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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2007
 
   
  PATROCINIO ONU PER “SQUISITO!”

 
   
  “Squisito!” la grande rassegna sul mondo del cibo organizzata da San Patrignano, il più grande centro di recupero dalla droga d’Europa, ottiene per la sua quarta edizione (28, 29, 30 settembre 2007) il patrocinio dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc). E’ una novità assoluta nel campo delle manifestazioni legate all’enogastronomia e “Drugs Off”, importante area espositiva della manifestazione, sarà interamente dedicata agli alimenti prodotti nelle colture alternative a cocaina e oppio, avviate da Unodc in tutto il mondo. Dal Perù così come dalla Colombia arriveranno cuori di palma, miele, caffè e cacao, da Thailandia e Myanmar macadamia, tè verde, spezie, tutti coltivati utilizzando tecniche organiche e naturali. Grazie ai contatti forniti dall’ufficio Unodc in Afghanistan, addetti ai lavori e pubblico di “Squisito!” potranno conoscere e assaggiare il pregiato zafferano di Herat prodotto da una cooperativa di sviluppo alternativo, Dacaar. Un chilo di questa spezia vale in Europa 2. 500 euro. E sono ottimi i risultati ottenuti da questi progetti. Due esempi: Perù e Myanmar. Nel Paese Andino si è passati dagli oltre 120mila ettari coltivati a coca nel ’90 agli attuali 48mila e il volume di affari delle cooperative di campesinos è più che triplicato nell’ultimo quinquennio, passando dai 14milioni di dollari del 2001 ai 55milioni del 2006. Nella nazione del sudest asiatico si è invece arrivati negli ultimi 10 anni ad una produzione di 300 tonnellate d’oppio, contro le precedenti 1700: cinque volte in meno rispetto al passato. E sono 100 i funzionari dell’agenzia antidroga dell’Onu impegnati a promuovere le colture alternative, su cui Unodc investe ogni anno 14milioni di dollari. “La comunità internazionale deve avere la saggezza di combattere droga e povertà simultaneamente ai fini di eliminare contemporaneamente la causa e l´effetto- sottolinea il Direttore Esecutivo dell’Unodc, Antonio Maria Costa- È necessario aiutare i contadini, più di 4 milioni, che tuttora dipendono per il 50% del loro reddito da coltivazioni illecite come l´oppio o la foglia di coca. Sono persone che vivono al di sotto del livello di povertà, e non trafficanti. Dare a questi contadini una fonte di reddito alternativa significa anche ridurre il flusso di droga nei paesi ricchi. Applaudo quindi l´iniziativa di San Patrignano volta a far conoscere al mondo imprenditoriale occidentale questi ottimi prodotti e favorirne la commercializzazione”. “L’area Drugs Off esprime appieno i contenuti sociali e culturali di “Squisito!”- spiega Andrea Muccioli, responsabile di San Patrignano – in questa manifestazione i grandi chef, i migliori artigiani del cibo, i prodotti di assoluta eccellenza enogastronomica che la animano, si pongono al servizio di un progetto più ampio. ” “A settembre presenteremo cioccolatini realizzati da un impresa artigiana italiana con il cacao delle colture alternative alla coca in Colombia – continua Muccioli – questa è la dimostrazione di come possiamo costruire filiere produttive che rispettano cultura e tradizione dei coltivatori, gli garantiscano profitto e nel contempo diminuiscano l’offerta di droga. Se pensiamo alla diffusione della cocaina in Italia è evidente come sia importante supportare lo sviluppo alternativo nei paesi dove la droga è coltivata e raffinata. ” Ma i legami internazionali di “Squisito!” non si fermano ai produttori targati Unodc e all’interno della zona “Drugs Off” troveranno spazio anche altre importanti esperienze legate al valore sociale del cibo. Dagli Stati Uniti sbarca a San Patrignano “Rubicon Programs”, fondazione che utilizza la formazione professionale nel campo della pasticceria, per reinserire nella società persone emarginate, senzatetto, tossicodipendenti. E i loro dolci, di riconosciuta qualità, sono commercializzati all’interno dei più rinomati negozi alimentari americani. “Roots of peace” è invece un impresa sociale è invece impegnata in tutto il mondo a sminare territori che sono stati teatro di conflitti bellici (Croazia, Tanzania, Afghanistan, Angola), e sui quali innesta la coltivazione della vite e la produzione vinicola. .  
   
 

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