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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Giugno 2007
 
   
  UE: VARATO UN PACCHETTO DI MISURE SULL´ASILO UN LIBRO VERDE, UNA PROPOSTA DI DIRETTIVA E UNA RELAZIONE

 
   
  Bruxelles, 7 giugno 2007 - La Commissione europea ha annunciato ieri l’adozione di una serie di testi in materia di asilo, che comprende un libro verde inteso a stimolare un dibattito sul futuro del regime comune europeo in materia di asilo, una proposta di direttiva volta a offrire ai beneficiari di protezione internazionale la possibilità di ottenere lo status di soggiornante di lungo periodo e una relazione che valuta il funzionamento del sistema di Dublino. Il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile in materia di giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: “Nel 2006, 181. 770 persone hanno fatto richiesta di asilo sul territorio dell’Unione europea. Serve un sistema equo ed efficace per trattare tali domande. Il regime comune europeo in materia di asilo deve offrire maggiore protezione a chi ne ha davvero bisogno ed evitare nel contempo che vengano presentate domande multiple (il cosiddetto “asylum shopping”), oltre a dar prova di solidarietà e a offrire il medesimo livello di protezione in tutta l’Unione. Dobbiamo promuovere l’integrazione dei cittadini di paesi terzi che hanno ottenuto protezione nell’Ue e avvicinare il loro status giuridico a quello dei cittadini degli Stati membri. La valutazione indica che i risultati ottenuti finora sono soddisfacenti. Siamo pronti a passare alla fase successiva, collaborando con le parti interessate per elaborare il regime futuro". Protezione migliore e maggiore solidarietà – Il regime comune europeo in materia di asilo, quale definito nei programmi di Tampere e dell’Aia, prevede due fasi. La prima, che consisteva nell’armonizzare gli ordinamenti degli Stati membri sulla base di norme minime comuni, è ormai conclusa. La valutazione di tali strumenti è in corso e inizia con la relazione adottata quest´oggi, che valuta il funzionamento del sistema di Dublino. Il programma dell’Aia stabilisce che la seconda fase venga adottata entro il 2010. Prima di presentare nuove proposte, la Commissione avvia, attraverso il libro verde, un ampio dibattito sul futuro assetto del regime comune europeo in materia di asilo. La seconda fase prevede un ulteriore ravvicinamento delle procedure in materia di asilo, delle norme giuridiche e delle condizioni di accoglienza nazionali. Si potrà promuovere in tal modo la solidarietà a livello di Unione e ridurre il cosiddetto fenomeno di “asylum shopping”, cioè gli spostamenti dei richiedenti asilo attraverso l’Ue dovuti essenzialmente alla diversità delle norme applicabili negli Stati membri. Tra il settembre 2003 e il dicembre 2005, Eurodac ha rilevato che il 12% circa delle domande d´asilo era stato presentato da persone che avevano già fatto in precedenza richiesta di asilo in un altro paese. Le parole chiave dell’intero processo sono parità di trattamento e solidarietà, una solidarietà che tutti gli Stati membri costruiranno tra loro anche attraverso la cooperazione pratica comune e altre misure di attuazione. Queste potrebbero comprendere l’assistenza operativa prestata attraverso gruppi comuni di esperti in materia di asilo o norme comuni applicabili ai richiedenti asilo più vulnerabili quali donne, bambini o vittime di tortura. Nel primo trimestre 2008 la Commissione pubblicherà un piano strategico basato sull’esito della consultazione, per delineare le modalità di attuazione del regime comune europeo in materia di asilo e precisare il relativo calendario. Un sistema equo ed efficiente – Il sistema di Dublino, uno degli elementi costitutivi della prima fase del regime comune europeo in materia di asilo, determina lo Stato membro cui compete esaminare una domanda di asilo presentata in uno degli Stati membri, in Norvegia o in Islanda. Gli obiettivi di Dublino sono stati conseguiti in larga misura, ma occorre apportare alcuni adeguamenti al sistema per migliorarne l´applicazione – nel rispetto di altri obblighi europei e internazionali – non meno che l´efficienza. Tra settembre 2003 e dicembre 2005, circa 17. 000 cittadini di paesi terzi sono stati trasferiti da uno Stato membro a un altro per consentire l’esame delle loro domande d’asilo. Una più facile integrazione – La Commissione propone di porre fine alla discriminazione in atto tra soggiornanti di lungo periodo agevolandone la piena integrazione. La vigente direttiva 2003/109/Ce del Consiglio, del 25 novembre 2003 (la “direttiva sui soggiornanti di lungo periodo”), fissa le condizioni alle quali i cittadini di paesi terzi stabilitisi a titolo duraturo in uno Stato membro possono ottenere lo status di soggiornante di lungo periodo, ma non si applica attualmente ai beneficiari di protezione internazionale (ossia ai rifugiati e ai beneficiari di protezione sussidiaria). Quando i cittadini di paesi terzi diventano soggiornanti di lungo periodo, godono di maggiore protezione contro un’eventuale espulsione, hanno diritto al medesimo trattamento riservato ai cittadini dell’Ue in ordine a numerose questioni economiche e sociali e hanno il diritto di risiedere in un altro Stato membro per motivi di lavoro, di studio o di altro tipo, alle condizioni stabilite nella direttiva. Tuttavia, la proposta non prevede un meccanismo comunitario di trasferimento di responsabilità in materia di protezione. Per agevolare l´integrazione dei cittadini di paesi terzi che beneficiano di protezione nell’Ue, la Commissione propone di modificare la direttiva in questione per consentire loro di ottenere lo status di soggiornante di lungo periodo. Tutti gli stranieri che risiedono nell’Unione europea per un lungo periodo di tempo e soddisfano determinate condizioni potranno ricevere il medesimo trattamento. .  
   
 

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