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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Giugno 2007
 
   
  TRASTUZUMAB UTILIZZATO PRIMA DELL’INTERVENTO CHIRURGICO PUÒ ELIMINARE IL TUMORE QUASI NEL DOPPIO DELLE PAZIENTI RISPETTO ALLA SOLA CHEMIOTERAPIA LA RIMOZIONE DELLA MASSA TUMORALE MIGLIORA GLI ESITI DELLA CHIRURGIA CONSERVATIVA DEL SENO NELLE PAZIENTI CON TUMORE HER2-POSITIVO LOCALMENTE AVANZATO

 
   
  Chicago, 7 giugno 2007 – Nuovi dati presentati il 4 giugno all’Asco dimostrano che l’aggiunta di trastuzumab alla chemioterapia prima dell’intervento chirurgico per il tumore della mammella può migliorare in maniera significativa la risposta delle pazienti, con risultati come la riduzione significativa o addirittura la scomparsa dei tumori. Lo studio di fase Iii presentato all’Asco ha esaminato l’utilizzo di trastuzumab in neoadiuvante (cioè somministrato prima del trattamento chirurgico) in combinazione con la chemioterapia nelle pazienti con tumore della mammella localmente avanzato Her2-positivo, una forma particolarmente aggressiva di questa patologia . I risultati dello studio Noah dimostrano che trastuzumab in combinazione con la chemioterapia elimina completamente il tumore (risposta patologica completa) in un numero di pazienti quasi doppio rispetto a quelle trattate con la sola chemioterapia: 43% contro 23% . Si tratta di risultati molto promettenti perché questa migliore risposta alla terapia non ottiene come risultato solo la chirurgia conservativa del seno, ma può anche tradursi in una maggiore sopravvivenza delle pazienti. “Quella del tumore della mammella Her2-positivo è una diagnosi clinica seria, poiché molte pazienti avranno delle ricadute ed una progressione della malattia. La chemioterapia neoadiuvante viene somministrata alle pazienti per contribuire a rendere possibile l’intervento su tumori inoperabili” ha spiegato il prof. Luca Gianni, Direttore del Centro di Oncologia Medica della Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori, di Milano. “L’aggiunta di trastuzumab alla chemioterapia neoadiuvante mostra dei risultati estremamente positivi per le pazienti”. Il tumore della mammella Her2-positivo colpisce circa il 20-30% delle pazienti , e richiede una particolare attenzione a causa della sua rapida crescita e dell’alta possibilità di ricadute. “Questi importanti risultati si aggiungono all’insieme di evidenze scientifiche che hanno reso trastuzumab la base del trattamento del tumore al seno Her2-positivo”, ha commentato Jean-jacques Garaud, Head of Global Drug Development di Roche “Oltre ad aver fornito concreti benefici in termini di sopravvivenza nelle fasi avanzate di tumore Her2-positivo, e ad essere la migliore possibilità di cura negli stadi iniziali, ora trastuzumab ha dimostrato le sue potenzialità nel ridurre l’invasività dell’intervento chirurgico per le pazienti con tumore localmente avanzato. Si tratta di un’ottima notizia per le pazienti che sono colpite da una forma particolarmente aggressiva”. Lo Studio Noah Noah è uno studio di fase Iii sull’utilizzo in neo-adiuvante di trastuzumab in combinazione con la chemioterapia in pazienti con tumore al seno Her2-positivo localmente avanzato (Labc). Sono state arruolate 228 pazienti; 115 sono state trattate per un anno prima dell’intervento chirurgico con trastuzumab in aggiunta alla chemioterapia standard e 113 solo con la chemioterapia. In parallelo, sono state trattate con la sola chemioterapia 99 pazienti con tumore Her2-negativo. L’aggiunta di trastuzumab alla chemioterapia ha aumentato in maniera significativa la percentuale di risposta patologica completa (43% vs 23%; p=0. 002) e di risposta patologica completa totale (compresa l’eradicazione tumorale dai linfonodi) (38% vs 20%; p=0. 003). Il trattamento è stato ben tollerato con una sicurezza a livello cardiaco accettabile Lo studio è ancora in corso e si stanno rilevando i dati sulla sopravvivenza libera da malattia. Il protocollo Noah è uno sforzo comune di Fondazione Michelangelo, Gruppo Solti e Roche Il tumore al seno In tutto il mondo, il tumore della mammella è la prima causa di morte per cancro nel mondo tra le donne . Ogni anno vengono diagnosticati più di un milione di nuovi casi, e oltre 400. 000 donne muoiono per questa patologia . Nei tumori al seno Her2-positivi, sulla superfice delle cellule tumorali sono presenti maggiori quantità della proteina Her2. Tale fenomeno viene definito come “positività all’Her2”. Alti livelli di Her2 sono presenti in una forma particolarmente aggressiva della patologia, che ha una risposta alla chemioterapia piuttosto limitata. I dati dimostrano che la positività all’Her2 riguarda circa il 20-30% delle donne con tumore al seno. Trastuzumab Trastuzumab è un anticorpo monoclonale umanizzato studiato per individuare e bloccare le funzioni dell’Her2, proteina prodotta da uno specifico gene che ha alcune caratteristiche potenzialmente cancerogene. Ha dimostrato un’efficacia significativa nel trattamento del tumore sia metastatico sia alle fasi iniziali. Utilizzato sia in monoterapia sia in combinazione o dopo chemioterapia standard, ha mostrato un aumento delle percentuali di risposta, della sopravvivenza libera da malattia e della sopravvivenza generale, mantenendo la qualità della vita delle donne con tumore al seno Her2 positivo. Nell’unione Europea, trastuzumab ha ricevuto l’approvazione per l’utilizzo nel tumore al seno Her2-positivo metastatico nel 2000, e per gli stadi iniziali nel 2006. Per gli stadi avanzati, trastuzumab è indicato come trattamento di prima linea in combinazione con paclitaxel nei casi in cui le antracicline risultano inadatte, come trattamento di prima linea in combinazione con docetaxel e in monoterapia come trattamento di terza linea. Ad aprile 2007, trastuzumab ha ricevuto l’approvazione europea per combinazione con un inibitore dell’aromatasi per le donne in menopausa con tumore metastatico co-positivo al recettore Her2 e al recettore ormonale . Negli stadi iniziali, trastuzumab è indicato come trattamento in adiuvante dopo la chemioterapia . Trastuzumab è commercializzato negli Stati Uniti da Genentech, in Giappone da Ghugai e a livello internazionale da Roche. Dal 1998, oltre 400. 000 pazienti Her2-positive sono state trattate con trastuzumab. .  
   
 

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