Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Giugno 2007
 
   
  PARI OPPORTUNITÀ "CONCILIARE VITA E LAVORO: PROBLEMA DI TUTTI, NON SOLO DELLE DONNE" "LE LEGGI CI SONO, IN ITALIA E IN TOSCANA. OCCORRE VINCERE LE RESISTENZE CULTURALI"

 
   
   Firenze, 6 giugno 2007 - "Le reazioni alla proposta del presidente della giunta di un consiglio regionale composto per metà da donne? Sono di un´arretratezza paurosa. Molti obiettano: è una proposta irrealistica perché non siamo in grado di trovare donne disposte a candidarsi. Questo significa che il sistema politico non solo ha paura, ma si rifiuta di mettersi a lavorare per rimuovere gli ostacoli: che ci sono, è chiaro, ma il compito della politica è proprio quello di rimuoverli". L´assessore alle Pari Opportunità della Regione Toscana entra subito nel cuore del problema, e l´occasione è il suo intervento alla tavola rotonda conclusiva del Primo Salone della Conciliazione, "Tempi condivisi vita & lavoro", organizzato a Santa Maria della Scala dalla Provincia di Siena. "Questo tema della conciliazione - dice l´assessore - continua ad essere centrale se si vogliono affrontare le politiche di genere. Ma si risolve solo se si rompono le rigidità: con strumenti di governo e dando strumenti agli individui, per modificare la società, renderla più armonica e organizzata diversamente. E non è più un tema da salotti. Ormai è anche l´economia che si interroga su questo. Promuovere la presenza delle donne nel lavoro e in politica non è solo questione di pari opportunità, ma è un buon investimento per il futuro". In Toscana l´occupazione femminile è cresciuta molto: dal ´93 al 2006, il tasso di occupazione femminile è salito dal 42% al 55%, sopra al livello nazionale (45,2%), ma ancora lontano dagli obiettivi di Lisbona: 57% nel 2005 e 60% nel 2010. "Gli ostacoli sono ancora tanti - ricorda l´assessore - All´arrivo del primo bambino, per le donne la percentuale di occupazione decresce di 15 punti, mentre per gli uomini aumenta del 6%. Il 77% del carico familiare è ancora sulle spalle delle donne. E i cambiamenti sono lentissimi: ci sono voluti 14 anni per far aumentare l´impegno maschile tra le mura domestiche di appena 16 minuti. Il peso è ancora troppo sulle spalle delle donne. Ma questo non può essere un problema solo delle donne". La Toscana - sottolinea l´assessore - ha già cercato di dare molte risposte, mettendo in campo una serie di iniziative che puntano ad ampliare l´occupazione e la possibilità, per le donne, di conciliare vita familiare e lavoro: il potenziamento degli asili nido, la creazione di asili nido aziendali, la sperimentazione di nuove metodologie di lavoro flessibili (voucher di conciliazione, telelavoro, banca delle ore), incentivi per il reinserimento nel mercato del lavoro delle donne nella fascia d´età 35-45, incentivi per le studentesse che scelgono le facoltà scientifiche, finanziamenti a tassi agevolati per le imprese giovanili e femminili. Il Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010 lo dice chiaramente: "Non c´è sfida sul futuro senza attenzione alla componente femminile. Sulle donne la Toscana si gioca gran parte della possibilità di avvicinarsi agli obiettivi di Lisbona: per le donne è necessario che il sistema regionale aumenti significativamente il grado di partecipazione al lavoro e allo sviluppo". "Il quadro normativo che ci spinge ad andare in quella direzione esiste, in Italia e in Toscana - osserva l´assessore - Si tratta di rompere le resistenze culturali, che purtroppo in Italia non hanno uguali in Europa. Si tratta di far fare uno scatto culturale al nostro Paese e metterlo al livello degli altri Paesi europei. Ma si tratta anche - aggiunge - di mettere insieme le politiche pubbliche e la vita quotidiana della gente. Bisogna cominciare a costruire risposte integrate pubblico-privato, dare risposte a livello locale, con i servizi, i trasporti, il commercio, mettere in campo strumenti utili per costruire patti locali per la conciliazione". Ma attenzione - è l´ultima raccomandazione dell´assessore - "a non costruire donne bioniche, superdonne capaci di fare tutto. La strada è piuttosto quella di costruire una società meglio organizzata, in cui i tempi di vita e quelli di lavoro siano più umani per tutti". .  
   
 

<<BACK