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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Giugno 2007
 
   
  INFORMARE I CONSUMATORI E EDUCARE AD UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE

 
   
  “Il consumatore va informato della qualità della carne bovina veneta, che è assolutamente eccezionale, ma soprattutto serve una corretta educazione alimentare che spieghi il rapporto tra qualità, alimentazione e salute, a fronte di tendenze sollecitate dai media che spesso sono fuorvianti”. Lo ha ribadito l’8 giugno il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, intervenendo a Legnaro, in provincia di Padova, al “Faccia a faccia” promosso da Veneto Agricoltura, rappresentato dall’Amministratore Unico Corrado Callegari, con le organizzazioni professionali agricole e le associazioni dei produttori veneti di carne bovina, per fare il punto sull’andamento del comparto, a consuntivo dei risultati della recente campagna di comunicazione voluta dalla Regione, e realizzata dalla Pomilio Blumm srl di Pescara vincitrice dell’appalto, per spiegare ai consumatori come leggere nell’etichetta della carne bovina le informazioni che permettano di scegliere il meglio per la propria tavola. La campagna, che ha coinvolto la grande distribuzione, le macellerie, le scuole elementari e gli istituti alberghieri, le stazioni dei capoluoghi veneti, la stampa, le tv e le radio, con spot, gadget, manifesti, totem, vetrofanie, ha dimostrato che il consumatore informato è più consapevole di quello che acquista e ha maggiore fiducia nei prodotti veneti di qualità. “Ma una iniziativa informativa capillare – ha ricordato Zaia – richiederebbe risorse che questo federalismo fiscale non ci dà, mentre tra i criteri di scelta c’è anche il fatto che la qualità ha un prezzo, ma molti cittadini oggi arrivano a fine mese avendo esaurito lo stipendio”. Ci sono però anche altri problemi, che derivano dalla concorrenza di carne straniera che non garantisce la salubrità delle produzioni venete e da vincoli normativi, come la direttiva nitrati, che impongono investimenti che metterebbero fuori gioco le produzioni di carne bovina del Veneto, primo produttore nazionale del settore, con circa 650 mila vitelloni (il 35 per cento della produzione italiana) e 130 mila vitelli da carne allevati ogni anno, un valore di quasi 500 mila euro. “Questo faccia a faccia non è una contrapposizione – ha sottolineato in proposito Zaia – perché siamo tutti dalla stessa parte, che significa salvaguardare un settore intrinsecamente legato all’agricoltura veneta in generale, dove allevamento e produzioni agricole sono strettamente intrecciate e intersecano e assicurano salubrità e qualità”. “E’ certo possibile contenere ancora i costi, ad esempio allargando la filiera del mais in modo da ottenerne non solo alimento per il bestiame ma anche biodiesel e bioetanolo, ma serve – è stato detto da tutti – una maggiore organizzazione sul versante dei produttori, che oggi soffrono i condizionamenti degli altri segmenti della filiera, a partire dalla grande distribuzione organizzata, che impone prezzi e si prende anche i meriti della qualità assicurata dai produttori”. “La conseguenza è che oggi la nostra carne non è marchiata e resa facilmente riconoscibile – ha sottolineato Zaia – perché da un lato viene garantita dal macellaio di fiducia, dall’altro dai supermercati che preferiscono usare il proprio nome come garanzia. Nello stesso tempo il consumatore subisce continui messaggi che gli dicono di mangiare poca carne o di rinunciarvi del tutto, magari tacendo sul fatto che la carne bovina è meno grassa di tanti altri prodotti ed è utile, se non indispensabile, in pressochè tutte le diete”. “Sotto questi profili, ben venga il Metadistretto della carne veneta, formalmente approvato dalla Giunta regionale una decina di giorni fa, ma servono anche azioni strutturali (“per questo è ormai pronto il Piano di Sviluppo Rurale, con i sui 914 milioni di euro in sette anni”) e iniziative di informazione che – hanno sottolineato i presenti – non possono gravare solo sull’ente pubblico e sulle sue risorse, ma devono vedere il coinvolgimento diretto anche dei produttori, mentre va sviluppata una genetica e una linea della vacca nutrice del bovino da carne, che in Italia è molto indietro”. Al termine del confronto sono stati consegnati i premi del concorso scolastico promosso nelle scuole elementari e negli istituti alberghieri del Veneto in tema di carne bovina. La campagna di comunicazione è stata coronata domenica 10 giugno dalla “Festa della carne”, in programma a Montagnana, con banchi d’assaggio, stand informativi, sfilata di moto del campionato nazionale di minicross, spettacoli musicali, sbandieratori e giochi per bambini. .  
   
 

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