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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Giugno 2007
 
   
  L´EMILIA-ROMAGNA CHE VERRA´: IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE INIZIA IL SUO CAMMINO. PRESENTATE IERI LE LINEE DI INDIRIZZO APPROVATE DALLA GIUNTA REGIONALE

 
   
  Bologna, 6 giugno 2007 - E´ il principale strumento di programmazione territoriale della Regione. Il documento strategico con cui questa traccia la rotta - a 15 anni di distanza dal primo Ptr, che fu approvato nel 1990 - di quello che dovrà essere il "sistema Emilia-romagna" del futuro. Stabilendo precisi obiettivi di sviluppo e di qualità, all´interno del più generale contesto nazionale ed europeo. Sono state presentate oggi a Bologna dal sottosegretario regionale alla Presidenza Alfredo Bertelli e dall´assessore regionale alla programmazione, sviluppo territoriale e cooperazione con il sistema delle autonomie Luigi Gilli le linee di indirizzo del nuovo Piano Territoriale Regione, approvate dalla Giunta regionale. Il documento definisce tra l´altro indirizzi e direttive alla pianificazione di settore, ai Ptcp e agli strumenti della programmazione negoziata. Parte tematica del Ptr è anche il Piano Territoriale Paesistico Regionale. "Non partiamo da zero - ha sottolineato Gilli - dopo la grande stagione del policentrismo che ha permesso di costruire la Regione forte che siamo, si deve ora aprire una nuova fase, nel nuovo contesto di competizione mondiale. Per questo abbiamo bisogno di costruire un Piano che non sia solo uno strumento di programmazione , ma che intercetti alcuni fondamentali indirizzi strategici". "Il policentrismo ha prodotto città forti che hanno fatto cose importanti - ha aggiunto Bertelli - ora però queste città da sole non possono competere nel contesto internazionale. Per questo occorre passare alla nuova stagione delle reti e dei sistemi. Andando al di là anche degli stessi confini amministrativi regionali. Penso alle Fiere, agli aeroporti, ma anche alla grande questione del governo del fiume Po. ". Coordinatore del comitato scientifico che dovrà ora accompagnare la fase di confronto ed elaborazione del Ptr, è il sociologo Aldo Bonomi, direttore dell´istituto di ricerca Aaster. "Il nuovo Ptr - ha spiegato - dovrà tenere insieme competizione e coesione sociale e questo significa saper dialogare con la nuova borghesia del terziario avanzato e dell´era globale, senza però dimenticare i nuovi ultimi, che spesso oggi non rientrano più nei quadri di rappresentazione tradizionale. " L´iter Previsto: Entro L´agosto 2008 L´esame Dell´assemblea Legislativa. Il 10 luglio le linee di indirizzo del Ptr verranno presentate alla comunità regionale dal presidente Errani. L´ampia fase di consultazione prevista si concluderà entro l´agosto del 2008 quando è previsto l´esame del Ptr da parte dell´Assemblea legislativa regionale. Con una scelta che va al di là di quanto strettamente previsto dalla normativa, questa fase prevede oltre alle 9 Conferenze di Pianificazione provinciali, anche alcuni Forum tematici espressamente rivolti alle forze economiche, sociali e culturali dei diversi territori. Uno dei temi è infatti quello della partecipazione e della capacità di intercettare le istanze che provengono dai cittadini. "Stiamo lavorando per il massimo di partecipazione. La forza di questo Ptr - ha detto a questo proposito Bertelli - deriverà proprio dal fatto di disegnare un impianto strategico molto condiviso dalle istituzioni e dalle forze economiche e sociali". Bertelli ha anche ricordato che il nuovo Ptr entrerà in vigore in concomitanza con l´avvio della nuova programmazione comunitaria 2007 - 2013. "Useremo le ingenti risorse in arrivo - circa 2400 milioni di euro - insieme a quelle disponibili nel bilancio regionale e a quelle nazionali per dare gambe agli obiettivi di questo Piano . Lo strumento saranno accordi di programmazione quadro provinciali, che ci permetteranno di decidere con i territori in quali settori strategici investire". Le linee di indirizzo del Ptr - ha spiegato Gilli - prevedono anche un percorso di ridefinizione del ruolo della Regione e degli Enti locali, "per aprire una nuova fase di semplificazione, riduzione dei costi, definizione dei diversi livelli di competenza senza inutili e costose duplicazioni e dare servizi migliori ai cittadini. " Le Parole Chiave Del Ptr: Qualita´ Dei Sistemi Territoriali, Internazionalizzazione Delle Imprese, Economia Della Conoscenza, Ambiente, Nuovo Welfare Non un Piano urbanistico, né il Piano dei Piani di settore, dunque, ma il documento di programmazione con il quale viene disegnata, con la partecipazione dell´intera società regionale, l´Emilia -Romagna di domani e fissati alcuni obiettivi strategici. Il primo di questi è la qualificazione dei sistemi territoriali, perché sempre più la competizione avviene, anche a livello internazionale, a questo livello. In questa chiave dovranno essere affrontati i temi della riqualificazione urbana, della localizzazione dei servizi, della innovazione e adeguamento delle reti di trasporto e comunicazione , della qualificazione ambientale, degli insediamenti produttivi. Andando oltre la scelta del policentrismo che ha caratterizzato gli ultimi anni di programmazione, al fine di valorizzare meglio le specifiche eccellenze e le naturali vocazioni dei singoli territori, a partire da Bologna città metropolitana. Muovendo dalla rotta tracciata dalle strategie Ue di Lisbona e Goteborg sull´economia della conoscenza e della sostenibilità dello sviluppo, l´obiettivo è quello di accrescere la qualità, l´efficienza, l´identità dunque la coesione territoriale del sistema regionale che costituisce la condizione indispensabile per accrescerne la competitività e rendere sostenibile una ulteriore fase di sviluppo della nostra regione. A questo tema ne sono strettamente collegati altri. Quello dell´attrattività territoriale, innanzi tutto, come condizione per promuovere l´internazionalizzazione delle imprese. Ma, anche quelli dello sviluppo delle reti di conoscenza e dei poli regionali di innovazione. All´interno di una nuova governance regionale declinata su una maggiore cooperazione e semplificazione Istituzionale Altro obiettivo forte sarà quello della sostenibilità ambientale. Un obiettivo trasversale che dovrà diventare dirimente in ogni scelta economica, insediativa, di sviluppo. Il Ptr delineerà anche un nuovo welfare in grado di sostenere le sfide poste dai mutati contesti sociali. Per costruire un messaggio forte di valori, di opportunità e di fiducia. Innanzi tutto per le nuove generazioni. Per dare risposte efficaci a bisogni vecchi e nuovi. I temi sono tanti: le nuove povertà, l´immigrazione, l´invecchiamento della popolazione, i giovani, la tutela della salute. .  
   
 

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