Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Giugno 2007
 
   
  ASTI METODO CLASSICO DE MIRANDA CONTRATTO PRESENTA L’ANNATA 2004 “UNA NUOVA ANNATA CARATTERIZZATA DA TIPICITÀ E FINEZZA”.

 
   
  Era il 1996 quando Contratto a Canelli, cittadina natale dell’Asti Docg, decise di creare un vino frutto del recupero storico, capace di portare questo prodotto, spesso banalizzato dai grandi numeri, fra le grandi “bollicine “ italiane. L’asti Metodo Classico De Miranda nasce dalla volontà di Carlo Micca Bocchino di recuperare la storia dell’Asti e, al tempo stesso, riscriverne il futuro. “Fino agli anni Cinquanta nell’area di produzione dell’Asti si conosceva esclusivamente il Moscato Champagne, prodotto con rifermentazione in bottiglia” spiega il titolare “una tecnica complessa, a causa della difficoltà di mantenere stabile la fermentazione in bottiglia di uno spumante dolce, dotato quindi di un residuo zuccherino elevato. Uno dei problemi più frequenti era lo scoppio delle bottiglie. Per questo motivo venne successivamente introdotta la rifermentazione con metodo italiano, ovvero in autoclave e per un tempo breve, certamente più pratica soprattutto per una produzione destinata a grandi numeri”. E’ la tecnica con cui viene prodotto oggi l’Asti nella quasi totalità dei casi. Con la rifermentazione in bottiglia, tuttavia, il vino sviluppa delle caratteristiche uniche che lo rendono uno spumante del tutto speciale. Come nasce l’Asti Docg Metodo Classico De Miranda: L’asti Metodo Classico De Miranda viene prodotto dalle uve del Bricco De Miranda, terreno calcareo marnoso particolarmente vocato che si trova a 300 m slm in Comune di Canelli (foglio mappa n. 5 particelle 9 – 245 – 319- 320). Qui i vigneti presentano una densità di 7000 ceppi ad ettaro e danno rese basse, di soli 35 hl ettaro, rispetto ai 100 quintali/ ettaro di produzione e la resa in vino del 75%, previsti dal disciplinare dell’Asti Docg. Alla vendemmia le uve vengono scelte surmature e una parte viene macerata a freddo e poi pressata, l’altra viene fatta appassire in locali ventilati e asciutti. La prima fermentazione, per raggiungere i 6 gradi di alcol, dura 4 mesi e avviene in barrique di rovere francese. Successivamente il vino viene travasato in vasche di acciaio inox e stabilizzato a freddo. Viene poi messo in bottiglia con lieviti selezionati e la lenta fermentazione prosegue per almeno 24 mesi. Sulle pupitres il remuage viene effettuato esclusivamente a mano. Infine la sboccatura viene fatta in piccole quantità, a seconda delle richieste. L’asti Metodo Classico Docg De Miranda 2004: L’annata 2004 presenta colore brillante, giallo paglierino intenso. All’esame olfattivo si riconoscono note di miele, uva passa, canditi, biscotto, salvia e pesca. Il gusto è pieno, armonico e vellutato, con retrogusto persistente e gradevole che ricorda la confettura di pesca. L’annata 2004 è stata caratterizzata da una buona maturazione dell’uva che ha originato un prodotto pieno e strutturato ma, allo stesso tempo, dotato di una grande piacevolezza. Nonostante il lungo periodo di affinamento sui lieviti, l’Asti Docg Metodo Classico de Miranda conserva perfettamente intatte le caratteristiche del vitigno Moscato. “Il recupero della tradizione non è stato facile” spiega Carlo Micca Bocchino “ E’ stata anzitutto compiuta una ricerca storica, cui è seguito lo studio in vigneto ed in cantina” Come definirebbe l’Asti De Miranda Metodo Classico? “E’ un vino al femminile, a partire dal nome, ma che piace anche ai palati più fini”. Oggi il De Miranda è un vino moderno ed apprezzato da alcuni fra i più grandi chef del mondo, che hanno studiato questo vino proponendo anche abbinamenti originali. Ecco alcuni esempi di piatti proposti da grandi chef nell’ambito delle Grandi tavole del Mondo, rassegna di cene d’alta cucina realizzate ogni anno da Contratto: Gualtiero Marchesi Granita di liquirizia, arance e finocchi Marc Veyant Millefoglie di cioccolato, spuma di cardamomo, succo di agrumi pepato Alain Ducasse Luigi Xv al croccante di mandorle in foglia d’oro. Terrina di arance, marmellata di mandarini clementine e crema delicatamente amara Valentino Piccola selezione di ganache al cioccolato e pasta frolla Neichel Piccola Fondant di cioccolato amaro con olive nere e arancia, olio di oliva allo zafferano, salsa al caffè arabica e crema catalana Paul Bocuse Torta del presidente con salsa al pistacchio Nobu Fondente al cioccolato con gelato al the verde Ristorante Don Alfonso – Impressionismo di crema e zabaione al caffè Molto più che una cantina: Il recupero storico di casa Contratto non si ferma però a questo vino. L’azienda, che ha sede in uno dei palazzi Liberty più belli della città, possiede un vero e proprio museo dell’Asti. Un’intera sala, la Sala dei Sacchi, è dedicata ai “sacchi” un tempo usati per la filtrazione. Le stesse cantine rappresentano un’opera d’arte: ricavate da un unico blocco di tufo e scavate a 32 metri di profondità, si estendono su quasi un chilometro. Le cantine di casa Contratto fanno parte delle Cattedrali Sotterranee di Canelli, patrimonio architettonico candidato ad ottenere il riconoscimento Unesco come patrimonio dell’umanità. .  
   
 

<<BACK