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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Giugno 2007
 
   
  CAMPAGNA VACCINO ANTI-HPV

 
   
  Bologna, 11 giugno 2007 – In Emilia-romagna partirà nel gennaio 2008 la vaccinazione contro le infezioni da papillomavirus (Hpv), che si è dimostrata efficace nella prevenzione delle lesioni pre-cancerose al collo dell’utero. La fascia interessata alla vaccinazione – offerta gratuitamente dal Servizio sanitario regionale – è quella delle ragazzine nel 12° anno di vita (dal compimento, cioè, degli 11 anni fino al compimento dei 12). Si stima che, su tutto il territorio regionale, ogni anno circa 16mila adolescenti verranno sottoposte al vaccino, che sarà somministrato in tre dosi, nell’arco di sei mesi. In Emilia-romagna nel 2002 si sono registrati 224 nuovi casi all’anno di tumore al collo dell’utero; 56 i decessi per questa patologia. “Sulla base delle indicazioni scientifiche dell’Istituto superiore di sanità e dell’Organizzazione mondiale della sanità, abbiamo deciso di partire con le vaccinazioni dal prossimo gennaio, anche se l’intesa a livello nazionale non è stata ancora siglata per una questione aperta dalle Regioni sulla copertura finanziaria del programma. Condividiamo le osservazioni delle Regioni ma i benefici che ci aspettiamo dal programma devono avere il sopravvento sul problema economico”. E’ quanto ha detto stamani l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Giovanni Bissoni, durante il convegno dal titolo “Hpv e tumori all’apparato genitale femminile: l’era dei vaccini”, che si è svolto in Santa Lucia. “Non cambiano le strategie complessive – ha aggiunto Bissoni – . Centrale resta sempre la campagna dello screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero con l’offerta gratuita del pap-test alle donne dai 25 ai 64 anni”. Per l’Emilia-romagna, il costo per l’acquisto delle tre dosi di vaccino (intorno a 350 euro) per le circa 16mila adolescenti significa un impegno di circa 5,5 milioni di euro, cui si aggiunge il costo organizzativo. A livello nazionale si è stimata una spesa di 75 milioni di euro per la vaccinazione delle 280. 000 adolescenti. Per chi desidera vaccinarsi ma non rientra nella fascia d’età individuata, “stiamo valutando – ha concluso Bissoni – la possibilità di somministrare il vaccino, a chi si rivolge naturalmente alle strutture della sanità pubblica, non gratuitamente ma al prezzo pagato dal Servizio sanitario. Ciò vorrebbe dire per l’utente spendere poco più della metà di quanto spenderebbe acquistandolo in farmacia”. Sulla base delle ricerche e delle sperimentazioni svolte, è noto che dopo 5 anni dalla vaccinazione, le ragazze che non avevano prima contratto l´infezione, che si trasmette per via sessuale, sono risultate molto ben protette (fino al 100%) dalle lesioni pre-cancerose dovute ai due papillomavirus contro i quali agisce il vaccino, che rappresentano circa il 70% di tutti quelli che provocano tumori della cervice uterina. Sarà però necessario sorvegliare con cura cosa accade con il passare del tempo, monitorando sia l’infezione da Hpv sia il tumore, e non abbassare la guardia sul pap-test che indaga anche il restante 30% dei papillomavirus. A questo proposito l’Emilia-romagna ha in atto fin dal 1996 un programma di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero, che propone il pap-test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 64 anni e che è già al quarto round di chiamata (circa 1. 200. 000 le donne interessate). L’offerta del vaccino verrà fatta quindi alle adolescenti nate nel 1997, perché la risposta immunitaria al vaccino è risultata più elevata nelle età più giovani, in ragazze che non hanno ancora avuto rapporti sessuali. L’infezione è molto frequente infatti dopo l’inizio dei rapporti sessuali, dove interessa circa il 75% delle donne; nella maggior parte dei casi si ha una guarigione spontanea e completa, ma per un 10-20% l’infezione persiste e può dar luogo a lesioni pre-cancerose che hanno un’alta probabilità di progredire in tumore – nell’arco di 20-30 anni – se non vengono diagnosticate e curate. In Emilia-romagna, l’informazione alle cittadine e ai cittadini e la formazione degli operatori verrà garantita dal Servizio sanità pubblica della Regione, come è consuetudine per tutte le vaccinazioni. La maggior parte degli strumenti necessari per il monitoraggio di questa vaccinazione sono già attivi e ben funzionanti: registro delle vaccinazioni in ogni Dipartimento sanità pubblica delle Aziende Usl, registro tumori regionale riguardante il tumore del collo dell’utero e le lesioni precancerose, la farmacosorveglianza, i dati sulle partecipanti allo screening. L’individuazione dell’età target a cui offrire gratuitamente e attivamente il vaccino e le tappe delle azioni da seguire in modo coordinato, rispetto all’organizzazione, formazione e informazione, è stata condivisa da Regioni e Ministero della Salute. .  
   
 

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