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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Giugno 2007
 
   
  ARRIVA ANCHE IN ITALIA IL “VINO PARTY”, L’APERITIVO DOC CHE SPOPOLA NEI LOCALI PIÙ TRENDY AL MONDO

 
   
  In tutto il mondo spopola il trend del terroir chic: dove l’ambiente glamour dei locali sposa la grande qualità del vino e dei prodotti tipici italiani. Da Miami a Londra, da Tokyo a Los Angeles finisce l’era dell’happy hour industriale. Basta con l’Happy Hour. Adesso l’aperitivo Italian Style si afferma al livello internazionale. Da Hollywood a Miami, da Londra a Tokyo si afferma il vino party, ovvero l’aperitivo terroir-chic a base di vino di qualità, accompagnato da prodotti “doc” italiani, come il culatello, la bottarga, il pane d’altamura e il formaggio di fossa. Una tendenza rivoluzionaria in quanto democraticizza il consumo del vino, portando la cultura del buon bere e del cibo di alta qualità anche nel mondo della notte e dell’aperitivo, da sempre territorio assoluto dei super-alcolici e cibo dozzinale. In Usa, dove il vino party (anche negli States, infatti si utilizza il termine in italiano) è già un must, questa tendenza sta raccogliendo sempre più consensi da giovani e meno giovani, proprio grazie al principio base della “qualità”, che unisce le migliori etichette di vini, prodotti super esclusivi ed introvabili, chef stellati e le atmosfere glamour e rilassate dei locali più trendy. E dopo aver fatto il giro del mondo, diventando un appuntamento fisso in locali simbolo come il Delano a Miami, lo Zero a Sidney o lo Shumi di Londra, promuovendo di fatto la storia, le tradizioni e le radici della nostra cultura eno-gastronomica, il vino party è arrivato anche in Italia. E lo ha fatto partendo proprio dalla città dell’aperitivo, ovvero da Milano, per volontà della Duca di Salaparuta, un’azienda siciliana che della qualità e della territorialità ha fatto da sempre la sua bandiera, e che ha affidato al suo centro studi il compito di raccogliere al livello internazionale tutto ciò che è innovativo sul mondo del vino. È quanto emerge da uno studio condotto da Eta Meta Research e realizzato per Duca di Salaparuta attraverso il monitoraggio e l’analisi di oltre 1. 300 siti di life style, sull’entertainment out of home e sulle principali testate internazionali di mode e tendenze, oltre alle rubriche sulla vita notturna dei più importanti quotidiani di 8 città (New York, Los Angeles, Miami, Londra, Berlino, Parigi, Sidney e Tokyo). “È assurdo che in tutto il mondo nei locali si fa ormai abitualmente l’aperitivo con il nostro miglior vino e i nostri prodotti simbolo, mentre in Italia si è ancora costretti ad ingurgitare ciò che neppure i paesi anglosassoni vogliono più – afferma Saro Trovato, di Eta Meta Research, che ha analizzato per Duca di Salaparuta le nuove tendenze dell’aperitivo di qualità - . In Italia, come ha evidenziato uno studio condotto per Vinitaly, esiste uno zoccolo duro di super appassionati, ovvero i wine lovers, di 2 milioni di persone che hanno fatto del vino di qualità un vero stile di vita, ma il vino è ancora rinchiuso nei suoi templi tradizionali. Entrare nei locali, abbinandosi ai grandi prodotti italiani, facendo cultura tra i giovani, legandosi all’informalità e al vissuto trendy dei locali significa fare cultura diffusa, ma significa anche dare sostegno a tutti i prodotti tipici italiani e all’economia dell’intero made in italy”. In tutto il mondo l’aperitivo chic è a base di vino e prodotti tipici, rigorosamente italiani. Sempre più bar abbandonano l’happy hour e a dominare sono i “vino party”. La cultura del vino è in costante crescita, come dimostra il popolo dei wine lovers, ovvero dei super appassionati di vino, che in Italia ormai sono 2 milioni. Ma all’estero il vino sta anche uscendo dai suoi “templi” e sposa i locali più di tendenza al mondo che lo scelgono come emblema del nuovo aperitivo ispirato dal trend del terroir chic. Analizzando i siti dei più conosciuti ed esclusivi locali internazionali, ma anche quelli dedicati alle nuove tendenze, emerge con forza che l’aperitivo è sempre più legato al vino. Ben il 73% dei siti e delle riviste analizzate mette in evidenza proprio l’offerta di una vasta lista di vini, che in alcuni casi supera per numero e varietà quella dei cocktail. Vero punto di fregio per luoghi frequentati abitualmente dal jet set e dalle celebrità è il vino italiano: presente in modo predominante nell’offerta di aperitivi nel 61% dei locali (soprattutto in Usa), come accade per esempio al super esclusivo Delano a Miami, che ospita star come Will Smith e Madonna, insieme al Joia, situato in Ocean Drive, definito dal Miami Herald come “il locale della dolce vita, sia per le atmosfere che per l’offerta in termini di cibo e di bevande” e dove tutte le sere, al tramonto, viene proposto un aperitivo a base di prodotti rigorosamente “d. O. C. ”. A lanciare questo trend sono i “vino party”, ideati da uno dei locali più conosciuti di South Beach, il “Vino”, che ha iniziato ad offrire alla sua clientela super selezionata aperitivi a base di vino e di prodotti importati direttamente dall’Italia, come parmigiano, tartufi e fontina. Aperitivo che è diventato il biglietto da visita dei locali più esclusivi, come emerge dalla presentazione che il 41% fa sul proprio sito, contro il 43% che punta sull’after-dinner, in passato unico “momento” su cui si concentrava l’attenzione del pubblico. E l’happy hour? Quasi scomparso: ormai è “citato” solo nel 16% dei siti come momento trendy e di punta nell’offerta del locale. Ma non sono solo i locali di Miami ad essersi fatti conquistare da questo trend: anche a Los Angeles, sono sempre di più i locali frequentati dai divi che si sono “convertiti” al vino party, tanto che il La Daily Mail parla di “aperitivo a base di wine party? Questo è il modo di divertirsi!”, riferendosi al fatto che portabandiera di questa tendenza a Los Angeles è lo chef dei divi, Wolfgang Puck. Oltre ad aver sguinzagliato in giro per il Bel Paese i suoi assistenti con l’obiettivo di accaparrarsi il meglio dei prodotti simbolo dell’eccellenza dell’enogastronomia, ha addirittura importato dalla toscana due olivi secolari per il giardino del suo “Spago”, abitualmente frequentato per l’aperitivo da divi come Tom Hanks, Robin Williams e Tom Cruise. Un trend che sta arrivando anche in Italia, nei locali più attenti alle nuove tendenze, come il Volo di Milano, che per primo, insieme a Duca di Salaparuta, ha lanciato i vino party nella capitale italiana dell’aperitivo. Vino di altissima qualità, prodotti del territorio e atmosfere glamour, queste le ciavi di successo su cui puntano i locali più esclusivi al mondo E se il vino italiano è diventato un must, come dimostra il successo di territoriali come il Lavico delle tenute Vajasindi o il Kados (entrambi siciliani), nei vino party non manca mai la presenza di alcuni per prodotti simbolo dell’Italia, a partire da salumi e formaggi, tanto che sono sempre di più i locali che si stanno attrezzando con veri e propri chef da dedicare alla preparazione dell’aperitivo (presenti ormai nel 37% dei siti analizzati). Non a caso al fianco del barman, locali come lo Zeta Bar di Sidney, in Australia, situato all’interno del grattacielo dell’Hotel Hilton, si fregia di affidare la preparazione e la presentazione dei suoi aperitivi allo chef Luke Mangan. “I vino party dello Zeta – dice The Daily Telegraph – sono il luogo di ritrovo più cool di tutta Sydney, dove trovare in un unico luogo personaggi e prodotti di altissima qualità”. Ed è proprio la ricerca della qualità assoluta che domina nel trend del terroir-chic (chiave fondamentale nel 91% dei siti dei migliori locali e delle nuove tendenze in fatti di divertimento fuori casa). Una qualità che si sposa con le atmosfere dei locali più ricercati ed esclusivi. A caratterizzare i locali che hanno fatto propria la tendenza dei vino party, sono infatti le atmosfere glamour e iper chic (mood presente nel 58% dei siti e degli articoli analizzati), il relax e l’informalità (41%) e la raffinatezza (39%). Grande attenzione in questi locali, oltre che per la lista dei vini di cui si fanno fregio (in evidenza nel 67% dei siti analizzati) sicuramente la selezione di prodotti “doc” che accompagnano l’aperitivo (punto di forza per il 55%). Il tutto in una cornice dove grande rilievo viene data alla presentazione degli apertivi (47%), tanto che in molti sottolineano come le preparazioni vengano effettuate al momento o i salumi affettati “in diretta” dallo chef, per conservare al meglio le qualità e i sapori, come accade al Sohòs Omotesando di Tokyo, che può vantare una delle più fornite liste di vino della capitale Nipponica, dove al fianco di piatti e stuzzichini tipici della cucina giapponese, si trovano alcuni dei più “preziosi” prodotti dell’enogastronomia italiana, come ad esempio la bottarga di Favignana o i pistacchi di Bronte. I vino party, insomma diventano parte stessa del mood del locale, al pari della cura per l’arredamento e l’ambientazione (43%), per l’illuminazione, morbida e soffusa, come emerge dal 39% delle presentazioni e delle descrizioni dei locali, e soprattutto per la musica, dal vivo o con dj, dove prevale l’acid jazz (55%). Questa grandissima attenzione a tutti gli “ingredienti dell’aperitivo” rappresenta infatti il cavallo di battaglia anche dei locali più in voga di Londra, come lo Shumi, in pieno quartiere Mayfair, che malgrado il nome dal suono orientale, offre i più esclusivi vino party della capitale inglese, importando direttamente dall’Italia funghi porcini e una incredibile selezione di formaggi e offrendo ai propri clienti un ambiente e un’atmosfera rilassata e di grande raffinatezza. .  
   
 

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