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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2007
 
   
  VINCENZO LIPARDI, FONDATORE CON VITTORIO SILVESTRINI DELLA FONDAZIONE IDIS- CITTÀ DELLA SCIENZA, È STATO ELETTO DAI MILLE DELEGATI PRESIDENTE DELLA RETE EUROPEA DELLE ISTITUZIONI E DEI PROFESSIONISTI DELLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA

 
   
   Lisbona 5 giugno 2007. - Vincenzo Lipardi, in rappresentanza della Fondazione Idis-città della Scienza di Napoli da lui fondata con Vittorio Silvestrini, è stato eletto all’unanimità l’ 1 giugno a Lisbona presidente di Ecsite, la rete europea delle istituzioni e dei professionisti della comunicazione scientifica che raccoglie musei, science centre, università, centri di ricerca e fondazioni. L’elezione di Lipardi, che è il Coordinatore del Dipartimento Comunicazione Istituzionale ed Immagine del Comune di Napoli, ha chiuso l’assemblea annuale di Ecsite alla quale hanno partecipato circa mille delegati in rappresentanza delle circa quattrocento istituzioni scientifiche presenti in Europa. E la presidenza di Ecsite alla Fondazione Idis- Città della Scienza rappresenta un ulteriore riconoscimento ad un progetto nato vent´anni fa con la prima edizione di Futuro Remoto e diventato realtà nel 1996 con l´inaugurazione del primo piccolo prototipo di Città della Scienza. La presidenza segue poi al Premio Descartes 2006 per la Comunicazione Scientifica conferito dalla Commissione Europea a Vittorio Silvestrini. Ed è dal 2001 che la Fondazione Idis, di cui Lipardi è stato tesoriere prima e vicepresidente poi, siede nel board di Ecsite dove è stata rieletta nel 2003 e nel 2005. L’idea di Lipardi per il biennio in cui reggerà la presidenza di Ecsite è quella di muoversi su 4 assi: rafforzare i servizi della rete per le sue centinaia di membri; rafforzare i collegamenti tra le istituzioni della comunicazioni scientifica e la Commissione ed Parlamento Europeo; rilanciare il coordinamento delle reti continentali operanti in questo settore, attraverso azioni e progetti globali; collegare in maniera più forte il mondo della comunicazione con quello della ricerca, per ribadire la libertà della ricerca stessa e soprattutto di quella cosiddetta di base. .  
   
 

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