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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2007
 
   
  AGROALIMENTARE: CRESCONO LE ESPORTAZIONI DEL 9,4%. RABBONI: UN RISULTATO INCORRAGGIANTE CHE INDICA UNA DIREZIONE DI MARCIA.

 
   
  Bologna - Torna ad aumentare nel 2006 il valore della produzione agricola dellŽEmilia-romagna, che dopo due annate negative sale del 2,6%, superando i 3. 550 milioni di euro (il dato nazionale segnala una diminuzione del 3,6%), e cresce del 9,4% (+6,6%il dato italiano) anche lŽexport dellŽagroalimentare che raggiunge i 3. 464 milioni di euro. EŽ quanto emerge dal quattordicesimo Rapporto sul "Sistema agroalimentare dellŽEmilia-romagna", promosso da Regione e Unioncamere Emilia-romagna e presentato oggi a Bologna. Il Rapporto è realizzato dallŽIstituto di economia agro-alimentare dellŽUniversità Cattolica di Piacenza diretto dal prof. Renato Pieri e dallŽOsservatorio agro-industriale della Regione, coordinato dal porf. Roberto Fanfani dellŽUniversità di Bologna. "EŽ un segnale molto incoraggiante - ha detto lŽassessore regionale allŽagricoltura Tiberio Rabboni - che indica una direzione di marcia: puntare sempre più sullŽinternazionalizzazione e sullŽexport, per portare sui mercati internazionali la qualità, la sicurezza e la distintività dei nostro prodotti, anche a fronte di una tendenza alla riduzione dei consumi interni. " "Per fare questo - ha però sottolineato lŽAssessore - occorre superare la frammentazione e la scarsa efficacia delle iniziative promozionali allŽestero che ora vedono agire troppi soggetti e con scarse risorse". Anche il sottosegretario al Ministero dellŽagricoltura Guido Tampieri, che ha concluso i lavori, si è soffermato sullŽimportanza di "superare lŽattuale deficit di organizzazione" e di "migliorare la collaborazione interistituzionale" e ha annunciato lŽintenzione di portare alla Conferenza Stato-regioni proprio la proposta di un accordo sullŽexport tra Ministero e Regioni, per andare sui mercati internazionali con strumenti più efficaci. Sulla promozione estera il sistema delle Camere di Commercio e lŽAssessorato regionale allŽagricoltura hanno avviato da tempo forme di collaborazione. Lo ha ricordato il presidente di Unioncamere Emilia-romagna Andrea Zanlari, aprendo i lavori della giornata. "Dal 2003 si è intensificata lŽattività congiunta con lŽAssessorato per la promozione allŽestero dei prodotti di qualità, che coinvolge anche i consorzi di tutela ed export, lŽEnoteca regionale, e, più in generale, le associazioni. Questi interventi, inizialmente realizzati in base a convenzioni annuali, dal 2006 si fondano anche su un Protocollo triennale di collaborazione". LŽandamento Delle Principali Produzioni Un dato che ha pesato sullŽannata agricola 2006 è stato quello meteorologico: nel settore vegetale la scarsità di precipitazioni ha infatti condizionato le quantità di alcune produzioni, quali pomodoro da industria (-8,4%), mele (-5,7%), nettarine (-3,5%), ciliegie (-7,5%), ma anche frumento tenero (-8,8%) e granoturco (-6,3%). La buona dinamica dei prezzi ha tuttavia in parte compensato queste difficoltà. Così ad esempio per il comparto dei cereali, che nel suo complesso ha messo a segno una crescita della Plv del 15%, e per quello frutticolo con un +19%. Le difficoltà maggiori, -61,2% di Plv, si sono verificate ovviamente per la barbabietola da zucchero, che ha scontato gli effetti della riforma del settore decisa dallŽUnione europea. Il 2006 è stato un anno positivo anche per il settore zootecnico, che ha complessivamente tenuto (+1% il valore prodotto), con risultati migliori per le carni bovine che, con una produzione lorda vendibile in crescita del 9,5% , sembrano aver definitivamente superato la crisi degli anni passati (ancora nel 2005 le quantità prodotte avevano subito un calo del 5,2%). Mette a segno un + 2,6 % la Plv del comparto avicolo, che pure sconta ancora le conseguenze della crisi "influenza aviaria", con un calo delle produzione del 5,8%. Nel comparto lattiero-caseario va infine segnalata lŽinizio di unŽinversione di tendenza per quanto riguarda le quotazioni del Parmigiano-reggiano, in diminuzione dal 2003; se infatti il prezzo medio del 2006 è risultato inferiore del 10% a quello del 2005, tuttavia negli ultimi tre mesi dellŽanno si è assistito a un recupero. In particolare a dicembre 2006 le quotazioni apparivano superiori del 3,5% rispetto a quelle dellŽaprile 2005. I Fattori Produttivi Buona la dotazione del credito agrario, pari a 3. 799 milioni di euro, lŽ11,4% del dato nazionale complessivo. Il credito a breve termine corrisponde al 38,9% del totale, mentre la restante parte riguarda in prestiti con durata superiore ai 18 mesi. Una conferma che il credito agrario in Emilia-romagna è rivolto prevalentemente al sostegno dei processi innovativi delle imprese. Le quotazioni dei terreni agricoli, pur mantenendosi su valori sostenuti, sono state contrassegnate da un rallentamento della tendenza rialzista che ha caratterizzato lŽultimo decennio. I valori comunque elevati di questi beni e la bassa mobilità fondiaria continuano a favorire il ricorso allŽaffitto, con canoni in ulteriore riduzione. Per quanto riguarda il lavoro, lŽulteriore flessione dellŽoccupazione agricola (-1,2%) ha riguardato unicamente il lavoro autonomo (da 58. 000 a 56. 000 unità), mentre è aumentato quello dipendente, da 25 a 26 mila lavoratori. Tra gli occupati dipendenti, cresce la presenza maschile, sostenuta dallŽimmissione di lavoratori immigrati a scapito della componente femminile, che tuttavia sta assumendo maggiore importanza nellŽimprenditoria agricola. LŽindustria Alimentare In Emilia-romagna è aumentata nel 2006 la produzione dellŽindustria manifatturiera alimentare (+ 2,3%), un risultato che torna ad essere pienamente positivo dopo ben cinque anni di costanti contrazioni e che appare nettamente superiore al +1,5% rilevato a livello nazionale. Il fatturato dellŽindustria alimentare regionale, caratterizzato da variazioni positive per tutti i dodici mesi, conclude lŽanno con un +1,23%. La quota delle imprese che operano sui mercati esteri è cresciuta dal 14,2% al 19,75%. Nel 2006 risultano iscritte negli appositi registri delle Camere di Commercio dellŽEmilia-romagna 57. 879 imprese manifatturiere, delle quali 9. 249 (il 16,0%) appartengono al settore alimentare e delle bevande. I Consumi Sul fronte dei consumi lŽEmilia-romagna è una delle Regioni con, in assoluto, i livelli più alti di spesa (2. 776 euro mensili per famiglia, 377 euro in più della media nazionale); il 2006 mostra una contrazione dellŽ1,3%, in linea con il dato nazionale. Inferiori al dato medio nazionale continuano a essere i consumi alimentari, pari a 442 euro mensili (il15,9% della spesa complessiva). Analizzando questa quota di spesa, si nota nel 2006 uno spostamento verso il consumo di cereali (il 16,3% del totale) e di carne (il 22,6%) e una diminuzione del consumo di frutta e verdura (il 16,7% del totale). .  
   
 

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