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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Giugno 2007
 
   
  LA SHELL ECO-MARATHON IN “BREVE”

 
   
   Milano, 7 giugno 2007 - La Shell Eco-marathon è la competizione scientifica e sportiva organizzata dalla nota multinazionale Shell, fin dai primi anni ’80 e si svolge sul circuito transalpino di Nogaro (Francia), ai piedi dei Pirenei, coinvolgendo centinaia di squadre composte da docenti e studenti di scuole superiori e università di tutto il mondo. L’obiettivo della manifestazione è quello di ideare e realizzare un prototipo di autoveicolo che percorra la maggior distanza possibile con un solo litro di benzina. La gara prevede 7 giri del circuito, per un totale di 25,27 km, percorsi a una velocità media minima di 30 km/h (viene imposto un tempo massimo di 50 minuti e 34 secondi). E’ possibile effettuare quattro tentativi, dei quali si considera il migliore ai fini della classifica. Due le categorie previste, ovvero prototipi e urban concept. Gli urban concept sono veicoli a quattro ruote, in qualche modo simili alle utilitarie cittadine, mentre i prototipi, decisamente più competitivi, sono a tre o quattro ruote e presentano un design più audace, allungato e volto alla alla massima riduzione della resistenza aerodinamica, così come di quella al rotolamento. Per quanto riguarda l’alimentazione è possibile utilizzare benzina, gasolio, Gpl o fonti energetiche alternative, come idrogeno, biomassa, energia solare. In ogni caso, indipendentemente dal tipo di carburante, la classifica viene riferita al consumo equivalente di benzina Shell Formula Super 95, corretto alla temperatura di 15 °C. La misurazione della quantità di carburante consumata è effettuata in modo estremamente meticoloso, fino all’ultima goccia. I piloti ammessi a guidare i veicoli devono pesare almeno 45 kg e avere più di 13 anni; in caso il peso sia inferiore a quello minimo, viene installata una zavorra sul veicolo. Con questa premessa, la Shell Eco-marathon rappresenta un allettante punto di riferimento per la ricerca di veicoli futuribili anche per quanto concerne il normale spostamento della persona e in relazione alle tematiche di risparmio energetico, dalle quali dipende in larga misura il rispetto ambientale. La Fondazione Politecnico di Milano viene costituita nel 2003 come motore per lo sviluppo del contesto socio-economico e per sostenere i progetti del Politecnico di Milano, mantenendone integre le prerogative legate alla didattica e alla ricerca. La principale motivazione che ha spinto la Fondazione Politecnico di Milano a partecipare alla Shell Eco-marathon è la consapevolezza di quanto sia importante “conoscere e far conoscere” gli aspetti ingegneristici connessi alla mobilità sostenibile e all’emergenza ambientale. Ed ecco che nel 2005 prende vita “eXtreme technology enhanced automotive manufacturing”, o più semplicemente “Xteam”, un gruppo di studenti e docenti che operano nell’ambito del Politecnico di Milano. Si tratta di 44 studenti, coordinati da circa venti docenti e ricercatori, e da Paolo Magni, project manager della Fondazione Politecnico. Il progetto ha un carattere interdipartimentale e coinvolge il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Giulio Natta, oltre ai Dipartimenti di Ingegneria Aerospaziale, Meccanica, Elettrotecnica, Energetica, Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda, Matematica e, infine, il Dipartimento di Ingegneria Gestionale. Gli studenti che fanno parte del progetto intervengono in base alla loro competenza nelle diverse aree: Veicolo, Motore, Aerodinamica, Materiali, Controllo&telemetria, Organizzazione&logistica, Product Data Management, Marketing&comunicazione. E’ proprio questo panorama di argomenti che permette di configurare il progetto Xteam come una giovane azienda virtuale, non a caso fra gli obiettivi a lungo termine vi è quello di avviare una collaborazione concreta fra l’università e le imprese, mettendo assieme strategie di ricerca e metodologie proprie del mondo aziendale. D’altra parte, la competizione Sem si presenta come uno stimolo reale all’innovazione nel settore dei sistemi veicolari; non è un caso, quindi, che le soluzioni adottate dai team partecipanti abbiano trovato applicazioni pratiche a livello commerciale. Basti ricordare, a tale proposito, l’iniezione diretta, il sistema Drive-by-wire per lo sterzo e il sistema Stop&start, che accende e spegne il motore facendo procedere a tratti il veicolo, sfruttandone l’inerzia. La sensibilizzazione alle problematiche dello sviluppo eco-sostenibile figurano fra i contributi prioritari di questa competizione. “Perché no? Perché non provarci?”, proprio con questo spirito ha preso vita nel 2005 il veicolo costruito dai membri di Xteam e per l’appunto chiamato “Why Not?”. Rientra nella categoria prototipi, ed è stato dotato di un motore benzina a quattro tempi, di soli 52 cc. Il peso ridotto a meno di 30 chilogrammi costituisce il primo risultato di un’adeguata scelta dei materiali. La carrozzeria in fibra di carbonio ha conferito al veicolo un eccellente rapporto fra resistenza e peso, mentre il design di forma ha permesso l’ottimizzazione del coefficiente aerodinamico. Le simulazioni aerodinamiche hanno beneficiato del modello virtuale realizzato dai progettisti in ambiente Solid Edge e dall’integrazione fra le varie funzioni interessate al progetto. La struttura del sistema informatico messo a punto dal gruppo consente oggi ai vari partecipanti del Virtual Prototyping di acquisire in ogni momento le informazioni relative al progetto, secondo la filosofia integrata del Product Data Management, ma chiunque può beneficiare delle possibilità di visualizzazione messe a disposizione dal software Solid Edge Web Publisher di Ugs, che consente il completo trattamento, in lettura, dei modelli virtuali elaborati per il veicolo. Il “battesimo del fuoco” per Xteam è avvenuto in occasione dell’edizione 2005 della Shell Eco- Marathon. Nonostante il veicolo sia stato progettato e costruito in brevissimo tempo (solo qualche mese), vi fu un primo risultato, seppur modesto. Questo è bastato per entusiasmare tutti i componenti del gruppo e far si che dal giorno stesso del rientro dalla trasferta transalpina ogni componente dimostrò una tale determinazione da far sì che i primi frutti furono presto raccolti. L’anno successivo, nell’edizione 2006, dopo un anno di duro lavoro Xteam presenta la nuova versione del veicolo “Why not?”, in realtà la base è la stessa, ma vengono apportate notevoli modifiche, rivolte più che altro all’affidabilità. Un notevole impegno che venne riconosciuto dai risultati: 464 Km percorsi con un litro di benzina e Iii° posto nella classifica “Hospitality Award”. Iinfine, l’edizione 2007. A distanza di un anno, il veicolo è stato ulteriormente sviluppato. Gli sforzi compiuti sono stati molti, ma Xteam può ritenersi ampiamente soddisfatto: "602 km con 1 litro di Benzina", con un miglioramento del 30% rispetto alla prestazione della passata edizione; ma non è finita qui, Xteam, lasciandosi alle spalle tutte le altre squadre, ha conquistato il primo gradino del podio in uno dei più importanti riconoscimenti, il "Technical Innovation Award". La frizione centrifuga innestata nella ruota posteriore motrice è la principale innovazione nel veicolo. E´ realizzata con una leggera lega di alluminio, da un unico blocco di materiale, ed equipaggiato con un anello d´acciao, inserito all´interno di un bordo della ruota che funge da attacco frizione. Grazie alle proporzioni del sistema ed alla distribuzione dei pesi, la squadra è riuscita a progettare una frizione ad elevate prestazioni, tanto efficace quanto maneggevole nella messa a punto. La trasmissione passa a una ruota libera nell´istante in cui il motore è spento. In aggiunta, la squadra ha sviluppato un completo e compatto sistema di telemetria (ndr. , ed una centralina elettronica per il controllo motore). Questo trasmette automaticamente i dati (via wi-fi) dalla centralina al palmare del pilota (ndr. , che funge da cruscotto polifunzionale) e a un Pc posto a bordo pista. " Se nei due anni d’attività di Xteam si è cercato soprattutto di conferire una certa solidità al gruppo stesso, mettendo in atto tutti gli strumenti necessari allo sviluppo del progetto, per il prossimo futuro si prevede una maggiore concentrazione sugli obiettivi tecnici, ovvero il perfezionamento del prototipo del veicolo, per il quale già si prevedono una serie di ulteriori interventi strutturali, affiancati dallo studio di una particolare centralina intelligente e, attraverso tappe intermedie, Xteam punta prossimamente a mettere in pista un veicolo spinto da un propulsore elettrico, alimentato ad idrogeno attraverso fuel-cell, e si lancia verso l’obbiettivo dei 1000 Km .  
   
 

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