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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2007
 
   
  «INTESA-SANPAOLO ESCE DAL MERCATO DELLE ARMI»

 
   
  Trento, 5 giugno 2007 - L’annuncio del responsabile Csr del gruppo bancario Valter Serrentino durante l’incontro organizzato a Trento dalla “Piazzetta dell’Altra Economia”. «Entro poche settimane un ordine di servizio che allinea la policy del gruppo a quella già scelta da Banca Intesa». Nel 2006 è stata la prima “banca armata” con oltre 400 milioni di euro di operatività. Beretta (Campagna Banche Armate): «La protesta di missionari e risparmiatori sta ottenendo risultati». Dalle armi all’economia sostenibile: secondo “Microfinanza” l’economia solidale in Trentino vale 150 milioni di euro «Entro poche settimane un nuovo ordine di servizio del gruppo Intesa-sanpaolo stabilirà che si esce dall’operatività legata all’export di armi». Lo ha annunciato Valter Serrentino, responsabile Csr (Responsabilità sociale d’impresa) del gruppo guidato da Corrado Passera, al dibattito di ieri sera a Trento su “Capitali disarmati”. L’iniziativa è stata organizzata dalla “Piazzetta dell’Altra Economia”, lo spazio che nell’ambito del Festival dell’Economia ospita imprese e associazioni del mondo dell’equo, solidale e sostenibile. Il confronto con Intesa-sanpaolo, molto partecipato dal pubblico, partiva dalla constatazione che il principale partner del Festival dell’Economia è stato nel 2006 la prima “banca armata” con oltre 400 milioni di euro di operatività in appoggio alle esportazioni italiane di armi. Giorgio Beretta, responsabile della campagna “Banche armate” lanciata dieci anni fa dalle riviste missionarie Nigrizia, Missione Oggi e Mosaico di Pace, ha ricordato la protesta di missionari e sempre più risparmiatori sul coinvolgimento delle banche in questa area di business. «Il mercato delle armi vede molti attori, dall’industria ai politici, dai mediatori alle banche. Noi stiamo cercando di scomporre questo fronte e di sollecitare ciascuno a cambiare orientamento». Con le banche alcuni risultati si vedono: il Monte dei Paschi di Siena è uscito dal settore, ci sono impegni, per ora solo parzialmente rispettati, di Unicredit e Capitalia, c’era stato l’impegno di Banca Intesa nel 2004, che è rimesso in discussione dall’aggregazione con il Sanpaolo. Ma Serrentino ha precisato che la linea adottata da Intesa sarà quella del gruppo. «La nuova scelta dovrebbe scattare dal 1° luglio. L’anno prossimo quindi saremo ancora in parte presenti nella lista contenuta nella relazione della Presidenza del Consiglio al Parlamento, ma poi dovremmo rapidamente scendere». Tuttavia gli intervenuti hanno osservato che i più recenti sviluppi del mercato delle armi – tecnologie a doppio uso, broker, operazioni estero su estero, contractors privati – stanno rendendo più difficile i controlli in questo campo. E l’industria militare italiana si sta lamentando delle scelte che alcune banche stanno facendo. «Come possiamo scegliere di non finanziare un progetto per il rischio creditizio, così possiamo scegliere di non partecipare ad un certo business a causa del rischio di reputazione» ha sottolineato Serrentino. «Ma parallelamente alla diminuzione dell’impegno sulle armi vorremo aumentare l’impegno nel campo dell’economia sociale e solidale». A questo proposito nascerà tra poco Banca Prossima, la banca del gruppo Intesa-sanpaolo dedicata alle imprese sociali, che sarà presente anche in Trentino, inquadrata, come la controllata Banca di Trento e Bolzano, nella “banca dei territori”. Secondo una stima di Microfinanza, il periodico dell’omonima associazione impegnata nella promozione del microcredito, l’economia solidale trentina vale, in termini di fatturato, circa 150 milioni di euro. Di essi, 82 milioni fanno capo alle cooperative sociali, 2 milioni alla cooperativa del commercio equo Mandacarù, 30 milioni l’agricoltura biologica, altri 30 milioni l’edilizia ecocompatibile, 6 milioni le energie rinnovabili, in particolare i pannelli solari. Massimo Sinigaglia, rappresentante in Trentino di Banca Etica, che ha sostenuto la realizzazione della Piazzetta dell’Altra Economia, ha ricordato a sua volta che Banca Etica già oggi è dedicata interamente all’economia sociale. .  
   
 

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