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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Giugno 2007
 
   
  PROFILI MOSTRA DI PITTURA

 
   
  Trieste, 6 giugno 2007 - Elisabetta Bolaffio, Kitty Callegari e Sergio Cecovini, tre significativi allievi dell’Accademia Belle Arti Scuola del Vedere espongono a Trieste nella sede di via Ciamician 9 dal 9 giugno (inaugurazione ore 18. 00) al 22 dello stesso mese, presentati da Marianna Accerboni. Ogni artista propone - sotto il titolo Profili - cinque opere, che, scelte tra quelle più recenti, realizzate tra il 2006 e il 2007, sottolineano il punto d’arrivo della sperimentazione artistica, svolta all’Accademia sotto la guida del maestro udinese Claudio Feruglio. “Che ha accompagnato” scrive Accerboni “ i discepoli lungo le diverse fasi della creazione dell’opera pittorica, a partire dal disegno e dalla progettazione del quadro dal punto di vista concettuale fino al lavoro finito, inducendo gli allievi all’attenzione per un mezzo espressivo capace d’interpretare il reale, ma anche e soprattutto affinando la loro sensibilità nei confronti della valenza luministica, elemento costantemente presente nella poetica del maestro. Elisabetta Bolaffio, formatasi precedentemente alla scuola dei pittori Carmelo Vranich, Marino Cassetti e Roberto Tigelli, ha iniziato a dipingere nella più tenera infanzia. Predilige, oltre all’acrilico, l’olio ad acqua e il pastello secco, con cui compone dei paesaggi morbidi e intrisi appunto di luce, in cui la natura viene interpretata con padronanza dei parametri compositivi e cromatici secondo un’inclinazione armoniosamente narrativa. Ma in mostra la pittrice propone anche due opere sperimentali, in cui approccia il linguaggio cubista con la frantumazione dei volumi e della linea, presumibilmente alla ricerca di nuove soluzioni espressive. Kitty Callegari, molto attiva nel periodo giovanile come acuta vignettista per varie testate giornalistiche, dopo i corsi di pittura nell’atelier del pittore Marino Cassetti, ha sperimentato diverse tematiche, prediligendo con grande passione il disegno e un’attenta reinterpretazione cromatica della realtà. In mostra compaiono infatti alcune calzanti rappresentazioni di animali, una prova dedicata al paesaggio marino, un’effervescente New York di gusto materico, che culminano in una riuscitissima figura femminile dall’aria misteriosa. Sergio Cecovini, già allievo di Carmelo Vranich e di Roberto Tigelli, compone” conclude il critico “un mondo sul limitare del racconto fantastico, sospeso tra sogno e realtà. Attivo nell’ambito del disegno fin da bambino, predilige le tecniche ad olio e ad acqua e propone una pittura di ampie vedute, che spazia lontano, nella luce. Vi incontriamo il paesaggio trasfigurato di una cascata quasi magica, una strada nella notte, l’acqua dell’antico Timavo, che si scava il percorso tra i dirupi, gli alberi colti in un tramonto infuocato, simboli di una realtà fascinosa e serena, da raggiungere”. .  
   
 

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