligazionari. I rendimenti dei titoli obbligazionari sono aumentati al punto tale da ridurre la loro scarsa appetibilità, sia se considerati quale investimento a sé sia relativamente ai titoli azionari. Riteniamo tuttavia che l´acquisto di titoli obbligazionari sia ancora prematuro, poiché le valutazioni relative e la situazione incoraggiante degli utili sottintendono ancora a rendimenti migliori per quanto concerne le azioni. Crescita rallentata per gli utili aziendali. I mercati azionari globali sono stati spinti da tre anni consecutivi di forte crescita degli utili aziendali. Nonostante sia probabile che la crescita rimanga positiva, a nostro avviso subirà un rallentamento, visto che i margini di utile sono già alti. Sui mercati azionari i titoli vengono scambiati sulla base di valutazioni adeguate, mentre i mercati caratterizzati da multipli più bassi, come ad esempio il Regno Unito, potrebbero dare rendimenti migliori in un contesto di crescita più contenuta. Ricerca di opportunità locali. I mercati emergenti sono ancora appetibili e negli ultimi anni il rischio "Macro" si è ridotto. Riserve valutarie più consistenti, una migliore gestione economica, nonché il ridimensionamento del rischio geopolitico hanno portato a un apprezzamento delle valute e a un miglioramento del merito di credito. Davanti a una crescita degli utili piuttosto significativa, il differenziale di valutazione dei mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati potrebbe non essere più completamente giustificato. *I1 Giappone mostra ancora delle potenzialità di crescita. Le famiglie giapponesi tendono a detenere in liquidità oltre la metà della propria ricchezza, rispetto al 13% degli Usa. Parimenti, in Giappone solo il 10% della ricchezza è investito in azioni, contro il 34% degli Usa. Anche un piccolo cambiamento verso il modello di investimento azionario Usa potrebbe fornire ai titoli giapponesi una forte spinta interna. .  
   
 

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